I tedeschi, per far fronte all'afflusso di oltre un milione di richiedenti asilo provenienti dall'Africa, dall'Asia e dal Medio Oriente, si precipitano nelle armerie per munirsi di armi.
In tutta la Germania, il paese europeo dove sono in vigore alcune delle leggi più severe sul controllo delle armi, aumenta a dismisura la domanda di armi per la difesa personale, tra cui spray antiaggressione, pistole a gas, lanciarazzi, armi elettriche stordenti e repellenti per animali. Si registra anche un boom di richieste di licenze di porto d'armi.
La paura per l'escalation di crimini commessi dai migranti in tutto il paese – tra cui stupri ai danni di donne e ragazze tedesche che oramai hanno raggiunto livelli sconcertanti, aggressioni fisiche, accoltellamenti, effrazioni, furti e rapine – sta facendo registrare un boom nella vendita di armi.
Le autorità tedesche, tuttavia, si danno molto da fare per argomentare che l'improvviso interesse da parte della cittadinanza per la difesa personale non ha nulla a che fare con la migrazione di massa nel paese, nonostante esistano ampie prove in senso contrario.
Nelle ultime settimane, i quotidiani tedeschi hanno pubblicato decine e decine di articoli dai titoli come "La Germania ha paura – e afferra le armi", "I tedeschi si armano: Esplode la domanda di armi", "Sempre più persone acquistano un'arma", "Sicurezza: Mani in alto!", "Aumenta il bisogno di sicurezza", "Boom delle armerie", e "I bavaresi si armano – per paura dei rifugiati?"
Da quando la crisi migratoria della Germania è esplosa nell'agosto 2015, il volume delle vendite a livello nazionale di spray urticante ha subito un'impennata del 600 per cento, secondo la rivista tedesca Focus. In molte parti del paese, le forniture di bombolette spray sono oramai completamente esaurite e le scorte supplementari saranno disponibili solo nel 2016. "Produttori e distributori dicono che gli arrivi in massa di stranieri delle ultime settimane hanno evidentemente spaventato molte persone", riporta Focus.
Secondo KH Security, un'azienda produttrice tedesca di articoli per la difesa personale, la domanda è quintuplicata e le vendite registrate nel settembre 2015 – il mese in cui molti tedeschi hanno iniziato a rendersi conto delle conseguenze della politica migratoria delle porte aperte della cancelliera Angela Merkel – sono le più alte da quando la casa produttrice è stata fondata 25 anni fa. L'azienda dice che c'è un aumento della domanda non solo delle armi per difesa personale, ma anche di sistemi di allarme per la casa.
Un'altra azienda produttrice di articoli per la difesa personale, la DEF-TEC Defense Technology con sede a Francoforte, questo autunno ha registrato un aumento delle vendite del 600 per cento. Secondo la CEO Kai Prase:
"Gli affari vanno a gonfie vele da settembre. Da allora, i nostri rivenditori sono stati letteralmente presi d'assalto. Non abbiamo mai sperimentato nulla di simile in 21 anni di storia aziendale. La paura? Non è questo il motivo di tanto successo. Il termine chiave è la 'crisi dei rifugiati'".
La stessa storia si ripete in tutta la Germania. Secondo l'emittente radiotelevisiva pubblica Mitteldeutscher Rundfunk, sempre più cittadini della Sassonia sono visti fare la fila davanti alle armerie in attesa che le porte si aprano.
Il proprietario di un negozio nella città sassone di Pirna ha detto di vendere fino a 200 bombolette di spray urticante al giorno, rispetto alle cinque che vendeva prima che iniziasse la cristi migratoria. L'uomo ha asserito che l'armeria è frequentata da molti nuovi clienti, tra cui donne di ogni età e uomini che acquistano armi per le loro mogli.
Günter Fritz, il proprietario di un'armeria a Ebersbach, un'altra città della Sassonia, ha dichiarato a RTL News: "Da settembre, in tutta la Germania, anche nel mio negozio, le vendite di articoli per la difesa personale sono esplose". E ha aggiunto che i suoi clienti appartengono a tutti i ceti sociali, "dal professore alla signora in pensione. Tutti hanno paura".
Andreas Reinhardt, il proprietario di un'armeria a Eutin, ha detto che giornalmente ora vende 4-5 armi per la difesa personale, rispetto alle due che a malapena vendeva al mese prima dell'arrivo in massa dei richiedenti asilo. "L'attuale agitazione sociale è ciò che motiva la corsa all'acquisto di armi per la difesa personale", egli ha chiosato. "Non ho mai pensato che la paura si sarebbe diffusa così rapidamente", ha aggiunto Reinhardt.
