I parlamenti europei che si stanno affrettando a riconoscere lo Stato della Palestina ignorano il fatto che i palestinesi negli ultimi sette anni non hanno avuto un parlamento funzionante.
Il Parlamento palestinese, noto come Consiglio legislativo palestinese (Clp), è paralizzato dal 2007, da quando Hamas ha preso con violenza il controllo sulla Striscia di Gaza e ha espulso l'Autorità palestinese (Ap).
Queste assemblee legislative europee chiudono anche un occhio sul fatto che, sotto l'Autorità palestinese in Cisgiordania e sotto Hamas nella Striscia di Gaza, non c'è rispetto per lo Stato di diritto, la libertà di parola, la trasparenza o la responsabilità.
Questa settimana, il Parlamento Europeo ha adottato altresì una risoluzione che riconosce in linea di principio uno Stato palestinese. I voti a favore sono stati 498, i contrari 88.
Paradossalmente, il voto del Parlamento Europeo è coinciso con un giro di vite senza precedenti dato dalla leadership dell'Ap al Consiglio legislativo palestinese e al suo segretario generale, Ibrahim Khraisheh, a Ramallah.
Il presidente dell'Ap, Mahmoud Abbas, ha ordinato l'arresto di Khraisheh perché sospettato di aver criticato il primo ministro Rami Hamdallah. A seguito delle forti proteste dei leader delle varie fazioni palestinesi, che hanno definito la decisione un'aperta violazione della libertà di espressione, Abbas è stato costretto a fare marcia indietro.
Ma per Abbas, la storia non è finita lì. Dopo aver revocato l'ordine di arresto contro Khraisheh, il presidente dell'Ap ha inviato forze di polizia davanti al palazzo che ospita il Parlamento, a Ramallah, per impedire all'alto funzionario di accedervi. La presenza dei poliziotti all'ingresso principale dell'edificio ha dato adito ad aspre critiche da parte di molti palestinesi.
Khraisheh è stato rimosso dall'incarico perché ha osato criticare il governo palestinese per l'arresto di Bassam Zakarneh, segretario del sindacato dei lavori pubblici in Cisgiordania. Molti palestinesi hanno inoltre biasimato l'arresto del leader sindacale definendolo un attacco ai diritti dei lavoratori e considerandolo un tentativo di intimidirli.
Ma il Parlamento dell'UE e anche altri parlamenti occidentali che hanno votato a favore del riconoscimento dello Stato della Palestina non hanno ravvisato la necessità di esprimere opinioni sulle misure prese da Abbas contro il Consiglio legislativo palestinese e contro uno dei suoi alti funzionari.
I parlamentari dell'Unione Europea che hanno votato a favore dello Stato palestinese sono molto probabilmente inconsapevoli di ciò che l'ex ministro della Giustizia dell'Ap, Freih Abu Medein, ha detto riguardo allo Stato di diritto e all'ordine nell'Autorità palestinese.
Abu Medein ha tracciato un quadro desolante di come potrebbe essere il futuro Stato palestinese. E in un articolo molto critico da lui pubblicato, si legge: "La situazione in Palestina non è affatto conforme alla democrazia né allo Stato di diritto, perché la mentalità palestinese è troppo grezza per far fronte alla trasparenza delle leggi e osservare le loro disposizioni."
Il feroce attacco di Abu Medein, diretto in primo luogo contro Abbas, si è concluso con un appello ai palestinesi di "svegliarsi e rendersi conto della perdita dei diritti, della legalità e della sicurezza" nelle zone controllate dall'Ap e da Hamas.
L'ex ministro della Giustizia dell'Autorità palestinese non è il solo palestinese di spicco che sembra aver capito che uno Stato della Palestina nelle attuali circostanze sarebbe tutt'altro che democratico.
Yasser Abed Rabbo, segretario generale dell'Olp che fino a poco tempo fa era considerato uno dei migliori confidenti di Abbas, la settimana scorsa ha fermamente condannato il governo "dittatoriale" del presidente dell'Ap.
Riferendosi ad Abbas col suo nome di battaglia, Abed Rabbo ha detto: "Abu Mazen vuole concentrare tutte le autorità nelle sue mani e in quelle dei suoi fedelissimi. Egli agisce in maniera dittatoriale e vuole controllare tutto, soprattutto le finanze. Non so cosa voglia quest'uomo e perché si comporti in questo modo. Cosa accadrà dopo che Abu Mazen non sarà più presidente?"
I parlamentari di Svezia, Gran Bretagna, Francia e Portogallo che hanno votato a favore del riconoscimento dello Stato della Palestina non sembrano preoccuparsi dei loro colleghi palestinesi, che sono stati privati della possibilità di esercitare il loro mandato parlamentare a causa della lotta per il potere fra Hamas e la fazione di Fatah guidata da Abbas.
Né essi sembrano preoccuparsi del fatto che lo Stato palestinese sarebbe un'altra dittatura corrotta dove non c'è spazio per lo Stato di diritto, la trasparenza o per la libertà di parola.
Ovviamente, i parlamentari occidentali non ravvisano irregolarità né alcun male nelle azioni della leadership palestinese e Hamas. Essi sono disposti a votare a favore di uno Stato della Palestina anche se questo non sembra puntare alla democrazia e alla trasparenza.
Questi parlamentari in realtà agiscono contro gli interessi dei palestinesi, che ovviamente non sperano di avere un'altra dittatura corrotta nel mondo arabo. Chiudendo un occhio sulle violazioni dei diritti umani, come pure sugli attacchi alle libertà di espressione, la magistratura e il sistema parlamentare nei Territori palestinesi, i parlamenti dei paesi occidentali preparano il terreno per la creazione di uno Stato canaglia chiamato Palestina.