In Francia, nel 2015, la popolazione musulmana ha raggiunto i 6,5 milioni, pari a circa il 10 per cento della popolazione complessiva di 66 milioni di abitanti. In termini reali, la Francia ha la più grande popolazione musulmana tra i paesi dell'Unione Europea, poco più della Germania.
Sebbene la legge francese vieti le statistiche ufficiali sull'origine etnica e la religione dei cittadini, questa stima si basa su molti studi che hanno cercato di calcolare il numero delle persone presenti nel paese provenienti da paesi a maggioranza musulmana.
Quanto segue è un riepilogo in ordine cronologico di alcuni episodi salienti legati all'impennata dell'Islam in Francia, nel corso del 2015.
GENNAIO
1 gennaio. Il ministro degli Interni ha annunciato i dati statistici più attesi dell'anno: complessivamente, la vigilia di Capodanno in tutto il paese sono stati dati alle fiamme 940 veicoli tra automobili e camion, una diminuzione del 12 per cento rispetto ai 1.067 veicoli incendiati nello stesso giorno del 2014. I roghi di auto sono all'ordine del giorno in Francia, e sono spesso attribuiti agli scontri tra bande rivali musulmane che fanno a gara per catturare i riflettori dei media per immortalare le loro azioni distruttive. Si stima che ogni anno in Francia vengano date alle fiamme 40.000 automobili.
3 gennaio. Un 23enne musulmano di Metz ha cercato di strangolare un agente di polizia, al grido di "Allahu Akbar!" ("Dio è il più grande!"). L'aggressione ha avuto luogo nella stazione di polizia dopo che l'uomo, che era stato arrestato per scippo, aveva chiesto al poliziotto un bicchiere d'acqua. Quando l'agente ha aperto la porta della cella, l'uomo gli è saltato addosso. Il poliziotto è stato salvato da un collega che ha visto la scena ripresa da una telecamera di sorveglianza.
7-9 gennaio. Una serie di attacchi jihadisti a Parigi hanno fatto 17 vittime. Il primo e il più letale degli attentati si è verificato il 7 gennaio, quando due fratelli legati all'Islam radicale e nati in Francia, Chérif e Saïd Kouachi, hanno assaltato la redazione della rivista Charlie Hebdo uccidendo otto giornalisti, due poliziotti, un ospite e il portiere dello stabile, ferendo inoltre undici persone. L'8 gennaio, un terzo assalitore, Amedy Coulibaly, ha freddato l'agente di polizia municipale Clarissa Jean-Philippe, a Montrouge, un sobborgo parigino. Il 9 gennaio, Coulibaly è entrato nel supermercato ebraico Hyper Cacher, sempre a Parigi, ha colpito a morte quattro persone e ha preso alcuni ostaggi. L'uomo è poi stato ucciso dalle teste di cuoio che avevano fatto irruzione nel supermercato. La sua complice, Hayat Boumeddiene, "la donna più ricercata" di Francia, rimane a piede libero e si pensa che possa essere fuggita in Siria.
18 gennaio. Un sondaggio condotto dall'Institut français d'opinion publique (IFOP), pubblicato dal Journal du Dimanche, ha mostrato che il 42 per cento dei francesi è contrario alla pubblicazione delle vignette sul profeta Maometto, come quelle pubblicate da Charlie Hebdo, e ritiene che occorrerebbe porre "limitazioni alla libertà di parola online e sui social network". La stragrande maggioranza degli intervistati (l'81 per cento) si è detta favorevole a privare della cittadinanza francese chi è in possesso di doppia cittadinanza e ha commesso un atto di terrorismo sul suolo francese. Più di due terzi (68 per cento) ha asserito che ai cittadini francesi dovrebbe essere vietato tornare nel paese "se sospettati di essersi recati a combattere in aree o paesi controllati da gruppi terroristici".
20 gennaio. Il premier Manuel Valls ha dichiarato che gli attacchi terroristici hanno mostrato l'esistenza in Francia di "un apartheid territoriale, sociale ed etnico". In un discorso, definito come uno dei più duri atti d'accusa della società francese mai pronunciato da parte di un rappresentante del governo, Valls ha detto che c'era urgente bisogno di lottare contro la discriminazione, soprattutto nelle periferie povere in cui vivono molti immigrati musulmani. Egli ha asertito che nonostante anni di tentativi da parte del governo di migliorare le condizioni nei quartieri degradati, sono molte le persone costrette a vivere nei ghetti. Valls ha poi detto:
"La miseria sociale è aggravata dalle discriminazioni quotidiane perché non si ha il cognome giusto o il giusto colore della pelle, o perché si è donna. Non sto cercando delle scuse, ma dobbiamo anche guardare alla realtà del nostro paese".
21 gennaio. Valls ha annunciato un pacchetto di 736 milioni di euro (835 milioni di dollari) per aumentare le difese antiterrorismo in mezzo a una minaccia jihadista in rapida espansione. Egli ha detto che nei prossimi tre anni il governo darebbe vita a una sorta di super-Procura antiterrorismo assumendo e formando 2.680 elementi tra giudici, agenti di sicurezza e di polizia, personale addetto alle intercettazioni telefoniche, ambientali e informatiche e analisti. Verranno spesi 480 milioni di euro per "l'acquisto di nuove armi e di nuovi equipaggiamenti protettivi per la polizia. L'iniziativa prevede una rafforzata presenza online basata su un nuovo sito web del governo chiamato "Stop Djihadisme".