Eric Thiel, il proprietario di un negozio d'armi a Flensburg, una città sulla costa del Mar Baltico, ha asserito che lo spray al peperoncino non è più disponibile: "È andato esaurito. Le nuove forniture arriveranno a marzo. La vendita di tutto ciò che ha a che fare con la difesa personale va a gonfie vele".
Wolfgang Mayer, il proprietario di un'armeria a Nördlingen, una città della Baviera, ha detto di avere una spiegazione per l'ondata di richieste di licenze di porto d'armi: "Penso che con l'arrivo in massa di rifugiati, l'aumento delle effrazioni e i numerosi lestofanti, la gente chieda una maggiore protezione".
Mayer ha aggiunto che in seno alla società tedesca c'è la diffusa sensazione che lo Stato non riesca a proteggere adeguatamente i propri cittadini e pertanto essi si devono proteggere da soli. "Dall'estate scorsa, le vendite di spray al peperoncino sono aumentate del 50 per cento", ha detto Mayer, aggiungendo che gli acquirenti sono principalmente le donne, di ogni età – dalle studentesse che vivono in città alle nonne vedove.
Lo spray urticante e altri tipi di armi per la difesa personale sono legali in Germania, ma è necessario avere un permesso per portarli con sé e per l'utilizzo di alcune di esse. I funzionari di tutti e 16 länder tedeschi segnalano un boom di domande per il rilascio di tali permessi, le cosiddette licenze per armi leggere e di piccolo calibro (kleinen Waffenschein).
Nel land settentrionale dello Schleswig-Holstein, circa 10.000 persone sono ora in possesso di una licenza per armi leggere e di piccolo calibro, "un numero record", secondo il ministro degli Interni del land. I rivenditori di armi della regione stanno registrando "un'impennata senza precedenti" nelle vendite di armi per la difesa personale, con le forniture di spray al peperoncino esaurite fino alla prossima primavera.
In Sassonia, i rivenditori parlano di un boom senza precedenti nelle vendite di spray urticante, gas lacrimogeni, pistole a gas e persino di balestre. Alcuni negozi vendono ora più armi per la difesa personale in un solo giorno di quante ne vendevano in un intero mese prima che iniziasse la crisi migratoria.
I funzionari della Sassonia stanno anche registrando un drastico aumento del numero di persone che fanno richiesta per il rilascio di un vero e proprio porto d'armi (großen Waffenschein). I motivi della corsa all'acquisto di armi possono essere imputabili al "declino soggettivo del senso di sicurezza della gente", ha spiegato il ministro degli Interni del land Markus Ulbig.
A Berlino, il numero di persone che è in possesso di licenze per armi leggere e di piccolo calibro è aumentato del 30 per cento negli ultimi dieci mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo nel 2014, mentre il numero di coloro che sono in possesso di un vero e proprio porto d'armi è aumentato di circa il 50 per cento, secondo la polizia locale.
In Baviera, oltre 45.000 persone sono in possesso di una licenza per armi leggere e di piccolo calibro, 3.000 in più rispetto al 2014. Questo rappresenta un "aumento significativo", secondo il ministro degli Interni della regione. Come in altre parti della Germania, i rivenditori bavaresi stanno registrando un boom nella vendita di armi per difesa personale, come le pistole a gas, le pistole lanciarazzi e lo spray al peperoncino.
A Stoccarda, capoluogo della regione del Baden-Württemberg, a partire da agosto, le armerie locali hanno quadruplicato le vendite di armi per la difesa personale. Una proprietaria di un negozio ha detto che ora vende più armi in una settimana rispetto a quanto ne vendeva normalmente in un mese. E la donna ha aggiunto che non aveva mai visto una richiesta così elevata.
A Heilbronn, un'altra città del Baden-Württemberg, le autorità locali rendono noto che nel 2015 le vendite di spray al peperoncino sono raddoppiate. Secondo un negoziante, la domanda di spray urticante è iniziata ad aumentare ad agosto, quando molte madri hanno cominciato ad acquistarlo per le figlie in età scolare. "Le nostri clienti hanno molta paura", ha detto la donna. "Ed è così quasi ovunque".
A Gera, una città della Turingia, i media locali hanno riportato la notizia che in un negozio, tutte scorte di 120 bombolette di spray al peperoncino sono andate esaurite nel giro di tre ore. L'armeria, che ha poi esaurito un altro lotto di 144 pezzi di bombolette, ora è in lista di attesa per riceverne altri a causa della carenza di forniture dei fornitori.
