Quello che segue è una sintesi di alcune questioni legate all'Islam in Gran Bretagna, relative al mese di aprile 2015, suddivise in quattro grandi temi: 1) l'estremismo islamico; 2) il multiculturalismo britannico; 3) l'integrazione musulmana e 4) i musulmani e le elezioni politiche inglesi.
1. L'estremismo islamico e le minacce relative alla Siria
La polizia del Regno Unito ritiene che dall'inizio del conflitto, nel marzo 2011, circa 600 cittadini britannici si siano recati in Siria e in Iraq. Si crede che circa la metà di questi abbia fatto ritorno nel paese.
L'1 aprile, la polizia turca ha arrestato nove cittadini britannici di Rochdale, nella contea di Greater Manchester, che avrebbero cercato di unirsi allo Stato islamico, in Siria. I nove – cinque adulti e quattro bambini, tra cui un bimbo di un anno – sono stati arrestati nella città turca di Hatay.
Uno degli arrestati è Waheed Ahmed, uno studente di politica dell'Università di Manchester. Suo padre Shakil, un consigliere del Partito laburista di Rochdale, ha detto che pensava che suo figlio stesse facendo uno stage a Birmingham. Egli ha asserito:
"È un mistero per me perché lui si trovi lì, dal momento che credevo si trovasse a Birmingham per un tirocinio. Mio figlio è un buon musulmano e fedele alla Gran Bretagna, pertanto, non capisco cosa ci faccia lì. Se avessi sospettato che fosse a rischio di radicalizzazione lo avrei segnalato alle autorità".
Sempre l'1 aprile, il 27enne Erol Incedal, un cittadino britannico di origine turca, è stato condannato a 42 mesi di carcere perché accusato di essere in possesso di un manuale per fabbricare bombe. Al suo amico, il 26enne Mounir Rarmoul-Bouhadjar, un cittadino inglese di origine algerina, che ha ammesso di avere lo stesso manuale, sono stati inflitti 3 anni di reclusione. Entrambi si erano recati al confine tra la Siria e la Turchia e si erano uniti ai jihadisti che gli avevano insegnato a maneggiare armi ed esplosivi.
Nel frattempo, è emerso che il padre di uno dei tre adolescenti di Brent, a sud-ovest di Londra, che erano stati arrestati in Turchia a marzo perché sospettati di aver cercato di unirsi allo Stato islamico in Siria, lavora per il Ministero della Difesa britannico. L'uomo, che potrebbe aver avuto accesso ai nomi e agli indirizzi del personale militare inglese in patria e all'estero, è "in permesso per gravi motivi personali".
Il 2 aprile, Yahya Rashid, di Willesden, a nord-ovest di Londra, è stato accusato di "preparare azioni terroristiche tra il novembre 2014 e il marzo 2015". Il ragazzo 19enne è stato arrestato all'aeroporto di Luton dopo essere sbarcato da un volo proveniente da Istanbul. Studente di elettronica all'Università di Middlesex stava rientrando dalla Siria, dove era arrivato attraverso il Marocco e la Turchia.
Il 3 aprile, tre uomini sono stati arrestati al porto di Dover, nel Kent, con l'accusa di aver tentato di lasciare l'Inghilterra per unirsi allo Stato islamico. L'Ufficio indagini preliminari della Corona ha detto che tre degli individui sono stati trovati nella parte posteriore di un camion nel tentativo di uscire illegalmente dalla Gran Bretagna. Essi sono stati accusati di "preparare azioni terroristiche".
Il 5 aprile, Abase Hussen, il padre di Amira Hussen, una studentessa inglese in fuga per unirsi al jihad, ha ammesso che la figlia potrebbe essersi radicalizzata dopo che lui stesso l'aveva portata a un raduno estremista organizzato da Al-Muhajiroun, il gruppo islamista messo al bando e guidato da Anjem Choudary, il predicatore radicale con tanto di passaporto britannico.
La quindicenne Amira era una delle tre ragazze della Bethnal Green Academy nell'East London che, nel mese di febbraio, sono volate in Turchia per diventare "spose jihadiste" in Siria. Nel corso di un'audizione tenutasi a marzo presso la Commissione selezionata per gli Affari interni, Abase ha accusato le autorità britanniche di non aver impedito a sua figlia di fuggire in Siria. Alla domanda postagli dal presidente Keith Vaz se Amira fosse stata esposta a ogni forma di estremismo, Hussen ha risposto: "No. Niente affatto". La polizia ha finito per porgergli delle scuse.