27 gennaio. La polizia ha arrestato cinque sospetti jihadisti, di età compresa tra i 26 e i 44 anni, in una serie di irruzioni a sorpresa a Lunel, una cittadina nei pressi della costa mediterranea. Almeno dieci abitanti di questo paese, e forse anche più, si sono recati in Siria e in Iraq a combattere con lo Stato islamico.
28 gennaio. Un sondaggio Ipsos/Sopra-Steria realizzato per il quotidiano Le Monde ed Europe 1 Radio ha rilevato che il 53 per cento dei cittadini francese ritiene che il paese sia "in guerra" e il 51 per cento pensa che l'Islam sia "incompatibile" con i valori della società francese.
Sempre a gennaio, un'opera d'arte raffigurante delle scarpe con tacchi a spillo disposte sui tappeti da preghiera dei musulmani è stata ritirata da una mostra allestita nel sobborgo parigina di Clichy-la-Garenne dopo che la Federazione delle Associazioni islamiche di Clichy ha espresso preoccupazione per il rischio di "eventuali incidenti". L'installazione, realizzata dall'artista franco-algerina Zoulikha Bouabdellah, raffigurava 28 paia di scarpe dorate con tacchi a spillo disposte al centro dei tipici tappeti da preghiera dei musulmani, nelle tonalità di blu, bianco e rosso, simboleggianti la bandiera francese. L'artista ha dichiarato che l'opera non è blasfema, ma la curatrice della mostra Christine Ollier ha detto che l'installazione sarebbe stata rimossa per "evitare polemiche". Questo atto di autocensura è stato duramente criticato dagli altri artisti, che hanno parlato di libertà di espressione minata.
FEBBRAIO
5 febbraio. Un insegnante di un istituto musulmano paritario finanziato dallo Stato ha lasciato il suo incarico presso il liceo "Averroè" di Lille, affermando che la scuola è un focolaio "di pulsioni antisemite, di settarismo e di un insidioso islamismo". In un articolo pubblicato dal quotidiano Libération, il docente di filosofia Sofiane Zitouni ha scritto:
"In realtà, il liceo "Averroè" è un territorio musulmano che ha un contratto con lo Stato. Esso diffonde una visione dell'Islam che non è altro che islamismo. E lo fa in modo subdolo e sornione, al fine di mantenere i suoi finanziamenti statali".
Il direttore della scuola, Hassan Oufker, ha detto che avrebbe citato in giudizio Zitouni, di origine algerina, per diffamazione.
12 febbraio. L'Unione dei democratici musulmani francesi (L'Union des démocrates musulmans Français, UDMF), un nuovo partito politico musulmano, si è detto pronto a presentare suoi candidati in otto città francesi nelle elezioni amministrative di marzo. Najib Azergui, fondatore dell'UDMF, ha dichiarato che il suo gruppo vuole dare voce alla comunità musulmana del paese e intende promuovere la finanza islamica e l'uso della lingua araba nelle scuole francesi; eliminare il divieto di indossare il velo islamico nelle scuole, e combattere contro "la pericolosa stigmatizzazione che equipara l'Islam al terrorismo".
15 febbraio. Il governo ha annunciato una serie di misure per contrastare la diffusione dell'Islam radicale nelle moschee, tra cui il divieto di avere il sostegno finanziario da paesi come il Qatar e l'Arabia Saudita. I musulmani francesi si sono detti contrari a questa misura. Karim Bouamrane, un politico socialista, ha detto:
"Se i paesi stranieri intervengono per finanziare le moschee, è perché il governo francese non vuole farlo. I musulmani non possono correre il rischio di rifiutare denaro contante che arriva da fuori, solo perché il governo francese non vuole stanziare i fondi per costruire le moschee".
Bouamrane ha asserito che la legge francese di separazione tra Stato e Chiesa dovrebbe essere modificata per consentire allo Stato francese di fornire un sostegno finanziario alla religione islamica.
16 febbraio. Nacer Bendrer, un 26enne cittadino francese, è stato estradato in Belgio per il ruolo da lui avuto nel maggio 2014 nell'attentato al Museo ebraico di Bruxelles. L'uomo è sospettato di aver aiutato il compatriota Mehdi Nemmouche, 29 anni, a compiere l'attacco in cui furono uccise quattro persone. Al momento dell'arresto, nei pressi di Marsiglia, Bendrer era in possesso di un fucile kalashnikov, due pistole automatiche e di un fucile da caccia. A quanto pare, i due si erano conosciuti tra il 2008 e il 2010 nel carcere di Salon-de-Provence, nel sud della Francia.
23 febbraio. Per la prima volta in assoluto, le autorità francesi hanno sequestrato i passaporti e le carte d'identità di sei cittadini francesi che intendevano recarsi in Siria per unirsi allo Stato islamico. Il governo ha detto che potrebbe sequestrare i passaporti di almeno altre 40 persone.
25 febbraio. Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha annunciato un piano volto a "riformare" la fede islamica in linea con "i valori della Repubblica francese". Egli ha detto che questo potrebbe essere fatto grazie a una nuova "Fondazione islamica" dedita a condurre una "ricerca rivitalizzante" su una forma di Islam che "trasmetta un messaggio di pace, tolleranza e rispetto". Tra le altre misure, il governo prevede di creare un nuovo forum per promuovere il dialogo con la comunità musulmana; migliorare la formazione dei predicatori musulmani; combattere la radicalizzazione nelle carceri francesi; e regolamentare le scuole musulmane.