Una donna di Gera che ha acquistato lo spray urticante per la figlia sedicenne ha detto:
"Penso che sia doveroso per me proteggere mia figlia. È in quell'età in cui esce la sera da sola. Se mi dicesse che ha bisogno di questo spray per proteggersi, credo che questa richiesta non sarebbe immotivata. Ovviamente, questo a causa dell'attuale situazione che ora abbiamo in Germania. Non sappiamo chi è qui. Ci sono un sacco di persone che non sono state registrate".
La stessa tendenza alla difesa personale si ripete nei länder tedeschi di Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania, Sassonia-Anhalt e del Nord Reno-Westfalia, dove la spirale di crimini violenti perpetrati dai migranti sta trasformando alcuni quartieri in "no-go zones".
Gli apologeti della migrazione di massa accusano i cittadini tedeschi di reagire in maniera eccessiva. Qualcuno punta il dito contro i recenti studi – commissionati dai gruppi favorevoli all'immigrazione – che affermano, inverosimilmente, che il numero di crimini commessi dai migranti è in calo, anziché il contrario.
Altri negano che la corsa all'acquisto di armi per la difesa personale abbia a che fare con i migranti. Essi danno la colpa a differenti fattori, come il fatto che faccia buio prima nel periodo associato alla fine dell'ora legale, gli attacchi jihadisti di Parigi (avvenuti a novembre, tre mesi dopo il boom nella vendita di armi per la difesa personale) e la necessità di proteggere i lupi selvatici in alcune zone settentrionali della Germania.
Il Süddeutsche Zeitung ha descritto così l'inganno:
"Chiunque chieda quali siano i motivi dell'aumento della vendita di armi urta contro un muro di silenzio. Ufficialmente, le agenzie che si occupano del rilascio della licenza di porto d'armi di piccolo calibro non hanno bisogno di fornire una giustificazione e pertanto gli uffici governativi non sanno perché ciò sia accaduto. 'Ma è anche vero che a volte capiamo che essi hanno paura a causa dei rifugiati', dice qualcuno che preferisce restare anonimo e che la sua carica non venga menzionata dal quotidiano. 'La gente mi ha già detto: Voglio proteggere la mia famiglia'. Abbiamo segnalato tutto questo al ministero...
"Anche i rivenditori non dicono apertamente nulla in merito ai motivi dell'impennata nelle vendite. Chiamiamo un negozio di armi leggere e di piccolo calibro, e chiediamo: 'Alla fine di agosto sono arrivati molti rifugiati, e da settembre le vendite sono aumentate, ci può essere un collegamento?' L'uomo al telefono risponde: 'Se non usate il mio nome, vi dico che è proprio così. Che altro volete sapere? Le persone che vengono in negozio hanno paura. Credono che tra i rifugiati ci siano le pecore nere. Alcuni clienti lo ammettono apertamente'".
L'evidenza empirica mostra una irrefutabile escalation di crimini commessi dai migranti in tutto il paese – tra cui stupri ai danni di donne e ragazze tedesche che oramai hanno raggiunto livelli sconcertanti, aggressioni fisiche, accoltellamenti, effrazioni, furti, rapine e traffico di droga.
L'ondata di crimini violenti commessi dai migranti è stata corroborata da un rapporto confidenziale di polizia trapelato alla stampa, che rivela che nel 2014 ben 38.000 richiedenti asilo furono accusati di aver commesso crimini in tutto il paese. Gli analisti ritengono che questa cifra record – più di 100 al giorno – sia solo la punta di un iceberg, perché molti reati non vengono denunciati.
Non a caso, un nuovo sondaggio mostra che il 55 per cento dei tedeschi è pessimista riguardo al futuro; nel 2014, lo era il 31 per cento della popolazione, e nel 2013, il 28 per cento. Il sondaggio rileva che il 42 per cento degli intervistati di età compresa tra i 14 e i 34 anni pensa che il suo futuro sarà senza prospettive; questa percentuale è più che raddoppiata rispetto al 2013 (19 per cento). Allo stesso tempo, anche il 64 per cento degli intervistati di 55 anni e più ha paura del futuro.
Il sondaggio mostra anche che quattro quinti (79 per cento) della popolazione tedesca ritiene che nel 2016 l'economia si deteriorerà per via degli oneri finanziari causati dalla crisi migratoria, mentre il 70 per cento pensa che il prossimo anno i Paesi membri dell'Unione Europea saranno sempre più distanti tra loro. Il dato più prevedibile di tutti è che secondo l'87 per cento dei tedeschi i propri politici subiranno un calo del sostegno pubblico.