Abase, però, ha cambiato la sua versione dei fatti dopo che è saltato fuori un video che lo smascherava come radicale islamico, visto che aveva partecipato a una manifestazione di odio islamista insieme a Choudary e Michael Adelbolajo, l'assassino di Lee Rigby. Abase, originario dell'Etiopia, ha detto di essere arrivato in Gran Bretagna nel 1999 "per la democrazia, la libertà, per una vita migliore per i suoi figli, in modo che potessero imparare l'inglese".
L'8 aprile, Alaa Abdullah Esayed, residente nella parte meridionale di Londra, ha ammesso di aver postato in un solo anno 45.600 tweet a sostegno dello Stato islamico. I tweet includevano foto di cadaveri e incoraggiavano i bambini a imbracciare le armi. Questi tweet annoveravano anche una poesia dal titolo "La madre del martire", che dava consigli ai genitori su come insegnare il jihad ai propri figli. Esayed, 22 anni, rischia fino a 14 anni di reclusione per istigazione al terrorismo e diffusione di pubblicazioni relative al terrorismo.
Il 9 aprile, le famiglie di due adolescenti di Dewsbury, nel West Yorkshire, che si ritiene siano scappati per unirsi allo Stato islamico, hanno detto di essere "in uno stato profondo di shock" e fortemente preoccupate per l'incolumità dei loro figli che sono "ragazzi come tanti dello Yorkshire". Il 31 marzo, i due 17enni Hassan Munshi e Talha Asmal sono partiti per la Turchia da dove avrebbero dovuto raggiungere la Siria. Pare che i ragazzi abbiano raccontato ai loro familiari di andare in gita scolastica, ma invece avrebbero utilizzato le vacanze pasquali come "un'occasione" per fuggire dalla Gran Bretagna.
Il 20 aprile, un 14enne di Blackburn, nel Lancashire, è diventato il più giovane sospetto terrorista del Regno Unito. Il ragazzino è stato arrestato per presunta complicità in un piano terroristico ispirato dall'Isis che aveva come obiettivo Melbourne, in Australia. La polizia ha detto che i messaggi rinvenuti nel suo computer e nel cellulare riguardavano la pianificazione di un attentato finalizzato a colpire le commemorazioni dell'Anzac, nel centesimo anniversario dello sbarco a Gallipoli durante la Prima guerra mondiale. (Il 25 aprile, ricorre l'Anzac Day che celebra l'anniversario della prima grande azione militare combattuta dalle forze australiane e neozelandesi durante il primo conflitto mondiale.)
Sempre il 20 aprile, la polizia turca ha arrestato una coppia inglese e i loro quattro figli con l'accusa di aver cercato di raggiungere una parte della Siria controllata dallo Stato islamico. Asif Malik, sua moglie Sara e i quattro figli – di età compresa tra gli 11 mesi e i 7 anni – sono in stato di fermo in un albergo di Ankara. I funzionari turchi hanno detto che la famigliola era entrata in Turchia dalla Grecia, il 16 aprile, e che erano stati fermati dopo una dritta della polizia britannica.
Il 24 aprile, Hassan Munir di Bradford è stato imprigionato e dovrà scontare una condanna di 18 mesi per aver postato sulla sua pagina Facebook il link del sito web di Dabiq, una rivista di propaganda dello Stato islamico. Come spiegato in tribunale, Munir, 27 anni, aveva ignorato i ripetuti moniti da Facebook e della polizia, ricevuti in seguito alla pubblicazione di materiale jihadista, tra cui pezzi sulle decapitazioni. Il giudice ha detto che la rivista rappresenta un grave pericolo perché incita la gente a imbracciare le armi al fianco dell'Isis.
Il 27 aprile, Mohammed Kahar di Sunderland è stato arrestato con l'accusa di diffondere materiale estremista, tra cui documenti come "Il corso sugli esplosivi", "44 modi per servire e partecipare al jihad", "Il libro del jihad" e "Questa è la provincia di Allah". Kahar, 37 anni, è stato inoltre accusato di aver pianificato atti di terrorismo in Siria, sostenendo un'organizzazione messa al bando e finanziando il terrorismo – complessivamente in 18 mesi ha commesso 10 reati.