MARZO
3 marzo. Il primo ministro Manuel Valls ha annunciato che lo Stato raddoppierà il numero dei corsi universitari sull'Islam, nel tentativo di impedire ai governi stranieri di finanziare e influenzare la formazione degli imam francesi. Il premier ha detto di volere che più imam e cappellani carcerari che sono stati istruiti e formati all'estero "ricevano in Francia un'ulteriore formazione affinché parlino fluentemente il francese e capiscano il concetto di laicità". Attualmente, nel paese ci sono sei università che offrono corsi di laurea in Studi islamici e Teologia. Valls ha detto di voler raddoppiare il numero e portarlo a dodici e che i corsi dovrebbero essere gratuiti.
6 marzo. Mohamed Khattabi, l'imam "progressista" della Moschea Aicha a Montpellier, ha detto in un sermone che l'egoismo fa parte della "natura delle donne". Khattabi – di nazionalità marocchina e canadese, che vive in Francia da più di 20 anni e afferma di essere un "promotore in seno alla società francese di un Islam di coesistenza," – ha dichiarato:
"Non importa quanto bene vogliate a una donna, lei lo negherà. Il suo egoismo la spinge a negare. Ciò vale per tutte le donne, che siano occidentali, arabe, musulmane o cristiane. Questa è la natura delle donne.
"Se una donna supera i limiti della sua paura riconosce [la verità] (...) Allah le garantisce un posto migliore in Paradiso. Ma se ella soccombe alla sua natura e rifiuta di riconoscere i diritti dell'uomo, o meglio il bene che l'uomo le dona, è destinata ad andare all'Inferno. (...)".
8 marzo. Il premier Valls ha sottolineato che entro la fine del 2015 ben 10.000 europei potrebbero essere partiti per fare il jihad in Iraq e in Siria:
"Oggi ci sono 3.000 europei in Iraq e in Siria. Quando si fa una proiezione per i mesi a venire, si potrebbe arrivare a 5.000 prima dell'estate e 10.000 entro la fine dell'anno. Vi rendete conto della minaccia che questo rappresenta?"
16 marzo. Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha bloccato cinque siti web islamisti accusati di promuovere il terrorismo. Tra questi siti ce n'è uno appartenente all'al-Hayat Media Center, il braccio della propaganda dell'Isis. Cazeneuve ha detto: "C'è una differenza tra libertà di espressione e diffusione dei messaggi che servono a esaltare il terrorismo. Questi messaggi di odio sono un reato". Ma Nils Muižnieks, il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, ha criticato il provvedimento perché è stato eseguito senza una supervisione delle autorità giudiziarie: "Limitare i diritti umani per combattere il terrorismo è un grave errore e una misura inefficace che potrebbe anche aiutare la 'causa' dei terroristi".
17 marzo. Il ministro degli Interni Cazeneuve ha rivelato che il governo ha smesso di erogare le prestazioni assistenziali a 290 jihadisti francesi che combattono con lo Stato islamico. Egli ha detto che le agenzie erogatrici ricevono una notifica a riguardo non appena si ha conferma che un cittadino francese ha lasciato il paese per andare a combattere all'estero.
19 marzo. Il premier Valls ha annunciato una nuova proposta di legge che consentirebbe ai servizi di intelligence di monitorare il telefono e la posta elettronica di ogni presunto terrorista. "Si tratta di strumenti giuridici, ma non di misure di eccezione, né ci sarà una sorveglianza di massa dei cittadini", egli ha detto. "Non ci sarà un Patriot Act francese", ha rimarcato, riferendosi alla legislazione americana che porta lo stesso nome. "Non ci può essere una zona senza legge nello spazio digitale. Spesso non si è in grado di prevedere la minaccia, i servizi devono avere il potere di reagire rapidamente".
APRILE
4 aprile. Il rettore della Grande Moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, ha chiesto che il numero delle moschee in Francia venga raddoppiato nel giro di due anni. Parlando a un incontro tenutosi al Parco delle Esposizioni di Parigi-Le Bourget cui hanno partecipato le organizzati islamiche francesi, Boubakeur ha detto che 2.200 moschee "non sono sufficienti" per "sette milioni di musulmani che vivono in Francia". Egli ha proposto che le chiese non utilizzate vengano trasformate in moschee.
7 aprile. Il segretario di Stato alla Riforma dello Stato, Thierry Mandon, ha affermato che la mancanza di luoghi di culto "decenti" per i musulmani francesi è uno dei fattori che spingono alcuni di loro alla radicalizzazione. Egli ha detto:
"In Francia, non ci sono abbastanza moschee. Ci sono ancora molte città in cui la fede islamica si professa in condizioni che non sono 'decenti'. Siamo costretti a riconoscere che talvolta i luoghi di culto musulmani non sono soddisfacenti. Se fossero decenti, agibili piuttosto che sotterranei o irregolari, sarebbe meglio".
