Mentre gli scolari e gli alunni di tutto il mondo si godono le vacanze estive praticando attività sportive e ricreative, ai ragazzini palestinesi viene insegnato come combattere Israele e gli ebrei e vengono addestrati a farlo.
L'indottrinamento e il lavaggio del cervello di questi giovanissimi non sono una novità. I leader palestinesi hanno coltivato l'odio verso Israele e gli ebrei di generazione in generazione. Questo incitamento ha luogo da decenni negli asili palestinesi, nelle scuole, nelle università, nelle moschee, nei media e persino nei cruciverba. È questo il motivo per cui i sondaggi dell'opinione pubblica continuano ovviamente a mostrare, non a caso, che i palestinesi avallano opinioni radicali e sostengono il terrorismo contro Israele.
Da più di un decennio, i gruppi terroristici della Jihad Islamica palestinese e di Hamas, appoggiati dall'Iran, organizzano campi estivi per migliaia di scolari e alunni di tutta la Striscia di Gaza. Questi campi fungono da cornice per inculcare un'ideologia estremista che glorifica il jihad (la guerra santa), il terrorismo e la lotta armata contro Israele con l'obiettivo di "liberare la Palestina dal fiume [Giordano] al Mar [Mediterraneo]".
I campi forniscono altresì un addestramento militare con esercitazioni pratiche che prevedono l'uso di coltelli e armi da fuoco, combattimenti corpo a corpo, ed esercitazioni di marcia e a piedi. I ragazzini simulano scene di combattimento e di cattura di soldati israeliani o il lancio di razzi contro Israele.
Il reclutamento e l'iscrizione ai campi estivi vengono effettuati attraverso i siti web e i social media di Hamas e della Jihas Islamica Palestinese (JIP) e presso gli stand gestiti dai membri delle due organizzazioni, allestiti all'interno delle moschee e in altri luoghi pubblici della Striscia di Gaza. Alti funzionari di Hamas e della JIP partecipano regolarmente alle cerimonie di apertura e di consegna dei diplomi, tenendo dei discorsi.
L'8 luglio scorso, Hamas ha inaugurato i suoi campi estivi per il 2023, a cui partecipano più di 100 mila giovanissimi, maschi e femmine. I campi estivi di quest'anno si svolgono all'insegna dello slogan "Scudo di Gerusalemme", il che implica che il gruppo terroristico intende utilizzare i minori nella lotta contro Israele. I bambini vengono addestrati a compiere attacchi terroristici e a fare da scudi umani nel jihad contro Israele. Viene loro insegnato che vengono reclutati per prendere parte alla battaglia finalizzata a "liberare" Gerusalemme. Inutile dire che i palestinesi non riconoscono i diritti e la storia degli ebrei a Gerusalemme.
Nel giugno 2022, il primo ministro dell'Autorità Palestinese Mohammad Shtayyeh ha negato la presenza di ogni traccia della storia ebraica a Gerusalemme:
"Siamo alla periferia della capitale eterna, la punta di diamante, il punto in cui s'incontrano cielo e terra, il fiore di tutte le città, l'oggetto del desiderio dei cuori dei credenti musulmani e cristiani che vi si recano per pregare nella Moschea di al-Aqsa e percorrere la Via Dolorosa per andare a pregare nella Chiesa del Santo Sepolcro, che fu testimone della stipula del Patto di Omar, nel quale il Califfo Omar prometteva al popolo di Iliya [che in arabo sta per Aelia Capitolina/Gerusalemme] che nessun musulmano avrebbe pregato nello loro chiesa. [Gerusalemme] ha vestigia cananee, romane, islamiche e cristiane come nessun'altra città".
Il capo del Comitato superiore per i campi estivi di Hamas, Khaled Abu Askar, ha dichiarato durante una conferenza stampa tenuta all'Asdaa Entertainment City, nei pressi di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza:
"Siamo qui oggi ad Asdaa City, che annovera la ricreazione di un certo numero di simboli di Gerusalemme per annunciare l'avvio dei nostri campi estivi, i cosiddetti campi intitolati 'Scudo di Gerusalemme'. Assicuriamo a tutti che la città di Gerusalemme, con i suoi luoghi santi, è la bussola di ogni palestinese libero e rispettabile".
Abu Askar ha affermato che Hamas ha a cuore le giovani generazioni ed è pronto a investire su di loro. Ha anche detto che i giovani palestinesi vengono sistematicamente presi di mira per minare le loro convinzioni, la loro condotta, i principi morali e il patriottismo. E chi incolpa di questo? Israele, ovviamente.
"L'occupazione e i suoi collaboratori pompano enormi quantità di denaro e di sforzi per distogliere la generazione dalla loro appartenenza religiosa e alla loro terra d'origine", egli ha detto. Il funzionario di Hamas ha rilevato che il suo gruppo ha denominato i suoi campi 'Scudo di Gerusalemme' "per instillare il valore di Gerusalemme nei cuori dei giovani e il diritto dei palestinesi alla Città Santa, oltre a promuovere il ruolo nazionale della generazione della liberazione e accrescere la sua determinazione".
Quando Hamas parla di "liberazione" esprime il suo desiderio di eliminare Israele, come recita lo Statuto del gruppo:
"Art.11:
Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un sacro lascito (waqf), terra islamica affidata alle generazioni dell'Islam fino al giorno della resurrezione. Non è accettabile rinunciare ad alcuna parte di essa. Nessuno Stato arabo, né tutti gli Stati arabi nel loro insieme, nessun re o presidente, né tutti i re e presidenti messi insieme, nessuna organizzazione, né tutte le organizzazioni palestinesi o arabe unite hanno il diritto di disporre o di cedere anche un singolo pezzo di essa, perché la Palestina è terra islamica affidata alle generazioni dell'Islam sino al giorno del giudizio.
