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Ogni giorno, in tutto il mondo, 13 cristiani vengono uccisi per la loro fede; 12 vengono arrestati o incarcerati illegalmente; 5 vengono rapiti e 12 chiese o altri edifici cristiani vengono attaccati.
Questi sono solo alcuni dei risultati inquietanti della World Watch List (WWL-2021) di recente pubblicata da Porte Aperte/Open Doors. Questo rapporto annuale stila la classifica delle prime 50 nazioni in cui i cristiani sono maggiormente perseguitati per la loro religione.
Complessivamente, "oltre 340 milioni di cristiani sperimentano un livello di persecuzione e discriminazione molto alto a causa della propria fede. Circa 309 milioni di questi cristiani "sperimentano un livello di persecuzione molto alto o subiscono persecuzioni estreme. Questo è ciò che accade a 1 un cristiano su 8 nel mondo, a 1 su 6 in Africa, a 2 su 5 in Asia e a 1 su 12 in America Latina". (Salvo diverse indicazioni, tutte le citazioni contenute in questo articolo sono tratte dalla World Watch List 2021 di Porte Aperte/Open Doors.)
Nell'arco temporale preso in considerazione dalla WWL-2021 (ottobre 2019-settembre 2020) "4.761 cristiani sono stati uccisi a causa della loro fede", registrando in tal modo un aumento del 60 per cento rispetto allo scorso anno (2.983). Altri 4.277 cristiani sono stati ingiustamente arrestati, detenuti o imprigionati, 1.710 sono stati rapiti per motivi religiosi e 4.448 chiese o edifici di culto cristiani hanno subito attacchi.
Per il ventesimo anno consecutivo, la Corea del Nord (al primo posto nella classifica della WWL-2021) continua ad essere la nazione al mondo più ostile al Cristianesimo:
"Essere scoperti cristiani è una condanna a morte nella Corea del Nord. Se non uccisi istantaneamente, i cristiani vengono deportati in campi di lavoro in qualità di prigionieri politici. Le prigioni dei campi hanno condizioni orribili e pochi credenti riescono a sopravvivere. Tutta l'intera famiglia subirà la stessa punizione. Si dice che Kim Jong-Un abbia esteso il sistema dei campi di prigionia, in cui oggi sono detenuti circa 50.000-70.000 cristiani".
La "persecuzione estrema" che i cristiani subiscono in 10 delle 12 nazioni dove viene registrato il maggior numero di uccisioni è dovuta alla "oppressione islamica" o avviene in Paesi a maggioranza musulmana. Queste nazioni sono: l'Afghanistan (al 2° posto, in questa persecuzione estrema), la Somalia (al 3° posto), la Libia (al 4°), il Pakistan (al 5°), lo Yemen (al 7°), l'Iran (all'8°), la Nigeria (al 9°), l'Iraq (all'11°) e la Siria (al 12° posto).
Tra i Paesi ostili ai cristiani ci sono Afghanistan e Somalia, dove la "persecuzione è stata leggermente meno oppressiva che in Corea del Nord". Nel resto dei Paesi presenti nella WWL-2021, i cristiani subiscono molestie e percosse, vengono stuprati, imprigionati o massacrati per il semplice fatto di essere stati identificati come cristiani o perché frequentano la chiesa.
Complessivamente, anche le persecuzioni che i cristiani subiscono in 39 dei 50 Paesi presenti nella lista è dovuta alla "oppressione islamica" o vengono perpetrate nelle nazioni a maggioranza musulmana. La stragrande maggioranza di queste nazioni è governata da una qualche forma di shari'a (la legge islamica), che viene applicata direttamente dal governo o dalla società o, più frequentemente, da entrambi, sebbene le società – i membri della famiglia, in particolare – tendano ad essere più zelanti nella sua applicazione.
In India (al decimo posto nella classifica della WWL-2021) – l'unica nazione non islamica insieme alla Corea del Nord a classificarsi tra i primi 12 – il crescente nazionalismo induista continua a utilizzare "violenza diffusa" contro i cristiani sulla base della convinzione che "essere indiano significa essere induista". I cristiani vengono inoltre "accusati di seguire 'una fede straniera' e incolpati della sfortuna delle loro comunità. Questi credenti sono spesso attaccati fisicamente e a volte uccisi, nonché tenuti sotto costante pressione dalla loro famiglia e comunità per tornare all'induismo".
Qui di seguito alcune delle tendenze più rilevanti.
Secondo Porte Aperte/Open Doors – Regno Unito, il Covid-19 viene "utilizzato come arma da parte dei persecutori". Numerosi episodi sono stati "registrati in Asia e in Africa, dove i credenti vulnerabili sono deliberatamente ignorati dalle autorità locali quando viene distribuito il cibo, alle infermiere cristiane vengono negati i vitali DPI (dispositivi di protezione individuale) e alcuni cristiani sono perfino accusati infondatamente della diffusione del virus".
