Il vertice tra Unione Europea e Unione Africana, svoltosi ad Abidjan in Costa d'Avorio, il 29-30 novembre scorsi, è miseramente fallito dopo che 55 leader africani e 28 leader europei presenti al summit non sono stati in grado di trovare un accordo anche sulle misure fondamentali per impedire a potenziali decine di milioni di migranti africani di inondare l'Europa.
Malgrado le aspettative elevate e le altisonanti dichiarazioni, l'unica decisione concreta uscita dal vertice di Abidjan è stata quella di promettere l'evacuazione di 3.800 migranti africani bloccati in Libia.
Più di sei milioni di migranti sono in attesa nei paesi del Mediterraneo di raggiungere l'Europa, secondo un rapporto riservato del governo tedesco trapelato e finito sulle pagine del quotidiano tedesco Bild. Il report afferma che un milione di persone sta aspettando di farlo in Libia; un altro milione in Egitto, 720 mila in Giordania, 430 mila in Algeria, 160 mila in Tunisia e 50 mila in Marocco. Più di tre milioni di persone che sono in attesa in Turchia al momento non possono entrare in Europa a causa dell'accordo sui migranti che l'Unione Europea ha concluso con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Il 18 maggio 2017, migranti partiti dalla Libia per raggiungere l'Europa aspettano di essere salvati dall'equipaggio della nave "Phoenix" della ong MOAS (Migrant Offshore Aid Station), a Lampedusa. (Foto di Chris McGrath/Getty Images). |
L'ex capo dell'ambasciata britannica a Bengasi, Joe Walker-Cousins, ha avvertito che un milione di migranti provenienti dai paesi africani sono già in viaggio verso la Libia e l'Europa. Gli sforzi dell'Ue per formare istruttori di una guardia costiera libica sono stati "troppo esigui e tardivi", egli ha affermato. "I miei informatori nell'area mi dicono che ci sono un milione di potenziali migranti, se non di più, che stanno già arrivando dall'Africa centrale e dal Corno d'Africa".
Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha dichiarato che l'Europa sta "sottovalutando" l'entità della gravità della crisi migratoria e che "milioni di africani" inonderanno il continente nei prossimi anni, se non saranno adottate misure urgenti.
In un'intervista al Messaggero, Tajani ha parlato di un esodo "di proporzioni bibliche che sarà impossibile fermare" se l'Europa non riuscirà ad affrontare ora il problema:
"La crescita della popolazione, i cambiamenti climatici, la desertificazione, le guerre, la carestia in Somalia e in Sudan. Questi sono i fattori che costringono le persone a lasciare i loro paesi.
"Quando le persone perdono la speranza, rischiano di attraversare il Sahara e il Mediterraneo perché è ancora meglio che rimanere nel loro paese, dove corrono rischi enormi. Se non contrasteremo subito questo fenomeno, nei prossimi anni ci ritroveremo con milioni di immigrati alle nostre porte.
"Oggi stiamo cercando di risolvere un problema di poche migliaia di persone, ma dobbiamo avere una strategia per milioni di persone".
Pochi giorni prima del vertice tra Unione Europea e Unione Africana, Tajani aveva invocato un "Piano Marshall per l'Africa" – un piano di investimenti a lungo termine da 40 miliardi di euro per favorire l'istruzione e incentivare la creazione di posti di lavoro nel continente per dissuadere le persone a non andarsene. Tajani ha detto che la crescita esponenziale della popolazione in Africa sarà una "bomba" demografica che potrebbe spingere milioni di africani in Europa. "Senza una strategia avremo terrorismo, immigrazione illegale, instabilità", egli ha affermato.
Più della metà della crescita globale della popolazione da qui al 2050 si verificherà in Africa, secondo il rapporto delle Nazioni Unite di "Revisione 2017 sulle Prospettive della Popolazione Mondiale". Il report stima che la popolazione africana aumenterà di 1,3 miliardi, passando da 1,2 miliardi nel 2017 a 2,5 miliardi nel 2050. Tra il 2017 e il 2050, si prevede che le popolazioni di 26 paesi africani raddoppieranno rispetto alle dimensioni del 2017.
Secondo le Nazioni Unite, gran parte dell'aumento della popolazione africana si verificherà in Nigeria, il settimo paese più popoloso al mondo. Entro il 2050, la Nigeria supererà gli Stati Uniti diventando la terza nazione più popolosa al mondo, dopo l'India e la Cina (la popolazione dell'India dovrebbe superare quella della Cina entro il 2024).
Oltre il 2050, si prevede che l'Africa sarà l'unica regione al mondo ad avere "una sostanziale crescita demografica" – secondo il rapporto, la quota della popolazione globale del continente passerà dal 17 per cento nel 2017 al 40 per cento entro il 2100.
L'Africa è attualmente il continente più giovane al mondo: il 60 per cento della sua popolazione ha meno di 25 anni a fronte del 32 per cento del Nord America e al 27 per cento dell'Europa.
I 28 Paesi membri dell'UE hanno un Pil di 18 trilioni di dollari, nove volte i 2 trilioni di dollari dell'Africa.
Il direttore generale della sede delle Nazioni Unite a Ginevra, Michael Møller, ha dichiarato che l'Europa deve prepararsi ad accogliere altri milioni di migranti dall'Africa, dall'Asia e dal Medio Oriente. In una intervista a The Times, Møller, un danese, ha detto:
"Quella a cui stiamo assistendo è una delle più grandi migrazioni umane nella storia. E rischia di accelerarsi. I giovani hanno tutti i telefoni cellulari e possono vedere cosa sta succedendo in altre parti del mondo, e questo agisce da calamita".
Il ministro tedesco dello Sviluppo Gerd Müller ha fatto eco al monito di Møller:
"I più grandi movimenti migratori devono ancora avvenire: la popolazione africana si raddoppierà nei prossini decenni. Un paese come l'Egitto crescerà fino a cento milioni di abitanti e la Nigeria fino a quattrocento milioni. Nella nostra era digitale, con Internet e i telefoni cellulari, tutti sanno della nostra prosperità e conoscono il nostro stile di vita".
Müller ha aggiunto che soltanto il 10 per cento di coloro che sono diretti in Europa ha raggiunto il Vecchio Continente: "Arriveranno ancora otto-dieci milioni di migranti".
Sul Financial Times Gideon Rachman spiega così la situazione dell'Europa:
"Una possibile reazione da parte dell'Europa è quella di accettare il fatto che la migrazione dal resto del mondo è ineluttabile – e di sostenerla senza riserve. Le economie europee piene di debiti hanno bisogno di una iniezione di giovinezza e dinamismo. Chi lavorerà nelle case di riposo e nei cantieri edili, se non gli immigrati provenienti dal resto del mondo?
"Ma anche quegli europei che sono favorevoli all'immigrazione tendono a sostenere che, ovviamente, i nuovi arrivati nel continente devono accettare 'i valori europei'. Ciò potrebbe essere irrealistico. (...) Molti immigrati provenienti dal Medio Oriente e dall'Africa si portano dietro dei comportamenti molto più conservatori e sessisti. Ci vorrà più di qualche lezione di educazione civica per cambiare questo... .
"È possibile che gli Stati insulari circondati dall'Oceano Pacifico, come il Giappone, o l'Australia, mantengano norme rigorose in materia di immigrazione. Sarà praticamente impossibile farlo per una Unione Europea che fa parte di un blocco euroasiatico ed è separata dall'Africa solo da stretti tratti del Mediterraneo".
Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York.