Quando il mondo sembra così desolato tutto ciò che si può fare è ridere, e ciò di cui si ride spesso rivela più di quanto si pensi.
Le notizie delle ultime settimane in Europa sono certamente desolanti, dal momento che le atrocità di Parigi quasi ogni giorno portano a nuovi arresti di militanti islamici, i politici lanciano futili allarmi e i responsabili della sicurezza parlano di pericoli senza precedenti per le nostre società.
In questo contesto di giornalisti, vignettisti e di ebrei morti nonché di disperati appelli, un paio di settimane fa, un "diversivo" è stato offerto dall'America. Nel corso di una trasmissione televisiva di Fox News, l'esperto di terrorismo Steven Emerson ha definito "no-go zones" alcuni quartieri di Parigi, luoghi dove i residenti fanno sapere che preferirebbero farsi giustizia da soli e incendiare le autovetture, e la polizia la pensa come loro. Emerson ha poi detto che la stessa situazione esiste in Gran Bretagna, in particolare in alcune zone di Birmingham, città che, secondo Emerson è "interamente musulmana", dove chi non è musulmano "non ci va".
I commenti sono subito rimbalzati su Twitter e l'hashtag "#FoxNewsFacts" ha iniziato a fare tendenza. La gente ha inviato divertenti riprese sulla città. L'opportunità di criticare duramente "gli stupidi americani", in generale, e Fox News, in particolare, è stato un regalo da accettare di buon grado e da non farsi scappare. Ben presto le impressioni di Twitter sono diventate un gioco politico. Al premier britannico David Cameron è stato chiesto di commentare l'episodio. Egli ha scherzato sul fatto che gli "è andato di traverso il porridge" quando ha sentito il commento di Emerson, ha detto di aver pensato a un pesce d'aprile e che Emerson "è chiaramente un completo idiota".
Emerson si è subito scusato per il suo insolito errore. Birmingham non è una città interamente musulmana, anche se alcune zone di essa possono esserlo; né è vero (e posso confermarlo in seguito alle numerose visite che ho fatto nel corso degli anni) che chi non è musulmano non si reca lì. Emerson ha fatto assolutamente bene a scusarsi.
Fox News, però, è stata recidiva, reiterando l'affermazione che certi quartieri periferici di Parigi possono effettivamente definirsi "no-go zones". Sembrava che l'ilarità continuasse all'infinito. La BBC e altri media concorrenti si sono avventati sulla notizia, perché non c'è niente di più importante che approfittare dell'umiliazione pubblica di un rivale. La storia ha preso una brutta piega quando il sindaco di Parigi (Anne Hidalgo, N.d.T.) ha minacciato di citare in giudizio la Fox News per aver danneggiato la reputazione della città.
Si dà il caso che non mi piace utilizzare il termine "no-go zones" per descrivere i quartieri di certe città europee dove la popolazione a maggioranza musulmana può infondere una sensazione di separatismo dal resto della società. Questo è un problema spinoso e in evoluzione. Daniel Pipes è uno dei pochi studiosi ad aver giustamente descritto le difficoltà che si incontrano a descrivere questi luoghi che stanno emergendo in tutta Europa. Non sono dei posti dove a chi non è musulmano "è proibito" recarsi, né questi posti hanno uno Stato di diritto completamente diverso. Però, esistono. Sono zone dove l'usuale condotta che si tiene nella società sarebbe di certo scoraggiata, talvolta anche ricorrendo alle intimidazioni.
Per esperienza, so che una separazione potrebbe causare dei problemi. Ad esempio, molte persone che sono nate in queste aree rischiano di crescere in qualcosa che, seppur non apertamente contrario, è di certo parallelo alla società "tradizionale". Sette anni fa, mentre intervistavo delle persone residenti in questi quartieri, ho raccolto le testimonianze di donne che, ad esempio, erano bistrattate dai tribunali locali della sharia – tribunali ai quali si erano rivolte senza essere consapevoli dei loro diritti di donne britanniche. Le persone con cui ho parlato si sono successivamente rese conto delle differenze esistenti tra la legge dello Stato e la legge islamica – la sharia. Queste donne hanno scelto liberamente di parlare, e per giunta, con un uomo. Ma non c'è dubbio che qualche persona che risiede in questi quartieri conduce una vita blindata, anzi, separata dal resto della società.
È certamente vero che ci sono dei sobborghi di Parigi dove le realtà sono molto più crude rispetto a quelle di Birmingham. Quando si tratta di un'area come quella di Malmö, in Svezia, ad esempio, è innegabile che la proposta di Daniel Pipes di trovare un nome appropriato per questi posti, suggerendo l'espressione "settori semi-autonomi", colpisce nel segno.
Quasi nessuno nega che l'Europa ha un problema di integrazione. Ma ammettendolo ogni tanto, quasi nessuno ha idea di cosa fare a riguardo.
Il che mi riporta a Fox News, perché in mezzo alle risatine e agli hashtag di Twitter, qualcosa di oscuro sta accadendo in Gran Bretagna e in Francia.
Lo scorso anno, nel Regno Unito, è stato scoperto che i fondamentalisti islamici avevano assunto il controllo di parte delle scuole statali laiche di Birmingham. La cosiddetta operazione "Cavallo di Troia" ha portato a un serie di rivelazioni su cosa veniva insegnato nelle scuole frequentate per lo più da musulmani nelle zone abitate prevalentemente da islamici. Il risultato di queste rivelazioni – in queste scuole si inculcava, ad esempio, la regola che i musulmani devono prendere le distanze dai non musulmani, devono guardarli dall'alto in basso e non devono sceglierli come amici – ha sbigottito la nazione. E ancora sembra scossa. Eppure, i leader più musulmani del Regno Unito hanno negato i risultati delle indagini condotte successivamente dal governo. Anziché affrontare lo scandalo, hanno parlato di complotto "islamofobo". Questo rifiuto della realtà ha turbato i politici e l'opinione pubblica.
Naturalmente, nelle ultime settimane, Parigi ha sofferto più visibilmente e brutalmente. Il sindaco della capitale francese non dovrebbe preoccuparsi in eccesso di come Fox News dipinge la città. Una preoccupazione senz'altro prioritaria è assicurare che nella sua città non vengano uccisi altri ebrei e altri giornalisti per mano di jihadisti autoctoni. Se il sindaco impedirà che questo accada, si accorgerà che Parigi potrebbe tornare ancora ad avere la fama di città idilliaca. Ma quando la Hidalgo – come il premier della Gran Bretagna – voleva fare a pezzi un'emittente tv straniera ci è sembrato di assistere a un esempio di ciò che viene chiamato "rimozione": è molto più facile ridere di un'emittente televisiva straniera che fare i conti con un perla di verità che può essere stata esagerata. È molto più facile farsi andare di traverso il porridge per "l'idiozia" di un americano piuttosto che impedire alle vostre scuole di cedere alle ideologie estremiste. Ed è molto più facile dire di voler "citare in giudizio" un'emittente tv piuttosto che impedire che atrocità come quelle del mese scorso si ripetano nella vostra città. Potremmo essere usati per accanirci contro chi dice come stanno le cose. Ma non lo permettiamo. E ci limitiamo a qualche risatina.