8 aprile. Sedicenti hacker che hanno detto di appartenere allo Stato islamico hanno attaccato Tv5 Monde, una rete televisiva francese, oscurandola per ore. L'emittente trasmette in più di 200 paesi. "Non siamo al momento in grado di trasmettere su alcuno dei nostri canali. I nostri siti e i nostri account sui social network non sono sotto il nostro controllo e vi si leggono rivendicazioni dello Stato islamico", ha detto il direttore generale della rete tv, Yves Bigot. Gli hacker hanno accusato il presidente François Hollande di aver commesso "un errore imperdonabile unendosi alla coalizione militare guidata dagli Stati Uniti per lanciare raid aerei contro le postazioni dell'Isis in Iraq e in Siria.
13 aprile. Il premier Valls ha rivelato che più di 1.550 cittadini francesi o residenti nel paese sono coinvolti in reti terroristiche in Siria e Iraq. Dal gennaio 2014, le cifre sono quasi triplicate.
13 aprile. Un sondaggio di opinione realizzato per Atlantico ha rilevato che quasi due terzi (63 per cento) dei cittadini francese è favorevole a limitare le libertà civili per combattere il terrorismo. Solo il 33 per cento si è detto contrario alla limitazione delle libertà, sebbene questa percentuale aumenti in modo significativo tra gli intervistati più giovani.
15 aprile. Un 21enne musulmano ha distrutto più di 200 lapidi in un cimitero cattolico di Saint-Roch de Castres, un cittadina vicino a Tolosa. La polizia ha condotto l'uomo in ospedale perché era in uno "stato delirante e incapace di comunicare".
22 aprile. La polizia francese ha arrestato Sid Ahmed Ghlam, uno studente di informatica algerino di 24 anni sospettato di pianificare un attacco contro le chiese cristiane di Villejuif, alla periferia sud di Parigi. L'uomo è stato fermato dopo che si è ferito accidentalmente con un'arma da fuoco. Nella sua autovettura e in casa, la polizia ha trovato tre fucili d'assalto kalashnikov, pistole, munizioni e giubbotti antiproiettile, nonché documenti collegati ad al-Qaeda e allo Stato islamico. La polizia ha detto che Ghlam ha espresso il desiderio di unirsi allo Stato islamico in Siria.
21 aprile. Una ricerca condotta dall'Observatoire du fait religieux en entreprise (OFRE) e dall'Institut Randstad ha rilevato che il 23 per cento dei manager francesi si trova a dover far fronte a problemi religiosi sul posto di lavoro. Nel 2014, la percentuale era del 12 per cento. Il presidente dell'OFRE, Lionel Honoré, ha detto che le tensioni religiose sono aumentate da gennaio perché i musulmani che si sentono stigmatizzati dagli attacchi jihadisti a Parigi sono più determinati a far valere le loro convinzioni.
MAGGIO
5 maggio. Sébastien Jallamion, un poliziotto di 43 anni di Lione, è stato sospeso dal lavoro e multato di 5.000 euro (5.400 dollari) dopo che aveva biasimato la morte del francese Hervé Gourdel – che era stato decapitato dai jihadisti in Algeria, nel settembre 2014. Jallamion ha spiegato:
"Sono accusato di aver creato nel settembre 2014 una pagina Facebook anonima, che mostrava immagini e commenti 'provocatori, discriminatori e pregiudizievoli' di natura 'xenofoba e antimusulmana'. Per fare un esempio, c'era il ritratto del califfo al-Baghdadi, leader dello Stato islamico, con una visiera sulla fronte. Questa pubblicazione è stata mostrata quando sono comparso davanti alla commissione disciplinare e mi è stata lanciata la seguente accusa: 'Non ti vergogni a stigmatizzare un imam in questo modo?' Il mio avvocato può confermarlo. (...) Sembra una punizione politica. Non vedo altra spiegazione.
"I nostri valori fondamentali, quelli per cui molti dei nostri antenati hanno dato la loro vita, stanno deteriorandosi ed è arrivato il momento per noi di indignarci per ciò che il nostro paese sta diventando. Questa non è la Francia, paese dei lumi che a suo tempo splendeva su tutta l'Europa e non solo. Noi dobbiamo lottare per preservare i nostri valori, è una questione di sopravvivenza".
11 maggio. A Sarah K., una 15enne musulmana francese di origine algerina espulsa due volte da scuola per aver indossato in classe una lunga gonna nera, è stato consentito di tornare a sedere tra i banchi e di continuare a indossare lo stesso tipo di gonna. Maryse Dubois, dirigente scolastico dell'istituto "Léo-Lagrange", di Charleville-Mézières, ha detto che a suo avviso la gonna lunga è un segno ostentato di appartenenza religiosa e una violazione della legge francese sulla laicità. La madre della ragazza ha dichiarato che la Dubois ha fatto marcia indietro dopo che l'episodio è diventato virale in rete.
27 maggio. I leader di una piccola moschea di Oullins, un sobborgo di Lione, hanno creato un importante precedente legale usando la legge francese del 1905 di separazione tra Stato e Chiesa per impedire a un salafita di radicalizzare altri membri della moschea. La legge contiene una clausola che garantisce il diritto di culto e prevede sanzioni contro chiunque disturbi una funzione religiosa. Un tribunale di Lione ha riconosciuto Faouzi Saïdi, 51 anni, colpevole di disturbare i sermoni dell'imam della moschea e di organizzare preghiere parallele. L'uomo che è stato multato di 1.500 euro (1.640 dollari), ha detto che la sua unica colpa era quella di "parlare troppo". E ha aggiunto: "Non capisco perché sia stato condannato. Professo l'Islam come prescritto".
