La redazione di un quotidiano tedesco che ha ripubblicato le vignette satiriche di Charlie Hebdo, un settimanale noto per satireggiare l'Islam, è stata colpita da un attentato incendiario.
Nessuno è rimasto ferito nell'attacco all'Hamburger Morgenpost, che è avvenuto nelle prime ore del mattino dell'11 gennaio e ha causato solo danni minori.
Anche se la polizia ha arrestato due persone in relazione all'episodio, le loro identità non sono state ancora rese note al pubblico. Ma "l'ipotesi al vaglio" degli investigatori è che l'attacco sia collegato alla decisione del giornale, noto anche come MOPO, di ripubblicare in prima pagina, l'8 gennaio, le vignette di Maometto, come un gesto di solidarietà con le vittime della strage parigina.
Il sindaco di Amburgo, Olaf Scholz, ha detto che qualsiasi attacco alla stampa e alla libertà di espressione è un attacco alla democrazia. "Una stampa libera e la libertà di espressione fanno parte delle fondamenta su cui poggia la democrazia", ha affermato Scholz. "Non si può immaginare una società democratica dove non ci sia un confronto mediato dalla stampa sulle questioni politiche e sociali del nostro tempo."
L'attentato è avvenuto il giorno dopo che il settimanale tedesco Der Spiegel ha riportato che l'Ufficio federale della polizia criminale (Bundeskriminalamt, BKA) ha varato un piano di emergenza a livello nazionale nel tentativo di impedire ai terroristi islamici di colpire in Germania.
Secondo Der Spiegel, è stato ordinato alle agenzie di sicurezza statali e federali di individuare i luoghi in cui si trovano fino a 250 islamisti tedeschi e altre "persone rilevanti" la cui identità è conosciuta dalle autorità dell'antiterrorismo. Il settimanale ha inoltre riportato che il BKA ha le prove "che le grandi città europee potrebbero essere attaccate in qualsiasi momento".
In un'intervista dell'11 gennaio al quotidiano Bild am Sonntag, il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere ha confermato che l'intelligence tedesca sta monitorando "circa 260 individui" che potrebbero colpire in ogni momento. Egli ha detto:
"Non abbiamo alcuna prova concreta degli attacchi. Ma, come ho detto, abbiamo circa 260 individui pericolosi (Gefährder). Abbiamo anche circa 550 persone che si sono recate in zone di guerra in Siria e in Iraq. Di queste, tra le 150 e le 180 sono tornate in Germania, e 30 di esse sono fondamentalisti agguerriti. Essi rappresentano una grave minaccia per la nostra sicurezza. Sono molto preoccupato per i perpetratori ben preparati come quelli entrati in azione a Parigi, Bruxelles, in Australia e in Canada. Questa è una situazione grave."
Bild ha chiesto se la Germania dispone di personale di sicurezza sufficiente per controllare i potenziali terroristi. Secondo il quotidiano, per monitorare con successo 24 ore su 24 solo un jihadista tedesco, sono necessari almeno 60 agenti di polizia.
De Maiziere ha detto che sta facendo tutto il possibile, ma ha ammesso: "Finora siamo stati fortunati. Purtroppo, non può andare sempre così".
In un altro articolo, Bild ha riportato che l'intelligence britannica ha messo in guardia le autorità europee dell'esistenza di un piano per attaccare gli aerei passeggeri con esplosivi che non possono essere rilevati dagli scanner degli aeroporti.
A dicembre, ispettori inviati a compiere una missione sotto copertura dalla Commissione Europea, il braccio amministrativo dell'Unione Europea, a quanto riferito, sono riusciti ad attraversare i controlli di sicurezza dell'aeroporto di Francoforte, il più grande della Germania, portando con sé armi e altre merci pericolose senza essere individuati il 50 per cento delle volte. Le lacune nella sicurezza nel terzo aeroporto più grande d'Europa hanno fatto scattare l'allarme in tutto il continente.