Il 28 aprile, un jihadista 18enne, Kazi Jawad Islam, è stato condannato per aver cercato di fare "il lavaggio di cervello" al suo amico Harry Thomas, "un ragazzo vulnerabile e con difficoltà di apprendimento", istigandolo ad aggredire i soldati inglesi con una mannaia.
È stato riferito al tribunale penale centrale per l'Inghilterra e il Galles (alias Old Bailey) che Kazi Islam – presumibilmente ispirato dalla decapitazione del soldato Lee Rugby nel 2013 – aveva stretto amicizia con l'allora diciannovenne Thomas, nell'ottobre 2013, dopo averlo conosciuto al college. In tribunale è stato spiegato come Islam avesse anche "approfittato senza scrupoli" del suo amico autistico inducendolo a confezionare una bomba.
In un'intervista al Guardian, Nafir Afzal, procuratore capo inglese di fede musulmana, ha avvertito che un maggior numero di ragazzini inglesi è a rischio di "jihadimania", più di quanto si potesse pensare, perché i terroristi islamici vengono percepiti come "idoli pop". Egli ha detto:
"I ragazzi vogliono essere come loro e le ragazze vogliono stare con loro. Questo è ciò che si diceva dei Beatles e più di recente degli One Direction e di Justin Bieber. La propaganda dei terroristi è simile al marketing e molti dei nostri ragazzi abboccano.
"Essi ritengono che la loro vita sia misera e non si rendono conto che vengono utilizzati. Gli estremisti li adescano – per manipolarli, farli allontanare dai amici e familiari e poi fregarli.
"Ognuno di loro, se va in Siria, torna più radicalizzato. E se non va, diventa un problema – una bomba a orologeria – che sta per scoppiare".
2. Il multiculturalismo britannico
Nel mese di aprile, i dirigenti scolastici della Lostwithiel School in Cornovaglia hanno mortificato pubblicamente quasi una dozzina di alunni di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, i cui genitori si erano rifiutati di farli partecipare a una gita scolastica in una moschea di Exeter. Alcuni genitori si sono detti preoccupati per l'incolumità dei loro figli, mentre altri si sono detti contrari all'insegnamento dell'Islam nella scuola. I dirigenti però hanno costretto gli alunni "disobbedienti" a dare pubblicamente una spiegazione.
Il 5 aprile, Victoria Wasteney, 38 anni, un'operatrice sanitaria cristiana, ha lanciato un appello contro un tribunale del lavoro che l'aveva accusata di "bullismo" contro una collega musulmana che aveva invitato ad andare in chiesa per pregare insieme a lei. La Wasteney è stata sospesa dal lavoro di terapista occupazionale presso il John Howard Centre, un centro di salute mentale nella parte orientale di Londra, dopo che la sua collega, Enya Nawaz, 25 anni, l'ha accusata di aver cercato di convertirla al Cristianesimo. I legali della Wasteney dicono che il tribunale ha infranto la legge restringendo la sua libertà di coscienza e religione, che è sancita dall'art.9 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
L'8 aprile, il Guardian ha riportato che c'è stato un aumento del 60 per cento di abusi sessuali su minori denunciati alla polizia nel corso degli ultimi quattro anni, secondo i dati ufficiali ottenuti grazie alla legge sulla libertà di informazione che per la prima volta rende pubblica l'entità del problema in Inghilterra e nel Galles.
Il numero dei reati di abusi sessuali su minori denunciati alla polizia è passato dai 5.557 casi del 2011 agli 8.892 del 2014. Allo stesso tempo, il numero di arresti per reati di abusi sessuali su minori in Inghilterra e nel Galles è sceso da 3.511, nel 2011, a 3.208 – un calo del 9 per cento.
Un maggiore incremento del numero dei casi denunciati a un unico corpo di polizia nel corso degli ultimi quattro anni è stato riscontrato nel South Yorkshire, dove è stato registrato un aumento del 577 per cento di casi che sono passati dai 74 del 2011 ai 501 del 2014, a quanto pare una ripercussione dell'esplosione dello scandalo degli abusi sessuali commessi da bande di stupratori musulmani a Rotherham.
