Analisi e articoli più recenti

L'Occidente sta importando la Rivoluzione culturale cinese

di J.B. Shurk  •  24 settembre 2023

La "rivoluzione culturale" cinese ha già distrutto una grande civiltà, forse l'Occidente dovrebbe rifiutarsi di importare una propria rivoluzione culturale prima che sia troppo tardi. Nella foto: un gruppo di bambini che leggono il "libretto rosso" del presidente Mao Tse-tung, riuniti davanti a un ritratto di Mao durante la Rivoluzione culturale cinese, intorno al 1968. (Foto di Hulton Archive/Getty Images)

La millenaria cultura tradizionale cinese è permeata da bellissime teorie confuciane, dai legami di parentela, dal simbolismo artistico, dalla mitologia e da una costante devozione agli antenati di famiglia. Ma ad osservare queste antiche usanze è Taiwan, e non la Cina, dove un visitatore dovrebbe recarsi. Quando i comunisti della Cina continentale distrussero il ricco patrimonio cinese e quando la "Rivoluzione culturale" di Mao Tse-tung spazzò via i "Quattro Vecchiumi", ossia le vecchie idee, i vecchi costumi, le vecchie abitudini e la vecchia cultura della società cinese, Taiwan divenne de facto l'estremo rifugio per una delle grandi civiltà più antiche al mondo.

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Jihad in Austria: "I cristiani devono morire"

di Raymond Ibrahim  •  3 settembre 2023

Due ragazzi musulmani che vivono in Austria, di 15 e 16 anni, hanno di recente confessato davanti al Tribunale regionale di Leoben che vorrebbero "uccidere i cristiani" e "ripristinare il califfato". Avevano pianificato di massacrare quante più persone possibile durante un attacco alla scuola secondaria di primo grado frequentata dal 15enne. Nella foto: la città di Leoben, dove si è celebrato il processo. (Fonte dell'immagine: David Bauer/Wikimedia Commons)

Due ragazzi musulmani che vivono in Austria hanno di recente confessato davanti al Tribunale regionale di Leoben che vorrebbero "uccidere i cristiani" e "ripristinare il califfato".

I due, di 15 e 16 anni, sono stati processati presso il Tribunale regionale di Leoben, il 16 luglio scorso. Avevano pianificato di massacrare quante più persone possibile durante un attacco alla scuola secondaria di primo grado frequentata dal 15enne, a Bruck an der Mur, dove vivevano entrambi.

In aula, i due imputati, i quali hanno entrambi un passato di violenza e criminalità, hanno ammesso che volevano "sparare a tutti i cristiani della classe". Alla domanda come avrebbero reagito se la polizia fosse intervenuta, hanno risposto: "Ci saremmo arresi", aggiungendo che "Allah li avrebbe perdonati" in prigione, perché "uccidere i cristiani ci conduce in Paradiso".

Facendo una riflessione sui due mancati stragisti, un articolo rileva:

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Stuprate e costrette a sfilare nude: la persecuzione dei cristiani in India

di Raymond Ibrahim  •  30 agosto 2023

Secondo la World Watch List, la crescente persecuzione dei cristiani in India ha addirittura portato quella nazione all'11° posto nella classifica dei Paesi dove i cristiani sono maggiormente perseguitati. Nella foto: i resti di una chiesa bruciata nel villaggio di Langching, nello Stato indiano nordorientale del Manipur, il 31 maggio 2023. (Foto di AFP via Getty Images)

Una recente atrocità, ripresa in un video, evidenzia l'orribile situazione delle minoranze cristiane nell'India indù.

Secondo un report:

"Il video virale cattura la terribile esperienza che hanno vissuto due donne cristiane del Manipur. Il 4 maggio 2023, le donne sono state costrette a sfilare nude mentre centinaia di uomini le molestavano e le picchiavano impietosamente. Purtroppo, la donna più giovane, di soli 19 anni, è stata brutalmente stuprata dalla folla inferocita, tra cui membri della tribù Meitei [indù]. Per aggiungere orrore all'orrore, quattro agenti di polizia sarebbero rimasti fermi a guardare il perpetrarsi della brutale aggressione, senza cercare di intervenire.

"Nel video si sentono gridare membri del gruppo tribale Meitei; 'Se non ti togli i vestiti, ti uccideremo'. Le donne poi vengono palpeggiate, schiaffeggiate e prese a pugni in pubblico, implorando pietà, mentre singhiozzano e gemono tra le angustie.