Bild ha anche riportato che le agenzie di intelligence americane avevano intercettato le conversazioni di alcuni leader jihadisti dello Stato islamico (SI) che dicevano che gli attentati di Parigi erano solo "l'inizio" di una serie di attacchi da compiere in altre capitali europee, tra cui Roma.
I media italiani hanno pubblicato un video di quattro minuti che minaccia di attaccare i famosi siti storici di Roma, tra cui il Colosseo, il Pantheon, la Fontana di Trevi e il Vaticano. Il filmato contiene dei sottotitoli in inglese che avvertono:
"O europei, lo Stato islamico non ha ingaggiato una guerra contro di voi, come i vostri governi e i media cercano di farvi credere. Siete voi che ci avete attaccato, pertanto è colpa vostra e pagherete un prezzo enorme.
"Pagherete il prezzo quando le vostre economie crolleranno. Pagherete il prezzo quando i vostri figli saranno mandati in guerra contro di noi e torneranno come disabili amputati o dentro alle bare, o con malattie mentali.
"Pagherete il prezzo quando avrete paura di viaggiare in qualsiasi paese. E pagherete il prezzo quando camminerete per strada, guardandovi intorno, temendo i musulmani. Non vi sentirete sicuri nemmeno nelle vostre camere da letto.
"Vi colpiremo nei vostri paesi natii e da allora non sarete più in grado di recare danno a nessuno.
"Vi abbiamo avvertiti che oggi siamo in una nuova era, un'era in cui lo Stato [islamico], i suoi soldati e i suoi figli sono capi e non schiavi. Sono un popolo che nel corso dei secoli non ha conosciuto la sconfitta. L'esito delle loro battaglie è deciso prima di iniziare. Essere uccisi – secondo le loro stesse affermazioni – è una vittoria.
"E qui sta il segreto. Combattete un popolo che non può essere sconfitto. O loro ottengono la vittoria o vengono uccisi.
"O crociati, avete compreso la minaccia dello Stato islamico, ma non ne conoscete il rimedio, e non lo scoprirete perché esso non esiste. Se cercherete di combatterlo, sarà sempre più dura. Se lascerete fare, crescerà e si espanderà.
"Conquisteremo Roma, spezzeremo le vostre croci e faremo schiave le vostre donne, con il permesso di Allah."
Tornando alla Germania, oltre 25.000 persone, il 12 gennaio, sono arrivare nella città tedesca di Dresda per l'incontro settimanale di un fiorente movimento popolare noto come Pegida – acronimo che sta per "Patrioti europei contro l'islamizzazione dell'Occidente".
In quella che è stata la manifestazione che ha registrato la maggiore affluenza, i manifestanti indossavano fasce nere al braccio in segno di lutto e hanno osservato un minuto di silenzio per "le vittime del terrorismo a Parigi".
Pegida, che organizza le cosiddette "passeggiate serali" (Abendspaziergang) nel centro di Dresda ogni lunedì sera a partire da ottobre, ha visto aumentare in modo esponenziale il numero dei partecipanti di settimana in settimana. Alla prima di queste manifestazioni hanno partecipato circa 500 persone , mentre erano 18.000 coloro che hanno partecipato alla marcia del 4 gennaio.
Propaggini di Pegida stanno emergendo anche in tutta la Germania: in Bavaria (Bagida), a Berlino (Baergida), Colonia (KöGida), Amburgo (Hagida), Kassel (Kagida), Lipsia (Legida), Rostock (Rogida), Südthüringen (SüGida) e Würzburg (WüGida).
Sulla sua pagina Facebook, Pegida ha scritto che l'attentato a Charlie Hebdo ha confermato le sue peggiori paure. E ha ammonito:
"Gli islamisti dai quali Pegida mette in guardia da 12 settimane hanno mostrato alla Francia di essere incapaci di democrazia e di ricorrere piuttosto alla violenza e alla morte come risposta! I nostri politici ci vogliono far credere l'esatto opposto. Una tragedia del genere deve accadere innanzitutto qui in Germania???"
Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York. È anche senior fellow per la politica europea del Grupo de Estudios estratégicos/Strategic Studies Group che ha sede a Madrid. Seguitelo su Facebook e Twitter .