Il Daily Telegraph riporta che l'Ofsted, il provveditorato britannico, ha sottoposto l'ennesima scuola "a misure speciali (...) con i suoi dirigenti che rischiano di essere rimossi".
La Small Heath School, con una maggioranza di alunni musulmani, è una delle tante scuole di Birmingham censurate dall'Ofsted dopo una serie di inchieste che hanno scoperto una "restrizione del curricolo".
Il giornalista Andrew Gilligan sostiene che le preoccupazioni per la Small Heath School suscitano timori di "un nuovo complotto del 'Cavallo di Troia'", un tentativo concertato da parte di gruppi islamisti di infiltrarsi nelle scuole britanniche e islamizzarle. Il complotto fu scoperto per la prima volta nel 2013. Un rapporto governativo sulle accuse, pubblicato nel 2014, ha arguito che c'era stata "un'azione coordinata, deliberata e continua volta a introdurre un ethos islamista aggressivo e intollerante in alcune scuole della città".
Shanaz Khan, la dirigente scolastica della Small Heath School, in passato era stata preside della Cathays High School di Cardiff, un istituto frequentato da due jihadisti britannici prima che andassero a combattere in Siria nelle file dell'Isis.
Nella scuola di Cardiff, i predicatori islamici hanno insegnato ai bambini che la musica e i contatti tra i ragazzi e le ragazze "non sono consentiti nell'Islam". Secondo Gilligan,
"Shanaz Khan, la nuova dirigente scolastica, che ha assunto l'incarico a settembre, è stata fortemente appoggiata da molti autori del cosiddetto complotto 'Cavallo di Troia', che ha cacciato via i presidi non musulmani e ha imposto rigide pratiche islamiche in un certo numero di scuole pubbliche di Birmingham".
Qualcuno avrebbe potuto prevedere, prima della scoperta del complotto avvenuta nel 2013, che in seno al sistema scolastico britannico serpeggiava una cospirazione per imporre delle convinzioni islamiche intransigenti?
Beh, sì avrebbe potuto farlo. L'influenza dell'Islam estremista in alcune scuole britanniche non era affatto un segreto. Già ne parlava nel 1996, il quotidiano The Independent. L'articolo infatti rivela che nella Small Heath School
"Gli amministratori scolastici musulmani avanzano sempre più pretese. Ad esempio, la legge islamica vieta di disegnare le forme umane (...) Alcuni genitori si oppongono anche all'uso di strumenti musicali durante le lezioni di musica, temendo un loro nesso con la musica pop e la cultura giovanile occidentale, che ritengono sia piena di sesso e droga. Ci sono anche richieste di aree di gioco separate e di classi separate: ragazzi da una parte e ragazze dall'altra".
È venuto fuori che nelle scuole britanniche, si parla da decenni di estremismo islamico. Nel 1993, un insegnante della Park View School raccontò alle autorità locali che il controllo del comitato direttivo della scuola era stato "assunto da una setta musulmana". Nel 2013, si disse che la Park View School era stata vittima del complotto del "Cavallo di Troia".
Già nel 2002, una portavoce di un gruppo di donne sud-asiatiche di Londra aveva asserito: "Crediamo che le scuole confessionali comportino più discriminazione e un maggiore controllo da parte degli individui più misogini e conservatori sull'educazione dei nostri figli e sulla formazione delle nostre comunità".
Nel 2004, lo scrittore musulmano britannico Manzoor Moghal, avvertì che finanziando con il denaro dei contribuenti le scuole musulmane e accogliendo le richieste dei gruppi di pressione islamici per apportare "modifiche sostanziali alla cultura, ai metodi di insegnamento e al curricolo delle principali scuole pubbliche", la Gran Bretagna rischia di incoraggiare "l'ignoranza, l'odio e i conflitti violenti".