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L'incriminazione di Trump criminalizza il dissenso politico

di Daniel Greenfield  •  20 agosto 2023

L'incriminazione per l'assalto a Capitol Hill, sede del Congresso americano, del 6 gennaio 2021, formulata dal consigliere speciale Jack Smith, un amico dei Democratici di lunga data, criminalizza le contestazioni elettorali. O almeno quelle che prendono di mira i Democratici. E insieme a ciò, ogni dissenso politico. Smith non ha fatto altro che prendere parti della legge e usarle per creare un'infrastruttura criminale in grado di bandire la maggior parte dei partiti politici e delle attività alla stregua della Cina comunista o della Russia. Nella foto: Smith si prepara a parlare ai media il 1° agosto 2023, a Washington, D.C. (Foto di Drew Angerer/Getty Images)

Le numerose accuse e le molteplici indagini penali a carico dell'ex presidente Donald Trump intendono manipolare le elezioni presidenziali del 2024, ma l'ultima incriminazione ha l'obiettivo di manipolare anche le conseguenze di queste elezioni.

Le precedenti incriminazioni dell'ex presidente avevano fatto qualcosa di inedito trasformando i misfatti in reati e stabilendo che i termini di prescrizione non sono vincolanti, ma l'incriminazione per l'assalto a Capitol Hill, sede del Congresso americano, del 6 gennaio 2021, formulata dal consigliere speciale Jack Smith, un amico dei Democratici di lunga data, va oltre perché criminalizza le contestazioni dei risultati elettorali.

O almeno quelle che prendono di mira i Democratici. E insieme a ciò, ogni dissenso politico.

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I campi estivi dei palestinesi per uccidere gli ebrei

di Bassam Tawil  •  30 luglio 2023

Quest'estate, più di 100 mila ragazzini palestinesi della Striscia di Gaza parteciperanno ai campi estivi gestiti da Hamas e dalla Jihad Islamica. I campi insegnano ai giovani come combattere Israele e gli ebrei, e forniscono un addestramento militare con esercitazioni pratiche con coltelli e armi da fuoco, combattimenti corpo a corpo, ed esercitazioni di marcia e a piedi. Nella foto: uomini armati mascherati delle Brigate Izaddin al-Qassam di Hamas registrano i bambini che partecipano a un campo estivo, il 14 giugno 2021, a Gaza City. (Foto di Mahmud Hams/AFP via Getty Images)

Mentre gli scolari e gli alunni di tutto il mondo si godono le vacanze estive praticando attività sportive e ricreative, ai ragazzini palestinesi viene insegnato come combattere Israele e gli ebrei e vengono addestrati a farlo.

L'indottrinamento e il lavaggio del cervello di questi giovanissimi non sono una novità. I leader palestinesi hanno coltivato l'odio verso Israele e gli ebrei di generazione in generazione. Questo incitamento ha luogo da decenni negli asili palestinesi, nelle scuole, nelle università, nelle moschee, nei media e persino nei cruciverba. È questo il motivo per cui i sondaggi dell'opinione pubblica continuano ovviamente a mostrare, non a caso, che i palestinesi avallano opinioni radicali e sostengono il terrorismo contro Israele.

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Il piano dell'Iran per cacciare gli ebrei dalla "Palestina"

di Bassam Tawil  •  23 luglio 2023

Il segretario generale della Jihad islamica palestinese Ziyad al-Nakhalah, il quale di recente si è recato a Teheran per incontrare i leader iraniani, ha rivelato che l'obiettivo principale dell'intensificarsi degli attacchi terroristici compiuti dalla sua organizzazione contro gli israeliani è quello di far sentire gli ebrei insicuri al punto di dover abbandonare il proprio Paese. Nella foto: il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei (a destra), incontra Nakhalah (secondo da destra), a Teheran, il 14 giugno 2023. (Fonte dell'immagine: khamenei.ir)

I mullah iraniani stanno cercando di creare una situazione in cui gli ebrei non si sentano più al sicuro nel proprio Paese e siano costretti a lasciare Israele. Per conseguire tale obiettivo, i mullah hanno incaricato i loro emissari palestinesi del terrore, Hamas e la Jihad Islamica Palestinese (JIP), di intensificare la campagna terroristica contro Israele e gli ebrei.

I mullah sono anche riusciti a reclutare nel loro jihad (guerra santa) finalizzato a distruggere Israele i membri israeliani di Fatah, la fazione palestinese al potere guidata dal presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas.