Il 14 aprile, il presidente della Corte Suprema del Regno Unito, Lord Neuberger, in un discorso ha detto che alle donne musulmane dovrebbe essere consentito di indossare il velo in tribunale. Egli ha aggiunto che al fine di dimostrare equità nei confronti di chi è coinvolto in un processo, i giudici devono "avere comprensione dei differenti costumi sociali e culturali". Il presidente ha asserito:
"Tra gli esempi più noti possiamo annoverare il fatto che alcune religioni reputano inappropriato prestare giuramento; che qualcuno pensa che non sia educato guardare gli altri negli occhi; che ci sono donne che trovano inopportuno apparire in pubblico con il viso scoperto e c'è anche chi considera fuori luogo affrontare gli altri o trovarsi di fronte, ad esempio, a un netto rifiuto."
Le parole di Lord Neuberger fanno seguito alla conferma di una sentenza che ha permesso a Rebekah Dawson, una 22enne che si è convertita all'Islam, di indossare durante il processo un niqab, un velo che lascia visibili solo gli occhi.
Il 15 aprile, la rivista Newsweek ha riportato che "le posizioni estreme di un 'razzista, un omofobo e di un antisemita' che è favorevole all'uccisione dei non musulmani e alla 'lapidazione delle adultere' sono messe a disposizione degli imam e dei detenuti nelle carceri di tutta l'Inghilterra e del Galles (...) con la benedizione delle autorità [carcerarie]".
Il magazine ha intervistato Haras Rafiq, amministratore delegato della Quilliam Foundation, un think tank contro l'estremismo, che ha avvertito che le prigioni britanniche sono diventate "incubatrici per l'estremismo islamico", perché ai detenuti è consentito leggere le opere del controverso teologo indo-pakistano Abul Ala Maududi. Rafiq ha descritto quest'ultimo, morto nel 1979, come "il nonno dell'islamismo".
Newsweek ha scoperto che centinaia di copie delle analisi del Corano fatte da Maududi sono state distribuite a marzo a un evento di formazione per imam e cappellani del carcere che ha avuto luogo nell'istituto penitenziario di Rugby. I libri arrivano dal Markfield Institute for Higher Education, che fa parte dell'Islamic Foundation, un'organizzazione con sede nel Regno Unito che è "ispirata dai Fratelli musulmani".
Il 22 aprile, il Daily Mail ha pubblicato alcuni brani di un nuovo libro intitolato Girl for Sale, che descrive lo scioccante calvario di Lara McDonnell, che è stata vittima di una banda di pedofili musulmani quando aveva solo 13 anni. Ella ha scritto:
"Mohammed mi vendeva per 250 sterline ai pedofili di tutto il paese. Arrivavano, si sedevano e cominciavano a toccarmi. Se facevo la ritrosa, Mohammed mi dava più crack in modo che potessi chiudere gli occhi e lasciarmi andare. Ero un guscio, morta dentro.
"A volte, passavo da un pervertito all'altro. A Oxford, molti dei miei abusatori erano di origine asiatica; [a Londra] questi uomini erano mediterranei, neri o arabi.
"Poi, all'inizio del 2012 [circa cinque anni dopo l'inizio degli abusi], la polizia di Thames Valley chiese di vedermi. Stavano conducendo una indagine che andava avanti da tempo sullo sfruttamento sessuale di minori e volevano fare una chiacchierata con me. Gli raccontai tutto e alla fine di marzo Mohammed e la sua banda finirono in carcere. A mia insaputa, altre cinque ragazze avevano raccontato alla polizia la stessa storia.
"La difesa di Mohammed fu ridicola: egli sostenne che lo avevo costretto ad assumere droga e a fare sesso con me. Il suo avvocato, una donna, insinuava che ero razzista, perché tutti gli imputati erano musulmani.
"Poiché gli imputati erano musulmani, il caso aveva sollevato delicate questioni sulla razza e la religione. La mia opinione è chiara: si sono comportati in quel modo a causa del differente modo di considerare le donne".
Il 25 aprile, il Telegraph ha riportato che i contribuenti britannici pagano l'affitto mensile di Hani al-Sibai, il predicatore islamista che è stato "mentore" di Mohammed Emwazi (alias Jihadi John, il boia dello Stato islamico). Al-Sibai, 54 anni, padre di cinque figli, vive in una casa da 1 milione di sterline a Hammersmith, un distretto nella zona ovest di Londra. Secondo il Telegraph:
"Con il denaro pubblico sono state pagate anche una serie di azioni legali promosse da al-Sibai contro il governo inglese nella sua battaglia per impedire di essere estradato in Egitto e nei suoi tentativi di far rimuovere il suo nome dalle liste nere dei terroristi.
