Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ora vuole fare della Turchia uno stato canaglia dotato di armi nucleari. (Foto di Getty Images) |
Durante i 17 anni di governo della Turchia, paese membro della NATO, il presidente Recep Tayyip Erdoğan, l'uomo forte islamista, ha di rado perso l'occasione di trasformare furtivamente l'establishment secolare e filo-occidentale di Mustafa Kemal Atatürk, in uno stato canaglia ostile agli interessi occidentali. Erdoğan ora vuole fare della Turchia uno stato canaglia dotato di armi nucleari.
"Dicono che non possiamo avere missili con testate nucleari, anche se alcuni li hanno. Questo non posso accettarlo", ha dichiarato Erdoğan in un discorso del 4 settembre, immemore strategicamente che la Turchia ha firmato nel 1980 il Trattato di non-proliferazione nucleare. In altre parole, il leader eletto della Turchia afferma pubblicamente che intende violare un trattato internazionale sottoscritto dal suo paese. La Turchia è inoltre firmataria del Trattato sulla messa al bando totale dei test nucleari del 1996, che vieta tutte le esplosioni nucleari, per qualsiasi scopo.
Per diversi decenni, la Turchia, essendo un fedele alleato della NATO, è stata considerata la custode di fiducia di alcuni arsenali nucleari statunitensi. All'inizio degli anni Sessanta, gli Stati Uniti iniziarono a stoccare testate nucleari nelle quattro principali basi aeree dell'esercito turco (Ankara Mürted, Malatya Erhaç, Eskişehir e Balıkesir). Se veniva loro ordinato, i piloti dell'aeronautica militare turca dovevano colpire obiettivi designati dal Patto di Varsavia.
In ognuna delle basi aeree stazionavano 24 ore su 24 squadriglie di caccia addetti al trasporto delle bombe nucleari (prima gli F-100, seguiti dagli F-104 e per finire dagli F-4). Ciascuna base aerea ospitava una piccola unità militare statunitense responsabile dell'arsenale nucleare. Inoltre, nella base militare turco-americana, a Incirlik, nel sud della Turchia, erano stivate le testate atomiche USA. "Con questo ruolo la Turchia ha notevolmente contribuito alla deterrenza della NATO negli anni della guerra Fredda", ha detto Yusuf Kanlı, editorialista di spicco e presidente del think-tank con sede ad Ankara, Sigma Turkey, in un colloquio privato del 9 settembre.
Dopo la fine della guerra Fredda, le armi nucleari in possesso della Turchia (nelle quattro basi aeree, eccetto quella di Incirlik) sono state gradualmente rimosse, mentre la custodia degli ordigni nucleari è stata sospesa. Attualmente, le testate atomiche stoccate nella base aerea turca di Incirlik sono ancora a disposizione delle forze armate statunitensi, ai sensi di uno speciale trattato tra Stati Uniti e Turchia. Tale trattato prevede che la Turchia ospiti armi nucleari americane. Secondo il protocollo di utilizzo, tuttavia, Washington e Ankara devono fornire il loro consenso a qualsiasi uso di armi nucleari presenti nella base aerea militare di Incirlik.
Di fatto, non è questa la prima volta che Erdoğan si dice impaziente di fare della Turchia uno Stato dotato di armi nucleari. Già nel 2008 – quando era l'uomo immagine di ingenui statisti e intellettuali occidentali i quali credevano che fosse un democratico riformista – Erdoğan aveva dichiarato: "I paesi che si oppongono alle armi nucleari iraniane, non dovrebbero avere a loro volta armi nucleari". Nonostante l'uso del termine "paesi", il presidente turco pare puntasse il dito contro il paese che odia di più: Israele, non gli Stati Uniti.
In un discorso del 2010, Erdoğan definì Israele come "la principale minaccia alla pace" in Medio Oriente. In quell'occasione, ribadì di essere scettico in merito al fatto che l'Iran intendesse utilizzare il proprio programma per la produzione di combustibile nucleare per costruire armi atomiche, e disse che non c'era alcuna incertezza riguardo all'arsenale non dichiarato di Israele.
Se la Turchia avviasse apertamente o meno un programma nucleare – come pare voglia fare Erdoğan – la mossa potrebbe avere un effetto domino nella regione. Gli avversari regionali della Turchia sarebbero allarmati, e Arabia Saudita, Egitto, Siria e Grecia potrebbero essere indotti a lanciare i loro programmi nucleari. Erdoğan non dovrebbe avere la possibilità di possedere armi nucleari.
Burak Bekdil, uno dei maggiori giornalisti turchi, è stato di recente licenziato da un importante quotidiano del paese dopo 29 anni di lavoro, per aver scritto sul sito web del Gatestone ciò che sta accadendo in Turchia. È membro del Middle East Forum.