La pandemia è diventata un "catalizzatore per la persecuzione religiosa attraverso la discriminazione negli aiuti, la conversione forzata e come pretesto per aumentare la sorveglianza e la censura".
"L'80 per cento per cento dei cristiani indiani aiutati da Porte Aperte/Open Doors dichiara di aver visto loro negato l'accesso ai centri distribuzione aiuti alimentari durante la pandemia di Covid-19". Allo stesso modo, "in Bangladesh, i cristiani sono stati esclusi dalla distribuzione degli aiuti di Stato e sono stati emarginati nella distribuzione degli ausili anti-Covid, spesso trovandosi a dover affrontare la fame o gravi problemi di salute". E "in Etiopia, alcuni cristiani sono stati discriminati al momento della distribuzione degli aiuti di Stato". (Cliccare qui per vedere gli esempi di altre nazioni.)
Secondo Porte Aperte/Open Doors – Regno Unito, le uccisioni dei cristiani e la violenza perpetrata contro di loro sono continuate ad aumentare "drammaticamente nell'Africa sub-sahariana".
"Dei primi sei Paesi in cui i cristiani subiscono la violenza più assoluta, cinque si trovano nell'Africa sub-sahariana. La Nigeria – che è rientrata tra i primi dieci per la prima volta dal 2015 – ha visto la maggiore violenza contro i cristiani nel 2020, con i militanti armati fulani che uccidono, bruciano, rapiscono e violentano impunemente. La violenza islamista è anche il motivo per cui il Camerun è salito dal 48° posto al 42°, e la Repubblica Democratica del Congo (al 40° posto) e il Mozambico (al 45°) hanno fatto il loro ingresso tra i primi 50".
La Cina comunista ha introdotto nuove restrizioni e nuovi metodi di sorveglianza, installando tra l'altro più di 415 milioni di telecamere per il riconoscimento facciale per tracciare la posizione delle persone – al fine di "monitorare i cittadini per la loro stessa 'protezione' e 'sicurezza', secondo Porte Aperte/Open Doors – Regno Unito. Tenendo conto che per la prima volta in un decennio la Cina è entrata a far parte dei primi venti Paesi persecutori, piazzandosi al 17° posto (lo scorso anno era invece al 23°), questo non fa ben sperare per i cristiani, che sono già sottoposti a "una stringente sorveglianza da parte dello Stato".
Allo stesso modo, in Turchia, che lo scorso anno è passata dal 36° posto al 25°, "l'affiliazione religiosa di ogni cittadino è registrata sul chip elettronico delle carte d'identità, consentendo così di discriminare i cristiani".
Qui di seguito qualche altra citazione rilevante tratta dalla WWL-2021:
- "In Nigeria vengono uccisi più cristiani per la loro fede che in qualsiasi altro Paese".
- "In Egitto, i rapimenti e i matrimoni forzati di donne e ragazze cristiane con i loro rapitori musulmani ha raggiunto livelli record".
- Nella "bellissima isola nazione" delle Maldive, che è islamica, "la persecuzione dei cristiani avviene lontano dagli occhi dei turisti internazionali".
- "Nel remoto Vietnam, una donna che abiura il credo della propria tribù per seguire Gesù spesso perde il diritto di vedere i suoi figli."
- Anche nella più moderata nazione araba, "gli estremisti islamici violenti sono attivi nelle zone di confine nel sud della Tunisia e prenderanno di mira qualsiasi cristiano".
Forse la tendenza più preoccupante è che il numero dei cristiani perseguitati continua a crescere ogni anno. Secondo le statistiche più recenti, "più di 340 milioni di nostri fratelli e sorelle cristiani vivono in luoghi in cui subiscono elevati livelli di persecuzione e di discriminazione". Ciò rappresenta un aumento del 6 per cento rispetto al 2019, quando il numero era di soli 245 milioni di cristiani. E questo rappresenta un aumento del 14 per cento rispetto al 2018, quando i cristiani erano 215 milioni.
In breve, solo tra il 2018 e il 2021, la persecuzione dei cristiani è aumentata di quasi il 60 per cento.
Quanto tempo ci vorrà prima che queste tendenza irreversibile raggiunga anche quelle nazioni attualmente encomiate per la loro libertà religiosa?
Raymond Ibrahim è autore del più recente libro, Sword and Scimitar, Fourteen Centuries of War between Islam and the West, è Distinguished Senior Fellow presso il Gatestone Institute, Shillman Fellow presso il David Horowitz Freedom Center, e Judith Rosen Friedman Fellow presso il Middle East Forum.