La Guida Suprema dell'Iran Ali Khamenei ha ripetutamente dichiarato la sua intenzione di sostenere qualsiasi gruppo terroristico palestinese che vuole la distruzione di Israele e uccide gli ebrei. Il 14 giugno, Khamenei ha scritto:

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Palestinesi: Preferiamo il terrorismo alla pace con Israele

di Bassam Tawil  •  16 luglio 2023

I risultati di un recente sondaggio dell'opinione pubblica indicano che la maggior parte dei palestinesi è più interessata a uccidere gli ebrei che a fare la pace con loro. La maggioranza dei palestinesi ritiene che i gruppi terroristici e l'uccisione degli ebrei, e non la costruzione di scuole e ospedali, siano il loro più grande successo degli ultimi settant'anni. Nella foto: terroristi palestinesi a Jenin, l'8 marzo 2023, al funerale di altri terroristi uccisi il giorno prima in seguito a un attacco di soldati israeliani (Foto di Jaafar Ashtiyeh/AFP via Getty Images)

L'amministrazione Biden ha ripreso gli sforzi per rilanciare i negoziati di pace israelo-palestinesi.

Il 19 giugno, la sottosegretaria di Stato americana per gli Affari del Vicino Oriente Barbara Leaf è arrivata a Ramallah, la capitale de facto dell'Autorità Palestinese (AP), e ha incontrato Hussein al-Sheikh, un alto funzionario palestinese che ricopre la carica di Segretario generale del Comitato Esecutivo dell'OLP.

"La signora Barbara ha espresso la preoccupazione dell'amministrazione statunitense per la situazione della sicurezza [in Cisgiordania], ha parlato degli sforzi compiuti dagli Stati Uniti e degli intensi contatti in corso per riportare la calma, e ha esortato le due parti a tornare al tavolo dei negoziati", ha dichiarato al-Sheikh dopo l'incontro.

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Il programma degli ambientalisti: Il suicidio dell'Europa

di Drieu Godefridi  •  9 luglio 2023

Beyond Growth è il raduno ideologico annuale degli ambientalisti europei. Cosa viene in mente alla maggior parte della gente quando esamina il report della conferenza Beyond Growth? Il Parlamento Europeo. La correlazione tra le proposte radicali della Beyond Growth e il Parlamento Europeo si presenta come assolutamente naturale: se il Parlamento Europeo vuole un ambientalismo radicale, come potrebbe opporsi a ciò un piccolo elettore locale? Nella foto: il Parlamento Europeo a Bruxelles (Foto di James Arthur Gekiere/Belga Mag MAG/AFP via Getty Images).

Dobbiamo riconoscere che gli ambientalisti europei, e l'estrema Sinistra in generale, hanno un'invidiabile capacità di comunicazione. Mentre i movimenti conservatori sono ancora troppo spesso rappresentati da quelle che sembrano caricature politiche disumanizzate, gli ambientalisti europei, a parte un'isterica Greta Thunberg, si sono dati volti freschi e simpatici di portavoce che parlano dei peggiori orrori in modo accattivante, pacato ed eloquente.

Prendiamo, ad esempio, la conferenza Beyond Growth 2023 da poco conclusasi a Bruxelles, in Belgio. Beyond Growth è il raduno ideologico annuale degli ambientalisti europei e delle loro innumerevoli staffette nel mondo delle organizzazioni teoricamente "non governative" (ONG), finanziate dal governo.

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Il "diritto" di stuprare e schiavizzare le donne non musulmane

di Raymond Ibrahim  •  30 giugno 2023

In Gran Bretagna, dove esiste da tempo una grande minoranza musulmana, migliaia di ragazze britanniche in varie zone del Paese sono state vittime di stupri da parte di "bande organizzate per l'adescamento di minori" composte in gran parte da musulmani, i quali, a quanto pare, lo consideravano un loro diritto islamico. Nella foto: la città inglese di Rotherham (che ha circa 265 mila abitanti), dove almeno 1.400 minori sono stati abusati sessualmente da una banda di uomini per lo più musulmani di origine pakistana (Fonte dell'immagine: Wikimedia Commons)

Il mese scorso, in Francia, un uomo musulmano ha detto a una ragazza minorenne con cui aveva chattato su Facebook: "Vi brucerò tutti. Vi taglierò la gola. Stuprerò te e tua madre perché ne ho il diritto".

Quando lei si è rifiutata di sposarlo, l'uomo ha reagito lanciando minacce ancora più gravi contro la ragazza e i suoi familiari, poi, a un certo punto ha scritto: "Presto vi taglieremo la gola e giocheremo a calcio con le vostre teste". Le parole erano accompagnate da un video che mostrava la scena di una decapitazione.