"Da casa sua, al-Sibai, noto anche come Hani Youssef, dirige un'efficace macchina propagandistica di al-Qaeda che comprende l'al-Maqreze Centre for Historical Studies. Negli ultimi mesi, egli ha utilizzato vari siti Internet per tessere le lodi di bin Laden e decantare al-Qaeda per aver mosso guerra contro i "crociati-sionisti".
Sempre ad aprile, il reverendo David Robertson, che presto diventerà moderatore della Chiesa libera di Scozia, ha scritto un saggio incisivo sul sito web Christian Today in cui egli arguisce che "la paura dell'islamofobia sta rendendo ciechi molti dei nostri politici di fronte alla minaccia che ci troviamo a dover affrontare a causa dell'Islam". Robertson ha scritto:
"Il Cristianesimo è la base e il fondamento della nostra società laica. L'Islam è diverso. L'Islam non ha alcuna dottrina della separazione dello spirituale dal politico. L'Islam è, come è sempre stato, un movimento politico. Non ci può essere una cosa come l'Islam laico. Nella visione islamica, il mondo è diviso in due case: Darus Salma, la casa dell'Islam, e Darul Har, la casa della guerra. La prima è l'area controllata dall'Islam, il pieno controllo politico e religioso; la seconda consta di quelle aree del mondo non ancora sottomesse dall'Islam. Islam significa 'sottomissione' e non pace".
Robertson ha aggiunto:
"Di recente, ho partecipato lunedì sera a una riunione in una moschea della mia città. (...) Sono rimasto colpito da quanto ho visto. Di lunedì sera, a un incontro di preghiera, c'erano 150 fedeli per lo più giovani uomini. Non era la preghiera del Venerdì. Era solo una delle cinque moschee della città. E c'era una comunità, un aspetto sociale e politico che era molto impressionante. Ma ero anche avvilito, perché sapevo che non c'era chiesa nella città in cui 150 uomini sarebbero andati a pregare; perché sapevo che in città non c'è alcuna organizzazione politica e sociale che arrivi lontanamente a eguagliare ciò che ho visto. E questo in una città dove solo il 2 per cento della popolazione è musulmana. Riuscite a immaginare quale potere essi possano avere in un paese o in una città dove il 25 per cento degli abitanti è musulmano?
"Non sono tanto i numeri – il governo non è fatto dai sondaggi. Sono l'organizzazione, la coesione sociale, la ricchezza e la disciplina interna che danno potere politico. Se lo si vuole. E l'Islam lo vuole. Questa settimana è stato pubblicato un sondaggio che mostra che nel Regno Unito, entro un paio di decenni, i musulmani costituiranno l'11 per cento della popolazione".
3. L'integrazione musulmana
L'8 aprile, il tribunale penale di Leicester ha incarcerato Jafar Adeli, un richiedente asilo afgano, che dovrà scontare una pena di 27 mesi dopo aver ammesso di voler incontrare "Amy", una minorenne, adescata online. Adeli, 32 anni, sposato, ha deciso di incontrare la ragazzina dopo aver intrattenuto con lei una serie di conversazioni online a contenuto sessuale e dopo averle inviato una sua foto indecente. Ma è stato ingannato da un gruppo che opera contro la pedofilia chiamato Letzgo Hunting. "Amy" era in realtà uno dei membri del gruppo di nome John che fingeva di essere una ragazza.
Adeli, che ha fatto ricorso per rimanere in Gran Bretagna, è sottoposto a misure di prevenzione per reati sessuali per i quali sono previsti condanne di 10 anni. Il giudice Philip Head ha detto che: "era sua intenzione avere un rapporto sessuale con qualcuno che lui sapeva avere 14 anni e per di più era a conoscenza del fatto che ciò costituisce un reato in questo paese. L'uomo ha adescato la ragazza per scopi sessuali".