"Art.13:
Le iniziative di pace, le cosiddette soluzioni pacifiche, le conferenze internazionali per risolvere il problema palestinese contraddicono tutte le credenze del Movimento di Resistenza Islamico. In verità, cedere qualunque parte della Palestina equivale a cedere una parte della religione. Il nazionalismo del Movimento di Resistenza Islamico è parte della sua religione, e insegna ai suoi membri ad aderire alla religione e innalzare la bandiera di Allah sulla loro patria mentre combattono il jihad. "Allah ha il predominio nei Suoi disegni, ma la maggior parte degli uomini non lo sa".
In un'altra cerimonia tenutasi nella Striscia di Gaza, il presidente del Comitato amministrativo di Rafah, Jum'a Hassanein, ha affermato che "questi campi [estivi] hanno lo scopo di formare la generazione della liberazione e della vittoria".
Il direttore del campo estivo a Rafah, Muhammad Barhoum ha asserito che i campi fanno parte delle "attività di Hamas che si focalizzano sulla generazione [più giovane] per la sua importanza", come "la generazione della liberazione e della vittoria".
"Come negli anni precedenti, i campi estivi si incentrano sulla familiarizzazione dei giovani con varie armi, tra cui gli AK-47, fucili da cecchino, lanciarazzi, mortai e mitragliatrici. I partecipanti ai campi si esercitano a montare e smontare le armi, a impugnarle e ad utilizzarle, e si addestrano anche alla guerra urbana e alla guerra nei tunnel. Alcune delle lezioni sono tenute da membri mascherati dell'ala armata di Hamas, le Brigate 'Izz Al-Din Al-Qassam, e alcune sono persino tenute nelle basi militari di Hamas. Un ragazzo di uno dei campi ha dato una dimostrazione della guerra nei tunnel dinanzi a Younis Al-Astal, un membro del Consiglio Legislativo Palestinese per conto di Hamas, il quale ha visitato i campi con altri funzionari di Hamas. In alcuni dei campi, le bandiere israeliane sono state adagiate a terra in modo che i partecipanti le calpestassero. I terroristi che hanno compiuto attacchi mortali contro gli israeliani vengono presentati ai campeggiatori come esempi, e i loro ritratti sono presenti nei campi e nelle attività del campo estivo".
Il portavoce di Hamas Abdel Latin Qanou ha dichiarato che i campi estivi organizzati quest'anno dal suo gruppo operante nella Striscia di Gaza rappresentano un importante passo nella formazione di questa generazione, inculcando negli animi dei giovani lo status di Gerusalemme e della Moschea di al-Aqsa, e collegandoli al loro "legittimo diritto al ritorno [in Israele] e alla liberazione". Secondo Qanou, il nome "Scudo di Gerusalemme" mira a preparare i bambini a "liberare Gerusalemme".
In passato, la Jihad Islamica Palestinese ha organizzato campi estivi all'insegna dello slogan "Rivincita della Libertà", a cui hanno partecipato centinaia di ragazzini di età inferiore ai 17 anni.
Darwish al-Gharabli, un leader della JIP, ha affermato quanto segue durante una cerimonia di consegna dei diplomi:
"Questi campi formano una generazione in linea con la via del Jihad e della resistenza; credere in questa opzione, ritenere che la Palestina sia la questione principale e combattere gli ebrei è un atto di culto. Il nostro jihad contro tutto questo continua in tutte le arene. Assicuriamo al nostro nemico che questa generazione porterà la bandiera e resisterà con tutte le forze".
Nel 2021, l'ala armata di Hamas, le Brigate Izz al-din al-Qassam, ha organizzato campi estivi che si ispiravano allo slogan "Spada di Gerusalemme".
Secondo il sito web delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, "l'obiettivo dei campi è alimentare le fiamme del jihad tra la generazione della liberazione, instillare i valori islamici e preparare il tanto atteso esercito per la liberazione della Palestina".
Il portavoce dei campi estivi di Hamas, Abu Bilal, ha affermato che i campi sono tenuti "per la convinzione nel ruolo dei giovani e per un senso di responsabilità nei confronti della generazione [più giovane]". E ha aggiunto che "i giovani sono [sempre] stati quelli che hanno portato avanti le operazioni armate, e sono stati il motore delle Intifada e delle rivolte".
Questo vasto abuso su minori da parte dei palestinesi è ignorato dai media occidentali, dalle Nazioni Unite e dalla maggior parte dei politici. La prossima volta che i palestinesi si lamenteranno dei minori uccisi o feriti mentre compivano attacchi terroristici contro gli israeliani, sarebbe opportuno ricordare le scene dei bambini nei campi estivi della Striscia di Gaza, dove inizia il processo per trasformarli in combattenti.
È ora che la comunità internazionale, e soprattutto le organizzazioni per i diritti umani, ritengano i leader palestinesi responsabili degli abusi insiti nell'addestrare i loro figli a diventare "martiri", nel jihad per uccidere gli ebrei e nel tentativo di distruggere l'unica nazione democratica della regione.
Bassam Tawil è un arabo musulmano che vive in Medio Oriente.