Dal nome riportato nel report francese, Fabio Califano, successivamente arrestato, l'uomo risulta essere un convertito all'Islam.

Il padre dell'adolescente, definito nel report "sconvolto e pieno di rabbia", ha reagito alle minacce terroristiche rivolte a lui e alla sua famiglia, dicendo: "L'Islam non è ciò che ho sentito dire (...) La religione è pace, tolleranza, rispetto. (...) È un anno che viviamo nella paura".

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L'allarmismo sul cambiamento climatico è una bugia a cui si deve porre fine

di Drieu Godefridi  •  18 giugno 2023

Dal 1992, le emissioni globali di CO2 hanno continuato a crescere, con la Cina che ha aperto in media due nuove centrali elettriche a carbone alla settimana. Crediamo davvero che Cina, Russia e India consentiranno all'Occidente di dettare le loro condizioni economiche e le emissioni di CO2? Nel frattempo, man mano che le emissioni crescono, sono di certo felici di vedere l'Occidente zoppicare, persistendo nei tentativi di ridurre le proprie emissioni. Nella foto: un'acciaieria con un generatore a carbone a Hebei, in Cina (Foto di Kevin Frayer/Getty Images)

Dal 1992 e dal Summit sulla Terra tenutosi a Rio de Janeiro, l'Occidente vive costantemente minacciato da "un'emergenza climatica" il cui allarme è stato ripetutamente lanciato, ma disatteso. Da allora, l'Occidente (e soltanto i Paesi occidentali!) si è prefissato l'obiettivo principale di ridurre le emissioni di CO2 (e di altri gas serra sottintesi in questo articolo).

Siamo nel 2023 ed è tempo di bilanci:

1. Le emissioni di CO2 non hanno smesso di crescere e continueranno a farlo.

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Rapporto dall'Ucraina: Perché combattono

di Richard Kemp  •  11 giugno 2023

Le forze russe e i burocrati civili hanno prelevato quasi 20 mila bambini ucraini dagli orfanotrofi e dalle strutture di assistenza, allontanandoli dai loro genitori o prendendoli in "custodia" dopo aver ucciso le loro famiglie. Questa crudele deportazione è il motivo per cui gli ucraini combattono sul campo di battaglia, determinati a continuare ad attaccare, a tenere gli invasori lontani dalle porte delle loro famiglie. Nella foto: Un soldato ucraino a Bakhmut, in Ucraina, il 23 aprile 2023. (Foto di Anatolii Stepanov/AFP via Getty Images)

Questa settimana, mi sono intrattenuto vicino a Bakhmut, nell'Ucraina orientale, con ufficiali e soldati che combattono da mesi e mesi gli invasori russi in questa città oggi distrutta. Questa è da considerare una delle battaglie più lunghe al mondo dal 1945 e in assoluto la più brutale di questa guerra, con i russi e gli ucraini che spesso combattono a distanza ravvicinata, l'artiglieria che martella senza sosta la città ormai ridotta in macerie, come a Stalingrado, e un livello di massacri che non ha eguali altrove nella feroce guerra di Putin.

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La reale minaccia alla Moschea di al-Aqsa proviene dagli arabi e non dagli ebrei

di Bassam Tawil  •  2 giugno 2023

Se qualcuno ha profanato la Moschea di al-Aqsa, a farlo sono stati i musulmani che sono insorti e hanno usato sassi e petardi per attaccare gli agenti di polizia e i visitatori ebrei. I rivoltosi musulmani, e non i pacifici visitatori ebrei, sono la vera minaccia alla sacralità della moschea. Nella foto: i vigili del fuoco israeliani cercano di spegnere le fiamme che avvolgono un albero che è stato dato alle fiamme dai rivoltosi palestinesi sul Monte del Tempio, a Gerusalemme, il 22 aprile 2022 (Foto di Ahmad Gharabli/AFP via Getty Images)

I palestinesi stanno reiterando la menzogna che la Moschea di al-Aqsa a Gerusalemme è in pericolo perché gli ebrei intendono "assaltarla" e "profanarla".

Alcuni palestinesi e musulmani sono arrivati ​​al punto di accusare gli ebrei di complottare per distruggere la moschea. L'ultima campagna di menzogne ​​e disinformazione è arrivata mentre gli ebrei, il 18 maggio, si preparavano a celebrare la riunificazione di Gerusalemme organizzando una marcia delle bandiere in città.

Per giorni, l'hashtag "la Moschea di al-Aqsa è in pericolo" è stato di tendenza su varie piattaforme di social media, facendo parte ovviamente di una campagna concertata per diffamare gli ebrei e mobilitare i musulmani contro di loro.