GIUGNO
4 giugno. Il partito di opposizione dell'ex presidente Nicolas Sarkozy – ribattezzato "I Repubblicani" – ha organizzato un incontro sulla questione "L'Islam in Francia o l'Islam della Francia" come parte di una tavola rotonda sulla "crisi dei valori" in Francia. Sarkozy ha detto: "Il problema non è sapere ciò che la Repubblica può fare per l'Islam, ma quello che l'Islam può fare per diventare l'Islam della Francia".
I gruppi musulmani hanno criticato l'incontro. "Non possiamo partecipare a un'iniziativa come questa che stigmatizza i musulmani", ha detto Abdallah Zekri, presidente dell'Osservatorio nazionale sull'islamofobia. L'organizzatore dell'incontro, il deputato Henri Guaino, ha replicato: "Possiamo evitare di parlare di argomenti che dividono l'opinione pubblica? Se si parla di immigrazione, si viene tacciati di essere xenofobi. Se si parla di sicurezza, si è fascisti. Se si parla di Islam, si è islamofobi".
6 giugno. Il premier Valls ha detto che oltre 850 cittadini francesi si sono recati a combattere in Siria e in Iraq. Più di 470 di loro sono ancora lì e si ritiene che 110 siano stati uccisi sui campi di battaglia.
7 giugno. Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha affermato che 113 cittadini francesi sono morti da jihadisti sui campi di battaglia in Medio Oriente. Ci sono 130 procedimenti giudiziari in corso e che riguardano 650 persone legate al terrorismo, e a 60 individui è stato proibito di lasciare il paese.
7 giugno. Più di una dozzina di membri di Forsane Alizza (Cavalieri dell'orgoglio), un gruppo costituito per difendere i musulmani dall'islamofobia, sono finiti sotto processo a Parigi con l'accusa di complottare attacchi terroristici. Il gruppo – formato nell'agosto 2010 da Mohamed Achamlane, un 37enne franco-tunisino, che si fa chiamare "l'emiro" – ha postato un messaggio sul proprio sito web che chiedeva alle forze francesi di lasciare tutti i paesi a maggioranza musulmana. Il messaggio diceva: "Se le nostre richieste saranno ignorate, riterremo che il governo sia in guerra contro i musulmani". In aula, Achamlane ha affermato: "Non esiste alcun Islam radicale o moderato. Esiste solo il vero Islam".
15 giugno. Il premier Valls ha dichiarato a una conferenza sulle relazioni con la comunità musulmana che "l'Islam è in Francia e ci deve restare". Egli ha inoltre rimarcato che non esiste alcun legame tra l'Islam e l'estremismo. "Tutto questo non è l'Islam", ha chiosato Valls. "I discorsi di incitamento all'odio, l'antisemitismo che si cela dietro l'antisionismo e l'odio verso Israele (...) gli imam autoproclamati che promuovono la violenza e il terrorismo nei nostri quartieri e nelle prigioni". Alla conferenza non si è parlato di radicalizzazione perché il tema è stato considerato troppo delicato.
23 giugno. Un tribunale di Parigi ha rigettato una causa intentata da una madre che cercava di citare in giudizio il governo francese per non essere riuscito a impedire a suo figlio adolescente di unirsi ai jihadisti in Siria. Il 16enne aveva lasciato il paese insieme ad altri ragazzi nel dicembre 2013, imbarcandosi da Nizza su un volo diretto in Turchia da dove il gruppetto si era recato via terra in Siria. Secondo la madre, identificata solo come Nadine A., la polizia aeroportuale di Nizza avrebbe dovuto fermare il giovane perché in possesso di un biglietto di sola andata e privo di bagaglio. La corte però ha stabilito che gli agenti non erano responsabili e ha rigettato la sua richiesta di risarcimento di 110.000 euro (120.000 dollari).
28 giugno. Il primo ministro Valls ha detto a iTele che in Francia ci sono tra i 10.000 e i 15.000 salafiti e che 1.800 persone sono "collegate" in qualche modo alla causa islamista. Egli ha asserito che l'Occidente è impegnato in una "guerra contro il terrorismo", aggiungendo: "Non possiamo perdere questa guerra perché è sostanzialmente una guerra di civiltà. È la nostra società, la nostra civiltà che stiamo difendendo".
29 giugno. Il ministro degli Interni Cazeneuve ha rivelato che la Francia negli ultimi tre anni ha espulso 40 imam perché "predicavano l'odio". "Dal 2012 abbiamo espulso 40 predicatori di odio", egli ha detto. "Dall'inizio dell'anno abbiamo esaminato 22 casi e una decina tra imam e predicatori di odio sono stati espulsi".
29 giugno. A Lione, Yassin Salhi, un 35enne padre di tre bambini, ha confessato di aver decapitato il suo datore di lavoro e di aver cercato di far saltare in aria un impianto chimico nei pressi della città. La testa mozzata dell'uomo è stata rinvenuta infilzata su una recinzione di un sito appartenente a una società di gas e prodotti chimici, accanto a due bandiere con la professione di fede musulmana. Salhi, un camionista, è nato in Francia da genitori di origine marocchina e algerina. Prima dell'arresto, l'uomo si è scattato un selfie con la testa mozzata e ha inviato la foto a un jihadista francese che combatte per lo Stato islamico in Siria. La moglie di Salhi ha detto: "Siamo normali musulmani. Facciamo il Ramadan".
