Nella maggior parte dei pezzi scritti sulla recente strage di Parigi è stata obbligatoriamente inserita la domanda retorica: "Questi episodi criminosi susciteranno un'ondata di reazioni antimusulmane?" Ma in seguito a quanto accaduto, sono stati pochi gli episodi di ritorsione contro i musulmani – e tutti contro la proprietà.
Tuttavia, è stato sottovalutato come l'attacco sferrato contro Charlie Hebdo si sia rapidamente trasformato in un mini-pogrom antiebraico nel cuore di Parigi. Che cosa avevano a che fare con le vignette di Maometto i clienti di un negozio di prodotti kosher, quattro dei quali sono stati trucidati? Nulla. Ma l'attacco al supermercato ebraico HyperCacher ha molto a che fare con la vera natura della militanza islamica.
Sembra che le vignette di Charlie Hebdo abbiano offeso alcuni veri credenti dell'Islam, ma li offende anche la mera esistenza degli ebrei. E lo stesso dicasi per l'esistenza dei cristiani, degli yazidi, degli induisti, degli ahmadiyya; per chi è considerato un "miscredente", "infedele" o "non abbastanza musulmano"; per gli altri musulmani come quelli che ogni settimana sono vittime di attentati suicidi in Asia o lo sfortunato poliziotto musulmano Ahmed Merabet, ferito e poi ucciso a bruciapelo, a terra sul marciapiede, perché non "rientrava nel piano".
In risposta al massacro di Parigi, la Grande Sinagoga della capitale francese è stata chiusa per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale. In realtà, sono state chiuse tutte le sinagoghe della città. Questo sabato, giorno di riposo ebraico, non si sono tenute le funzioni per lo Shabbat. Anche i negozi del Marais, il quartiere ebraico parigino, sono rimasti chiusi. Alla luce di tutte le preoccupazioni espresse sulle possibili reazioni antimusulmane, le parole pronunciate in televisione, come alla CNN, che "i musulmani sono il popolo più perseguitato", sono sembrate stonate e false.
La Grance Moschea di Parigi, come le altre moschee della capitale, sono rimaste aperte il venerdì, il giorno dedicato dai musulmani alla preghiera. Inoltre, le misure di sicurezza intorno alla Grande Moschea sono state rafforzate in modo poco visibile. Sembra che le autorità di sicurezza francesi fossero meno preoccupati per gli attacchi diretti alle istituzioni musulmane di quanto non lo fossero i commentatori dei media americani.
Lawrence A. Franklin ha servito nell'esercito statunitense ed è stato colonnello dell'Air Force Reserve e attaché militare in Israele.