Dopo gli attentati nella metropolitana di Londra nel 2005, l'attenzione dei media si focalizzò rapidamente sul problema dell'estremismo nelle scuole e nelle università. Ruth Kelly, all'epoca segretaria di Stato per le Comunità, dichiarò che le scuole islamiche che incoraggiavano "l'isolazionismo" e l'estremismo sarebbero state chiuse. Un certo numero di documentari realizzati in gran segreto riprendevano gli insegnanti delle scuole islamiche britanniche mentre "insegnavano agli alunni di appena 11 anni il disprezzo per le altre religioni e per l'intera società". Nel 2006, il Times riportò che agli studenti di una scuola islamica di Londra, legata al regime iraniano, veniva insegnato di considerare i non musulmani come "sozzure" e di paragonare gli ebrei e i cristiani ai maiali e ai cani.
Nel 2009, David Cameron, allora leader dell'opposizione, chiese al premier Gordon Brown per quale motivo le scuole gestite da Hizb ut-Tahrir – un'organizzazioni islamista che promuove la violenza contro gli ebrei e l'Occidente – avessero ricevuto 113.000 £ dal governo.
Sempre nel 2009, lo scrittore e accademico Denis MacEoin scrisse un rapporto sulle scuole islamiche britanniche. Egli trovò la prova che un certo numero di scuole musulmane fossero collegate alle reti estremistiche islamiche e assumessero insegnanti che incoraggiassero e incitassero, oltre all'antisemitismo, all'odio verso le donne e all'Occidente.
Nel 2010, il segretario alla Pubblica Istruzione, Michael Gove, asserì che "a Surrey e Birmingham non c'erano reali pericoli a causa dell'influenza estremista nelle scuole pubbliche".
Nel 2012, il Daily Telegraph parlò di un "memoriale segreto" pubblicato dal Dipartimento dell'Educazione che avvisava che i funzionari stavano "lottando per contrastare l'estremismo nelle scuole pubbliche e private".
Il Telegraph, inoltre, rivelò che il governo non era in grado di far fronte a questo problema perché i funzionari e i ministri non avevano "informazioni dettagliate sull'orientamento religioso dei gruppi e dei movimenti che stavano dietro a tutte le scuole confessionali indipendenti".
I moniti della presenza di estremismo islamico, un minaccia diffusa in Gran Bretagna, furono ignorati finché il problema non cominciò a dilagarsi.
Anche se, ad esempio, il governo e la Charity Commission finirono per indagare su un gran numero di opere pie inglesi che inviavano convogli di aiuti umanitari in Siria, il Gatestone Institute rivelò due anni fa che questi enti di beneficienza erano collegati ai gruppi estremisti e magnificavano i terroristi islamisti come Anwar Al-Awlaki.
Allo stesso modo, nel 2014, pur avendo il segretario agli Interni Theresa May annunciato che il governo intendeva sospendere i programmi televisivi estremisti delle emittenti tv islamiche, questa decisione è arrivata cinque anni dopo che la Quilliam Foundation, un think-tank musulmano, aveva lanciato moniti riguardo al problema.
Inoltre, anche se il premier David Cameron nel 2011 aveva detto che il governo non avrebbe più elargito fondi ai gruppi fondamentalisti islamici, già anni prima altri politici e giornalisti avevano ripetutamente fatto presente questo problema.
E allora, perché queste influenze corrosive sono rimaste ignorate per così tanto tempo?
Pur non essendo direttamente collegata all'estremismo islamico, come nel caso della città britannica di Rotherham, un'inchiesta indipendente sulle violenze sessuali su minori perpetrate da una banda di pakistani ha rilevato che il problema era ignorato da anni perché alle autorità locali "mancava la fiducia necessaria per affrontare questioni difficili per paura di essere considerate razziste o di compromettere la coesione della comunità".