Sempre a giugno, a Bordeaux, il negozio di generi alimentari De L'Orient à l'Occidental, i cui proprietari di recente si sono convertiti all'Islam, ha emesso "un divieto di genere" andando incontro a una raffica di critiche. Nel tentativo di assicurare che gli uomini e le donne non entrino in contatto all'interno del negozio, i proprietari hanno cercato di vietare alle donne di fare compere il lunedì, il martedì, il mercoledì e il venerdì; e agli uomini il giovedì, il sabato e la domenica.
LUGLIO
8 luglio. Il settimanale Valeurs Actuelles ha lanciato una petizione nazionale dal titolo "Non toccare la mia chiesa!" dopo che il leader della Grande Moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, ha detto che le chiese vuote della Francia dovrebbero essere trasformate in moschee. Il magazine ha rilevato che un sondaggio Ifop ha mostrato come quasi sette intervistati su dieci (67 per cento) si sono detti contrari alla proposta di trasformare le chiese in moschee.
10 luglio. Mohamed Achamlane, il 37enne franco-tunisino leader del gruppo messo al bando Forsane Alizza (Cavalieri dell'orgoglio), è stato condannato a nove anni di carcere con l'accusa di terrorismo, dopo che la polizia aveva rinvenuto armi e una lista di obiettivi ebraici nei suoi file personali. Il gruppo, creato nel 2010 con l'obiettivo di fermare la diffusione "dell'islamofobia", fu messo al bando dal governo nel marzo 2012 poiché sul suo sito web era apparso materiale di propaganda jihadista.
14 luglio. Circa 130 auto sono state incendiate a Parigi in occasione del giorno della Bastiglia, festa nazionale francese. Più di 80 autovetture vengono bruciate ogni giorno in Francia, per lo più da giovani musulmani.
15 luglio. Le autorità francesi hanno sventato un complotto jihadista che aveva come obiettivo la decapitazione di un alto ufficiale dell'esercito francese a Port-Vendre, una base militate nei pressi di Perpignan, e poi postare su Internet il video della macabra uccisione. Le forze speciali antiterrorismo della polizia hanno arrestato tre uomini, tra cui Djibril A., un ex marinaio della Marina francese.
22 luglio. Una 21enne, Angelique Sloss, è stata aggredita da un gruppo di ragazze musulmane dopo che l'avevano vista prendere il sole in compagnia di due amiche, al parco Léo-Lagrange di Reims. Le giovani ritenevano "immorale" che lei prendesse il sole in bikini in un luogo pubblico.
AGOSTO
13 agosto. Un tribunale di Digione ha confermato la validità di una decisione del sindaco di Chalon-sur-Saône, Gilles Platret, di non offrire più alcuna alternativa al consumo della carne di maiale nelle mense scolastiche. Platret ha accolto con favore la sentenza come "una prima vittoria per la laicità". La decisione è stata condannata dai gruppi musulmani. Abdallah Zekri, presidente dell'Osservatorio nazionale sull'islamofobia, parte del Consiglio francese del culto musulmano (CFCM) ha detto:
"Non posso che condannare la decisione del sindaco, che non è stata presa per ripristinare la pace sociale nelle scuole e sta suscitando clamore nella comunità musulmana. Tutti i musulmani rispettano la laicità. I musulmani non hanno mai chiesto pasti halal nelle mense".
16 agosto. Il sindaco francese Yves Jégo ha presentato una petizione per introdurre una nuova legge che chiederebbe a tutte le scuole francesi di offrire un menù vegetariano nelle mense. L'iniziativa è volta ad aiutare gli studenti che non possono mangiare carne di maiale per motivi religiosi. Jégo ha detto che l'argomento del menù scolastico è stato "fonte di un inutile scontro rivolto in realtà nella maggior parte dei casi alla comunità musulmana" che "sfida la nostra capacità di rendere effettiva la convivenza". La petizione è stata firmata da più di 150.000 persone.
21 agosto. Ayoub El-Khazzani, un 26enne marocchina, è stato arrestato dopo che a bordo di un treno ad alta velocità Amsterdam-Parigi, con 554 passeggeri, aveva aperto il fuoco con un. È stato fermato da tre passeggeri americani e da un britannico. In seguito, è emerso che El-Khazzani aveva combattuto con l'Isis in Siria e che era noto ad almeno quattro agenzie di intelligence.
SETTEMBRE
6 settembre. Marine Le Pen, la leader del Front National francese, ha accusato la Germania di sfruttare la crisi dei migranti nel tentativo di abbassare i salari. Parlando ai suoi sostenitori a Marsiglia ella ha detto:
"La Germania probabilmente pensa che la sua popolazione sia moribonda e probabilmente sta cercando di abbassare i salari per continuare a reclutare schiavi attraverso l'immigrazione di massa. La Germania non solo cerca di governare la nostra economia, ma vuole costringerci ad accettare centinaia di migliaia di richiedenti asilo".
7 settembre. Il presidente François Hollande ha detto che la Francia accoglierà 24.000 migranti nei prossimi due anni: "È nostro dovere. Il diritto di asilo fa parte integrante della nostra anima e della nostra carne. La nostra storia esige questa responsabilità".
