Secondo i governanti islamisti, il più acerrimo nemico della Turchia non sono i jihadisti fanatici che ora abitano vicino al loro paese in vasti territori in Siria e in Iraq; né sono le migliaia di "cellule dormienti" presenti in patria – quegli stessi jihadisti che non hanno ancora perpetrato sensazionali atti di terrorismo, ma potrebbero farlo. Il nemico non è il progresso politico e militare dei radicali sciiti della regione né un Iran nucleare. Non sono i terroristi di estrema sinistra che di recente hanno ucciso un magistrato. Non è la Russia, la Cina, la civiltà occidentale. È ciò che il presidente Recep Tayyip Erdogan chiama "la mente direttiva" che complotta instancabilmente contro la Turchia.
In un discorso del dicembre 2014, Erdogan ha detto:
"Sottolineo questo: Non credo che queste siano operazioni che mi colpiscono personalmente. Non penso che si tratti di operazioni contro il nostro governo o qualsiasi partito politico. Amici miei, l'obiettivo di queste operazioni e iniziative è la Turchia, la sua esistenza, la sua unità, la sua pace e la sua stabilità. Esse riguardano principalmente l'economia della Turchia e la sua indipendenza. Come ho detto prima, dietro tutto questo c'è una "mente direttiva" che ora fa parte della nostra conversazione nazionale. Qualcuno mi chiede: 'Chi è questa mente direttiva?' e io rispondo: 'Spetta a voi indagare. E voi sapete cos'è, sapete chi è."
Detto fatto, A Haber, un'emittente turca strenuamente sostenitrice di Erdogan, ha deciso di fare un'indagine a riguardo. E così ha realizzato il documentario "La mente direttiva", che è stato trasmesso per la prima volta il 15 marzo scorso e poi mandato in onda più volte, oltre a essere postato sui siti web di molti media vicini al governo.
Il tema principale di questo documentario sono i 3500 anni di "dominio ebraico sul mondo". Il film concentra l'attenzione su tre figure storiche "ebraiche": il filosofo medievale spagnolo e studioso della Torah Mosè Maimonide, Charles Darwin (che però non era ebreo) e un filosofo tedesco-americano Leo Strauss.
Qui di seguito alcuni estratti dal documentario, che si apre con immagini della Stella di Davide e una riproduzione del Tempio di Gerusalemme:
"Quella mente, le cui radici risalgono a migliaia di anni fa, che domina, incendia, distrugge, affama, scatena guerre, organizza rivoluzioni e colpi di stato, e che crea stati dentro gli stati, --questo 'intelletto' non è solo la maledizione della Turchia, ma del mondo intero. Chi è questa mente direttiva? La risposta è nascosta all'interno delle verità e dei fatti che non possono essere chiamati teorie del complotto".
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Questa storia ha inizio 3500 anni fa, quando Mosè condusse il suo popolo fuori dall'Egitto, a Gerusalemme. L'unica guida che aveva erano i Dieci Comandamenti. (...) La mente va cercata a Gerusalemme dove vivono i figli di Israele.
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Secondo Maimonide (...) che visse nel Medioevo 'gli ebrei sono i Padroni e tutti gli altri popoli devono essere i loro schiavi'.
Il film poi mostra molti esperti, accademici e giornalisti filo-Erdogan, che esprimono commenti sulla mente direttiva:
"Mentre tentano di distruggere il mondo intero, gli ebrei cercano l'Arca [perduta] dell'Alleanza", dice uno.
"Gli ebrei usano la teoria di Darwin [dell'evoluzione] per affermare che Dio li ha creati – ma tutti gli altri si sono evoluti dalle scimmie", asserisce un altro.
C'è chi sostiene che gli ebrei, i discendenti di Isacco, si considerino i padroni, e che "tutti noi", i discendenti di Ismaele, siamo stati creati per servire gli ebrei.
Qualcun altro accusa "la mente direttiva" – identificandola con gli ebrei o gli Stati Uniti (che nella parte iniziale del documentario sono dominati dagli ebrei) – di aver distrutto l'Impero ottomano e dei colpi di stato nella Turchia moderna volti a esautorare i leader e i partiti islamisti.
E infine, un consigliere del premier Ahmet Davutoglu chiosa che tutte le attività antigovernative compiute nel Paese della Mezzaluna sono stati dei tentativi fatti da "una mente direttiva" per sovvertire la Turchia e il suo governo.
Suona surreale? Non nella Turchia del 2015. "La mente direttiva" non è frutto di un gruppo di fanatici pazzi. Si tratta di una mossa calcolata di un gruppo di politici intelligenti che vogliono ottenere voti (e spesso ci riescono) da una popolazione musulmana intrinsecamente antisemita e religiosamente devota.
Secondo i risultati di un sondaggio condotto dalla WIN/Gallup International, il 79 per cento dei turchi si identifica come religiosamente devoto, contro il 75 per cento degli abitanti dei territori palestinese e solo il 30 per cento degli israeliani.
Tra molti turchi sunniti, il sentimento antisemita è spesso un prerequisito per la devozione. Pertanto, il documentario "La mente direttiva" [in teoria ma molto probabilmente anche in pratica] si rivolge direttamente a un pubblico che rappresenta il 79 per cento della Turchia – oltre 60 milioni di persone – in vista delle cruciali elezioni politiche del 7 giugno.
È una mossa brutta ma abile, che ricorda i vari metodi applicati dalla macchina della propaganda nazista negli anni Trenta, per abusare di milioni di menti umane.
Tutto ciò che serve, in questo scenario infausto, è una teoria che colleghi ogni male agli ebrei, e un pubblico abbastanza ampio che sia disposto a bere una falsa teoria del complotto.
Burak Bekdil, vive ad Ankara ed è columnist del quotidiano Hürriyet Daily e membro del Middle East Forum.