Anche riguardo alle scuole si può parlare di malprocedere o di negligenza professionale riguardo al problema dell'estremismo islamico, perché a quanto pare, i successivi governi, temendo di essere accusati di offendere la comunità musulmana britannica, hanno ampiamente ignorato il problema dell'indottrinamento dei bambini con idee estremiste.
Nel 2001, a Birmingham, James Hutchings, un consigliere eletto, disse che le scuole islamiche finanziate dallo Stato non farebbero che incoraggiare l'emarginazione. Egli sosteneva che "le ispezioni [scolastiche] potrebbero non essere così severe come dovrebbero a causa delle pressioni esercitate dagli interessi per i rapporti interrazziali".
I timori delle autorità riguardavano un certo numero di gruppi della comunità musulmana controllati dagli islamisti. Fra questi, il Muslim Council of Britain (MCB), che in un rapporto del 2007 asseriva che le scuole confessionali erano, in realtà, un baluardo contro "l'islamofobia".
L'autore di questo rapporto è Tahir Alam, identificato come il capo del cosiddetto complotto del "Cavallo di Troia".
Nel 2004, un altro documento simile, stilato dalla Commissione sui musulmani britannici e sull'islamofobia, affermava che non riuscire a mostrare "una maggiore sensibilità per le preoccupazioni e i bisogni dei musulmani", soprattutto nel settore dell'istruzione, porterebbe a livelli più elevati di "islamofobia" e a una maggiore ostilità verso i musulmani.
Manzoor Moghal punta ancora il dito contro le politiche del multiculturalismo per spiegare l'incapacità delle autorità di sfidare la crescita dell'estremismo islamista nelle scuole: "Anziché favorire una maggiore integrazione, questo credo politico promuove la separazione sottolineando le differenze e incoraggiando i gruppi di minoranza etnica ad aggrapparsi ai costumi del loro paese di origine. A Birmingham, questo ha portato al rifiuto dei valori occidentali da parte degli organi direttivi di troppe scuole controllate dai musulmani".
La dottrina del multiculturalismo britannico è stata introdotta con tante buone intenzioni. Tuttavia, i suoi fallimenti hanno superato i suoi benefici. Sempre più spesso, le comunità religiose emarginate ricevono finanziamenti per rimanere separate. Era inevitabile che gli estremisti vi avrebbero messo piede.
È arrivato il momento che il governo britannico riveda il proprio sostegno finanziario alle comunità religiose, prima che le reti estremiste diventino più profondamente radicate nelle altre istituzioni pubbliche.
Qualche giornalista ha giustamente argomentato che il governo dovrebbe lasciare la religione assolutamente fuori dal sistema scolastico pubblico. È chiaro che una scuola pubblica che non riesce a mantenere la separazione tra Stato e Chiesa offre poco, ma rischia molto.
Ma la Chiesa d'Inghilterra e la comunità ebraica avrebbero protestato energicamente contro tale proposta. In Inghilterra, un terzo delle scuole pubbliche "hanno legalmente un carattere confessionale".
Forse, la soluzione più immediata sarebbe una riforma della governance scolastica. Il complotto del "Cavallo di Troia" ha dimostrato che i gruppi estremisti affrontano pochi ostacoli quando devono nominare i dirigenti scolastici, assumere gli insegnanti con legami estremisti o imporre e insegnare rigidi valori islamici.
Diluendo il potere assoluto dei dirigenti scolastici, delle autorità locali e dei genitori si potrebbero mitigare le ambizioni integraliste. Inoltre, al segretario alla Pubblica Istruzione potrebbe essere conferito il potere discrezionale di opporsi a particolari politiche scolastiche o di precludere a certi candidati la possibilità di diventare dirigenti scolastici o insegnanti. Si potrebbe impedire alle organizzazioni aventi legami con gli estremisti di creare scuole o essere coinvolte nella loro gestione.
Potrebbero non esistere della soluzioni facili, ma l'insidia del multiculturalismo britannico non è un problema semplice. Ma alla fine saranno necessari dei cambiamenti.