8 settembre. Il premier Valls ha biasimato due sindaci francesi che avevano detto che avrebbero accolto solo profughi cristiani. "Non si scelgono i profughi in base alla religione", ha affermato il primo ministro. "Il diritto di asilo è un diritto universale". Il sindaco di Roanne, Yves Nicolin, ha dichiarato che avrebbe preso solo cristiani "per avere la certezza che non siano terroristi mascherati". Il sindaco di Belfort, Damien Meslot, ha detto che avrebbe preso in considerazione solo famiglie cristiane provenienti dall'Iraq e dalla Siria perché "sono i più perseguitati".
22 settembre. Eric Zemmour, uno scrittore e giornalista politico francese, è stato assolto dalle accuse di istigazione all'odio razziale. Zemmour era stato perseguito per aver paragonato le bande di stranieri ai barbari invasori che dilagarono dopo la caduta dell'Impero romano. In una trasmissione radiofonica del 9 maggio 2014, egli aveva detto:
"I normanni, gli unni, gli arabi, le grandi invasioni dopo la caduta di Roma sono state rimpiazzate dalle bande di ceceni, rom, kosovari, magrebini e africani, che rubano, aggrediscono e saccheggiano. Solo società omogenee come il Giappone, che da tempo hanno rifiutato l'immigrazione di massa, e protette da barriere naturali (...) sfuggono a questa violenza di strada".
L'accusa aveva chiesto che Zemmour venisse multato di 5.000 euro (5.400 dollari) e l'emittente radiofonica RTL di 3.000 euro per aver postato la trasmissione sul suo sito Internet. Ma la Corte ha dichiarato: "Per quanto queste parole possano sembrare eccessive e scioccanti, si riferivano solo a una frazione delle comunità e non alla loro interezza".
27 settembre. Mohamed Chebourou, un estremista islamico franco-algerino di 27 anni, si è dato alla fuga dopo aver ottenuto un breve permesso premio dal carcere di Meaux-Chauconin, in Seine-et-Marne, a est di Parigi. L'uomo stava scontando una condanna a sette anni di reclusione per rapina e sarebbe uscito nel 2019. È stato in seguito arrestato in Algeria. Il ministro della Giustizia francese, Christiane Taubira, ha dovuto far fronte a pressioni per spiegare come si possa concedere un permesso premio a un estremista islamico.
OTTOBRE
12 ottobre. Uno studente di 15 anni è stato arrestato dopo aver colpito il suo insegnante di fisica con un colpo di pistola, al grido di "Allahu Akbar!", in una scuola di Châlons-en-Champagne. Il ragazzo ha detto che voleva morire da martire.
20 ottobre. Marine Le Pen, la leader del Front National francese, è stata processata con l'accusa di istigazione all'odio religioso dopo aver paragonato le preghiere di strada dei musulmani all'occupazione nazista della Francia. Nel 2010, durante un comizio elettorale a Lione, ella aveva detto:
"Mi dispiace, ma per quelli che amano tanto parlare di Seconda guerra mondiale, se parlassimo di occupazione, potremo parlare di questo [delle preghiere di strada islamiche], perché questa è un'occupazione del territorio.
"È un'occupazione di parti del territorio, di quartieri nei quali si applica la legge religiosa. Certo, non ci sono carri armati, non ci sono soldati, ma è comunque un'occupazione e pesa sugli abitanti".
La Le Pen ha dichiarato di essere vittima di una "persecuzione giudiziaria" e ha aggiunto:
"È scandaloso che un leader politico possa essere processato per aver espresso le sue opinioni. Quelli che denunciano il comportamento illegale dei fondamentalisti rischiano di essere processati più dei fondamentalisti che si comportano illegalmente".
29 ottobre. Le forze speciali antiterrorismo della polizia hanno sventato un attentato jihadista alla base navale francese di Tolone. È stato arrestato Hakim Marnissi, un 25enne nativo di Tolone, che era sotto sorveglianza dall'estate 2014, da quando aveva iniziato a pubblicare materiale di propaganda dell'Isis sulla sua pagina Facebook. La polizia ritiene che Marnissi sia stato radicalizzato da Mustapha Mojeddem, un jihadista francese anche lui di Tolone, che si trova in Siria a combattere con l'Isis.
NOVEMBRE
13 novembre. Una serie di attacchi jihadisti coordinati hanno colpito il cuore di Parigi e il quartiere di Saint-Denis, a nord della capitale uccidendo 130 persone e ferendone più di 360. Tre kamikaze si sono fatti esplodere nei pressi dello Stade de France, a Saint-Denis; ad essi hanno fatto seguito altri attentati suicidi perpetrati nei caffè, nei ristoranti e nella sala concerti del teatro Bataclan.
14 novembre. In discorso televisivo alla nazione, il presidente François Hollande ha attribuito la responsabilità degli attentati di Parigi allo Stato islamico. Parlando dal Palazzo dell'Eliseo, Hollande ha detto:
"È un atto di guerra commesso da un esercito terrorista, un esercito jihadista, il Daesh [acronimo arabo che sta per Stato islamico], contro la Francia. È un atto di guerra che è stato preparato, organizzato, pianificato dall'esterno, e con complicità interne [al paese]".
14 novembre. Ahmad Almohammad, uno dei jihadisti che si è fatto esplodere allo Stade de France, il luogo preso di mira il 13 novembre dai tre kamikaze durante una partita amichevole di calcio tra Germania e Olanda, si era fatto passare per profugo per poter entrare nell'Unione Europea. E lo aveva fatto utilizzando un passaporto siriano. È emerso che era stato accolto il 3 ottobre sull'isola greca di Leros dai volontari dell'organizzazione umanitaria francese Médecins Sans Frontières.
