La Striscia di Gaza controllata da Hamas, che i palestinesi sperano che in futuro farà parte di uno Stato palestinese, sta rapidamente scivolando verso l'anarchia e il caos.
Dalla violenta presa del potere a Gaza, nell'estate del 2007, Hamas è riuscito a mantenere saldamente il potere sull'area, che ospita circa 1,7 milioni di palestinesi. Ma ora il governo totalitario di Hamas sembra vicino alla fine, visto che il movimento islamista si trova a dover affrontare crescenti sfide da parte di varie milizie e gruppi della regione.
Alcuni dei rivali di Hamas fanno parte dei gruppi terroristici più radicali come lo Stato islamico e le milizie affiliate ad al-Qaeda, create dai jihadisti salafiti in seno alla Striscia di Gaza.
I gruppi terroristici islamici radicali cercano di rovesciare Hamas perché pensano che il movimento tenga una linea troppo "morbida" per quanto riguarda l'introduzione della sharia e la lotta contro Israele. L'obiettivo di questi gruppi è stabilire un califfato islamico nella Striscia di Gaza e cancellare Israele dalla faccia della terra.
In un recente video postato su Internet, lo Stato islamico ha annunciato che i suoi uomini presto raggiungeranno Gaza e rimuoveranno dal potere i "tiranni" di Hamas. "Con il volere di Allah, noi sradicheremo lo Stato degli ebrei e voi [Hamas] e altri svanirete quando la Striscia di Gaza sarà governata dalla sharia, che vi piaccia o no", ha avvertito un portavoce mascherato dell'Isis.
Fonti palestinesi nella Striscia di Gaza dicono che lo Stato islamico, negli ultimi mesi, è riuscito a reclutare centinaia di giovani tra le sue file. Secondo queste fonti, la maggior parte degli uomini che si sono uniti all'Isis sono ex membri delle ali armate di Hamas e della Jihad islamica, oltre a un certo numero di miliziani insoddisfatti di Fatah, che criticano le politiche dell'Autorità palestinese (Ap) e il suo presidente Mahmoud Abbas – soprattutto la sua opposizione dichiarata agli attacchi terroristici contro Israele.
Alla fine dello scorso anno, una milizia jihadista salafita della Striscia di Gaza ha giurato fedeltà allo Stato islamico, ponendo un'altra importante sfida a Hamas.
Fino a poco tempo fa, i dirigenti di Hamas erano soliti vantarsi del successo conseguito dal movimento nell'aver ristabilito la legge e l'ordine dopo anni di anarchia e illegalità sotto il governo dell'Ap nella Striscia di Gaza. Ma "l'utopia" che Hamas sostiene di aver creato si trova a dover affrontare una minaccia esistenziale, dal momento che Gaza è teatro di un'escalation della violenza interna. Alcuni palestinesi cominciano anche a chiedersi se Hamas abbia già perso il controllo dell'intera Striscia. L'apice della violenza è stato raggiunto la settimana scorsa quando una serie di esplosioni simultanee ha scosso il quartiere di Sheikh Radwan a Gaza City. Le esplosioni hanno preso di mira le automobili di sei esponenti delle ali armate di Hamas e della Jihad islamica. Non sono stati segnalati feriti.
Gli ultimi attentati hanno assestato un duro colpo a Hamas, soprattutto perché si sono verificati in un'area ben protetta dalle sue forze di sicurezza.
Alcuni rapporti lasciano intendere che dietro gli attacchi ci sia lo Stato islamico, cosa che ha sconcertato i leader dei due movimenti della Striscia di Gaza.
Diversi funzionari di Hamas hanno detto di non escludere la possibilità che dietro le esplosioni ci siano i membri di Fatah, e questo perché la fazione del presidente Abbas ha interesse a mostrare al mondo che Hamas non ha il controllo della situazione nella Striscia. In passato, Hamas ha accusato Fatah di essere il mandante di un'altra ondata di attentati che miravano a uccidere i suoi miliziani a Gaza.
In pubblico, i leader di Hamas non ammettono che il loro movimento sia messo in discussione dall'Isis e dai sostenitori di al-Qaeda, a Gaza. È più conveniente per loro incolpare "l'occupazione israeliana" della violenza, con il pretesto che solo Israele è interessato a rimuovere Hamas dal potere.
Ma questo si è rivelato assolutamente falso in seguito alle minacce pubbliche lanciate da vari gruppi palestinesi contro Hamas. Il tentativo di scaricare le responsabilità a Israele rispecchia la crescente ansietà della leadership di Hamas, che si ostina a negare l'esistenza di terroristi dell'Isis e di al-Qaeda nella Striscia di Gaza.
Ecco cosa ha detto Ismail al-Ashqar, un alto funzionario di Hamas, in merito agli ultimi attentati: "Gaza deve rimanere sicura, calma e stabile, e non ci sarà alcun ritorno al precedente stato di anarchia, come vorrebbero l'occupazione e i suoi collaboratori. L'occupazione israeliana è pienamente responsabile delle esplosioni".
Ashqar ha ammesso che le relazioni tra il suo movimento e Fatah sono "pessime e tese", soprattutto a causa del recente giro di vite dell'Autorità palestinese contro gli uomini di Hamas in Cisgiordania. Secondo fonti palestinesi, nelle ultime settimane, le forze di sicurezza dell'Ap in Cisgiordania hanno arrestato più di 250 uomini di Hamas, perché sospettati di cospirare contro il regime del presidente Mahmoud Abbas.
Il braccio di ferro tra Hamas e i suoi rivali rischia di degenerare nelle prossime settimane e mesi. Hamas ora ha così tanti nemici nella Striscia di Gaza che per combatterli dovrebbe intensificare le sue misure repressive. Tali misure, però, causeranno solo nuove rappresaglie da parte delle forze contrarie a Hamas e faranno sprofondare la Striscia in uno stato di maggiore anarchia e caos. Molti palestinesi hanno paura che Gaza cadrà nelle mani dello Stato islamico o di al-Qaeda.
Frattanto, in Cisgiordania, una minaccia del genere non esiste, in gran parte grazie alle misure di sicurezza israeliane contro le cellule e le infrastrutture terroristiche. L'Autorità palestinese, dal canto suo, sta conducendo una massiccia campagna contro Hamas e gli altri gruppi islamisti della Cisgiordania. L'Ap non fa questo perché è preoccupata del "processo di pace" con Israele: Mahmoud Abbas e i suoi luogotenenti sanno che questi islamisti uccideranno prima loro e poi gli ebrei.
Il crescente stato di anarchia in cui versa la Striscia di Gaza così come la continua lotta di potere tra Hamas e Fatah non fanno ben sperare per chi ancora crede che la creazione di uno Stato palestinese porterà pace e stabilità nella regione. Per come stanno andando le cose, specie nella Striscia di Gaza, sembra che un futuro Stato palestinese sarà aggiunto alla lista dei paesi arabi che sono teatro di guerre civili e bagni di sangue.
È arrivato il momento che la comunità internazionale comprenda che il sogno palestinese di creare uno Stato indipendente è stato distrutto dagli stessi palestinesi.