Il 10 aprile, Abukar Jimale, un 46enne, padre di 4 figli che cercava asilo in Gran Bretagna dopo essere fuggito dalla Somalia devastata dalla guerra, è stato lasciato a piede libero nonostante avesse aggredito sessualmente una donna che era salita a bordo del suo taxi a Bristol. Anche se Jimale è stato ritenuto colpevole di violenza sessuale e di aver costretto una persona ad avere rapporti sessuali senza il suo consenso, si è visto sospendere la condanna a due anni reclusione. Il suo difensore ha detto che Jimale, che ha lasciato la Somalia nel 2001 perché perseguitato, era un padre e un grande lavoratore che aveva perso il suo impiego e il buon nome a causa dei reati commessi.
Il 13 aprile, Mohammed Khubaib, un padre di cinque figli di origine pakistana, è stato condannato per aver adescato ragazzine di 12 anni con cibo, denaro, sigarette e bevande alcoliche. Il 43enne imprenditore sposato, residente a Peterborough con moglie e figli, faceva amicizia con le ragazze nel suo ristorante e poi le "accalappiava" offrendo loro alcol – in genere vodka – nel tentativo di renderle "compiacenti" alle sue avances sessuali.
Dopo un processo celebrato all'Old Bailey, l'uomo è stato riconosciuto colpevole di aver costretto una quattordicenne a eseguire atti sessuali su di lui e di nove capi d'accusa per sfruttamento sessuale di ragazzine di 12-15 anni, tra il novembre 2010 e il gennaio 2013.
Il 14 aprile, Mohammed Ali Sultan, 28 anni, di Wellington, vicino Telford, é stato condannato a cinque anni di reclusione dopo essere stato riconosciuto colpevole di due accuse di stupro e di una tentata violenza sessuale. La sentenza si va ad aggiungere a una condanna a sette anni di carcere dopo che l'uomo si è dichiarato colpevole per due accuse di attività sessuale con un minore e per un'altra accusa di controllo della prostituzione minorile, nel 2012.
Il 22 aprile, quattro uomini musulmani sono stati accusati di aver commesso sei reati sessuali contro minori di Rochdale. Hadi Jamel, 33 anni; Abid Khan, 38 anni, di Liverpol; Mohammed Zahid, 54 anni, di Rochdale e Raja Abid Khan, 38 anni, di Rochdale, sono stati accusati di aver compiuto atti sessuali con una minore. Le accuse si riferiscono a presunti reati contro una ragazza che all'epoca aveva meno di 16 anni.
Le accuse sono state avanzate per ultime in seguito all'operazione "Doublet", un'indagine condotta dalla squadra omicidi della polizia del Greater Manchester in seguito alle accuse di sfruttamento sessuale di minori a Rochdale. Nel marzo 2015, dieci uomini sono stati accusati di aver commesso reati sessuali contro la ragazzina e altre sei coetanee.
Il 23 aprile, il tribunale elettorale britannico ha giudicato colpevole di frode elettorale Luftur Rahman, sindaco del distretto londinese di Tower Hamlets, e gli ha ordinato di lasciare immediatamente l'incarico. Rahman, nato in Bangladesh, e i suoi sostenitori sono stati accusati di aver utilizzato l'intimidazione religiosa attraverso gli imam del posto, di brogli elettorali e di aver ingiustamente accusato il rivale laburista di razzismo per assicurarsi la rielezione per un secondo mandato, il 24 maggio 2014.
Rahman, che non potrà più candidarsi, è stato dichiarato colpevole di aver assegnato sussidi locali per comprarsi i voti. È obbligato a pagare 250.000 sterline (390.000 dollari), per le spese legali che dovrebbero raggiungere un milione di sterline.
Il 23 aprile, il tribunale penale di Birmingham ha condannato il 25enne Imran Uddin, uno studente dell'Università di Birmingham, a quattro mesi di reclusione per essersi introdotto nel sistema informatico dell'ateneo per migliorare i suoi voti. Uddin ha utilizzato dispositivi di spionaggio applicati sulle tastiere per rubare le password del personale e poi ha cambiato i voti ottenuti in cinque esami. Uddin è il primo studente britannico a finire in carcere per frode.
Il 23 aprile, una giuria del tribunale penale di Chester ha sentito come Masood Mansouri, un 33enne di Saltney, nel Flintshire, avesse presumibilmente rapito e stuprato una ragazza di 20 anni di Mochdre, vicino Colwyn Bay, dopo aver finto di essere un taxista per caricare a bordo la donna che cercava di fermare un taxi. Cinque giorni dopo, la ragazza ha assunto una dose letale di pillole. Mansouri ha negato tutte le accuse.