16 novembre. In un raro discorso al parlamento riunito in seduta comune, il presidente François Hollande ha sottolineato: "Siamo in guerra contro il terrorismo jihadista che minaccia il mondo intero".
17 novembre. Trenta musulmani, tutti originari del Bangladesh e residenti a Parigi, sono scesi in piazza per protestare contro gli attacchi jihadisti del 13 novembre. Nell'Île-de-France vivono circa 1,7 milioni di musulmani. Uno dei manifestanti, Mohammad Hassan ha detto:
"Le proteste e le condanne dei musulmani non sono state abbastanza forti. Questo andava fatto perché alcuni musulmani hanno paura di prendere posizione per dire la verità. Circa il 5 per cento dei musulmani appoggia i terroristi. Il resto di loro ha bisogno di alzare la voce. Vorrei che più musulmani si unissero a noi qui".
18 novembre. La polizia ha fatto irruzione in un appartamento situato nel sobborgo parigino di Saint-Denis, dopo aver ricevuto la soffiata che Abdelhamid Abaaoud, la mente degli attentati di Parigi, poteva trovarsi lì. Due persone sono state uccise, tra cui Hasna Aitboulahcen, una donna sospettata di aver azionato un cintura esplosiva. Otto persone sono state arrestate.
18 novembre. Un insegnante ebreo è stato accoltellato a Marsiglia da tre individui che hanno detto di essere sostenitori dello Stato islamico. Tre uomini in sella a due scooter si sono avvicinati al docente per strada e gli hanno mostrato una foto di Mohamed Merah, un jihadista che nel 2012 uccise sette persone in una serie di attacchi nel sud della Francia. Poi, i tre lo hanno accoltellato a un braccio e a una gamba.
24 novembre. Anouar Kbibech, presidente del Consiglio francese del culto musulmano (CFCM), ha chiesto che gli imam in Francia ottengano una licenza per predicare come un modo per "combattere la radicalizzazione" e "rispettare le leggi della "Repubblica". Questa "abilitazione" potrebbe essere "revocata", se necessario.
30 novembre. L'ultimo numero della rivista in lingua francese dell'Isis, Dar al-Islam, ha invitato i suoi sostenitori in Francia a uccidere gli insegnanti che promuovono la laicità nelle scuole del paese. "È quindi un obbligo combattere e uccidere questi nemici di Allah", si legge nel magazine a p. 17.
DICEMBRE
2 dicembre. Il segretario generale del sindacato di sinistra CGT dell'Air France, Philippe Martinez, ha rivelato che l'organizzazione sindacale ha espulso quasi 500 membri sospettati di essere estremisti islamici.
2 dicembre. Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha annunciato la chiusura di una moschea a Lagny-sur-Marne, a est di Parigi, per la radicalizzazione che aveva permeato il luogo di culto e l'attività di reclutamento per l'Isis. Questa è la terza moschea a essere stata chiusa nel giro di una settimana per motivi legati all'estremismo.
13 dicembre. A una settantina di dipendenti dei due principali aeroporti di Parigi sono stati ritirati i lasciapassare per accedere alle aree riservate dell'aeroporto perché considerati a rischio radicalizzazione. I cosiddetti "badge rossi" vengono rilasciati ai dipendenti, come i tecnici che si occupano della manutenzione degli aerei, gli addetti ai bagagli e all'imbarco, che lavorano nelle zone di sicurezza degli aeroporti di Roissy-Charles de Gaulle e Orly.
15 dicembre. Marine Le Pen, la leader del Front National, è stata assolta dalle accuse di incitamento all'odio per i commenti da lei espressi paragonando le preghiere di strada dei musulmani all'occupazione nazista della Francia. Il giudice ha detto che benché "scioccanti" le parole della leader del Fn sono state tutelate perché fanno "parte della libertà di espressione".
16 dicembre. Circa un migliaio di migranti ha preso d'assalto il Tunnel della Manica nei pressi della città francese di Calais, nel tentativo di raggiungere la Gran Bretagna. La polizia, che ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla, ha detto che il numero di migranti che ha cercato di attraversare il Canale in un solo giorno è stato "senza precedenti". Circa 4.500 migranti provenienti dall'Africa, Asia e dal Medio Oriente vive in squallide condizioni in un accampamento di fortuna a Calais, soprannominato la "giungla".
31 dicembre. Nel suo tradizionale discorso alla nazione alla vigilia di Capodanno, il presidente François Hollande ha avvertito che la Francia potrebbe essere esposta a nuovi attacchi jihadisti nel 2016:
"Abbiamo appena vissuto un anno terribile. Iniziato con i vili attentati contro Charlie Hebdo e il supermercato Hyper Cacher, è stato poi insanguinato dagli attacchi compiuti a Montrouge, Villejuif, Saint-Quentin Fallavier e poi sul treno Thalys, per concludersi con gli orribili atti di guerra perpetrati a Saint-Denis e Paris. (...) La Francia non ha finito con il terrorismo. La minaccia è sempre là. Resta sempre al suo livello più alto".
Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York. È anche senior fellow per la politica europea del Grupo de Estudios estratégicos/Strategic Studies Group che ha sede a Madrid. Seguitelo su Facebook e Twitter. Il suo primo libro, Global Fire, uscirà all'inizio del 2016.