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Accusare Putin di aver alimentato la violenza in Sudan

di Con Coughlin  •  21 maggio 2023

Il conflitto in Sudan non è una mera lotta tra fazioni militari rivali per il controllo del Paese. Rappresenta un palese tentativo da parte di Mosca di stabilire una roccaforte russa sul Mar Rosso. Nella foto: soldati dell'esercito sudanese, fedeli al capo della giunta militare, il generale Abdel Fattah al-Burhan, a Port Sudan, il 16 aprile 2023. (Foto di AFP via Getty Images)

La drammatica recrudescenza della violenza tra le fazioni in guerra in Sudan è solo l'ultimo esempio del caos generato in tutto il mondo dalla deliberata rinuncia alle responsabilità mondiali da parte dell'amministrazione Biden.

Dimostra anche come, in mancanza di un'efficace leadership americana negli affari mondiali, Stati canaglia come la Russia siano disposti a riempire il vuoto per perseguire la propria nefasta agenda.

E anche se la causa principale degli ultimi scontri armati che colpiscono la capitale del Sudan, Khartoum, è frutto di un'annosa faida tra fazioni rivali in seno alla giunta militare, non ci possono essere dubbi sul fatto che la nefasta influenza dell'onnipresente gruppo russo Wagner abbia un ruolo rilevante nell'alimentare la violenza.

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Turchia: I cristiani iracheni e siriani richiedenti asilo sono abbandonati a se stessi

di Uzay Bulut  •  7 maggio 2023

I richiedenti asilo cristiani iracheni e siriani, bloccati in Turchia da anni, soffrono di innumerevoli problemi come la mancanza di istruzione dei loro figli, la grave povertà, la mancanza di libertà religiosa, la mancanza di permessi di lavoro, la limitata libertà di movimento, l'ostilità nutrita da parte di alcuni musulmani verso la loro fede e il rigetto delle loro richieste di asilo da parte dei governi occidentali. Nella foto: il campo profughi di Kahramanmaras, costruito per ospitare 11.500 persone provenienti dalla Siria, fotografato il 19 settembre 2019, a Kahramanmaras, in Turchia. (Foto di Burak Kara/Getty Images)

I cristiani iracheni e siriani subiscono da decenni persecuzioni e soffrono d'instabilità a causa dell'oppressione esercitata dai regimi Baˈath, dell'invasione dell'Iraq del 2003 da parte di una coalizione guidata dagli Stati Uniti, dello scoppio dei combattimenti tra sciiti e sunniti nel 2006, del terrorismo di al-Qaeda, del genocidio perpetrato nel 2014 dall'ISIS, degli attacchi aerei turchi in Iraq e in Siria, e, in molti casi, a causa delle pressioni e delle vessazioni per mano dei loro vicini musulmani. Queste pratiche persecutorie hanno costretto molti di loro a lasciare i propri Paesi d'origine e a cercare asilo altrove.

Secondo un report di Porte Aperte/Open Doors:

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Il reale significato di essere "filopalestinesi"

di Bassam Tawil  •  3 maggio 2023

Il 20 marzo, un gruppo anti-israeliano chiamato Palestine Solidarity Forum ha invitato i funzionari di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese, due organizzazioni terroristiche palestinesi sostenute dall'Iran, a partecipare in veste di relatori a un evento tenutosi all'Università di Città del Capo, in Sudafrica. Ciò evidenzia come il vero scopo dei cosiddetti gruppi filopalestinesi non sia quello di aiutare i palestinesi, ma di incitare all'odio e diffondere calunnie contro Israele. Nella foto: il campus superiore dell'Università di Città del Capo. (Fonte dell'immagine: Adrian Frith/Wikimedia Commons)

Il 20 marzo scorso, un gruppo anti-israeliano chiamato Palestine Solidarity Forum (PSF) ha invitato i funzionari delle organizzazioni terroristiche palestinesi sostenute dall'Iran come Hamas e la Jihad Islamica Palestinese a parlare nel corso di un evento tenutosi all'Università di Città del Capo, in Sudafrica.

I due leader del terrore, Khaled Qaddoumi di Hamas e Nasser Abu Sharif della Jihad Islamica Palestinese (JIP), si sono rivolti agli studenti in occasione dell'annuale "Israel Apartheid Week" (IAW) – la "Settimana contro l'apartheid israeliano", una manifestazione di propaganda unilaterale che diffama Israele e che si svolge ogni anno in un certo numero di campus universitari negli Stati Uniti e in Europa.

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