Il 28 aprile, Aftab Ahmed, 44 anni, di Winchcomble Place, è stato accusato di aver minacciato di decapitare David-Robinson-Young, un candidato dell'Ukip, il Partito per l'indipendenza del Regno Unito, di Newcastle East.
4. I musulmani e le elezioni politiche britanniche
Il 4 aprile, il Telegraph ha riportato che un gruppo sospettato di avere legami con gli estremisti islamici si vantava del fatto che nelle politiche del 7 maggio avrebbe agito "con autorevolezza" e che stava "trattando con la leadership dei conservatori e con quella dei laburisti" per soddisfare le proprie richieste.
Secondo il quotidiano, Muslim Engagement and Development (MEND) – questo è il nome del gruppo – ha stabilito legami con entrambi i partiti dopo aver affermato di voler promuovere "l'impegno democratico" da parte dei musulmani. Era, però, "una facciata finalizzata a ottenere accesso politico e influenza per quegli individui dalle posizioni estremistiche, bigotte e antidemocratiche".
Nel corso di un evento organizzato il 3 aprile da MEND, un uomo di nome Abu Eesa Niamatullah, che ha definito gli inglesi "animali" ha detto che le donne non dovrebbero lavorare, ha attaccato la democrazia e ha asserito che "il Creatore è colui che deve decidere quali leggi dovrebbero esistere".
Nel frattempo, Ed Miliband, candidato a premier del Partito laburista, ha promesso di bandire "l'islamofobia", se avesse vinto le elezioni. In un'intervista a The Muslim News, Miliband ha dichiarato:
"La renderemo [l'islamofobia] un reato aggravato. Faremo in modo che sia trascritto sulla fedina penale dei cittadini e che la polizia sradichi l'islamofobia come un crimine motivato dall'odio.
"Cambieremo la legge a riguardo in modo da rendere assolutamente chiara la nostra ripugnanza per i crimini motivati dall'odio e l'islamofobia. Sarà la prima volta che la polizia registrerà gli atti di islamofobia in tutto il paese."
La mossa – che un osservatore ha definito "del tutto terrificante" a causa delle sue implicazioni per la libertà di parola in Gran Bretagna – è stata ampiamente vista come parte di un tentativo fatto da Miliband per compiacere gli elettori musulmani.
In precedenza, il ministro degli Interni britannico Theresa May aveva promesso che se i conservatori avessero vinto le elezioni, ogni forza di polizia in Inghilterra e in Galles avrebbe dovuto registrare separatamente i crimini motivati dall'odio contro i musulmani, come già accade per i crimini antisemiti.
A Derby, Gulzabeen Afsar, una candidata musulmana al consiglio comunale, ha suscitato indignazione dopo aver definito Ed Miliband "ebreo", in alcuni commenti fatti in arabo.
Nel frattempo, l'islamista britannico Anjem Choudary ha scoraggiato attivamente i musulmani dal recarsi alle urne. In uno stream di tweet che usa l'hashtag #StayMuslimDontVote, Choudary ha affermato che votare è un "peccato" contro l'Islam perché Allah è "l'unico legislatore". Egli ha anche detto che i musulmani che votano o entrano in politica sono "apostati".
Altri islamisti britannici hanno seguito l'esempio di Choudary. Manifesti gialli sui quali si legge che la democrazia "viola il diritto di Allah" sono stati visti a Cardiff, la capitale del Galles, e a Leicester, come parte di una campagna chiamata #DontVote4ManMadeLaw.
Uno di questi manifesti recitava così:
"La democrazia è un sistema in cui l'uomo viola il diritto di Allah e decide cosa sia concesso o permissibile per l'umanità, basandosi esclusivamente sui suoi capricci e desideri.
"L'Islam è l'unica soluzione adeguata e reale per il Regno Unito. L'Islam è un completo sistema governativo dove si attuano le leggi di Allah e la giustizia viene rispettata".
Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York. È anche senior fellow per la politica europea del Grupo de Estudios estratégicos/Strategic Studies Group che ha sede a Madrid. Seguitelo su Facebook e Twitter .