Mentre il presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas prosegue i suoi sforzi per convincere la comunità internazionale ad appoggiare la creazione di uno Stato palestinese, l'Ap e Hamas continuano a mostrare indifferenza e disprezzo per i diritti umani.
L'Autorità palestinese e Hamas sanno che possono continuare a violare i diritti umani della loro popolazione perché la comunità internazionale non si cura dei palestinesi che sono presi di mira dai loro stessi governi. Essa si preoccupa, però, delle violazioni dei diritti umani in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza solo quando Israele potrebbe esserne ritenuto responsabile.
Lo stesso dicasi per la maggior parte dei giornalisti stranieri che si occupano del conflitto arabo-israeliano, in generale, e delle questioni palestinesi, in particolare. Essi preferiscono anche volgere lo sguardo altrove quando i palestinesi denunciano le violazioni dei diritti umani compiute dall'Autorità palestinese e da Hamas.
Questi giornalisti spesso evitano di porre domande ai rappresentanti di Hamas e dell'Ap in merito ai maltrattamenti che infliggono alla loro popolazione. Essi hanno troppa paura di irritare i leader palestinesi o semplicemente pensano che non valga la pena di riportare notizie del genere, in quanto non tendono a demonizzare Israele.
Non mancano le notizie sui modi in cui l'Autorità palestinese e Hamas prendono di mira i palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Ma questi fatti difficilmente interessano ai media negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in Europa. I giornalisti che operano da Gerusalemme e Ramallah, come anche i funzionari governativi americani e dell'Unione Europea, chiudono gli occhi e le orecchie quando ne vengono a conoscenza.
Gli stessi giornalisti stranieri che hanno ignorato i crimini di guerra commessi da Hamas contro i palestinesi, soprattutto durante l'ultima guerra con Israele (operazione "Protective Edge"), ora fanno finta di non vedere ciò che il movimento islamista sta facendo ai leader di Fatah.
La settimana scorsa, le autorità di Hamas hanno arrestato molti funzionari di Fatah nella Striscia di Gaza e li hanno privati dei loro indumenti lasciandoli in mutande, e costringendoli a stare al freddo per diverse ore.
Secondo lo scrittore palestinese Hisham Sakallah, coloro che conducono gli interrogatori per conto di Hamas picchiano violentemente i funzionari di Fatah con dei tubi di plastica.
Sakallah ha detto che tra questi dirigenti c'erano Nahru al-Haddad, Ziad Matar, Eyad Hils, Raed Ayyad, Hamdan al-Umsi, Nayef Khwaiter, Sa'di Hils, Mohamed al-Waheidi, Eyad Ramadan, Lufti Mahani e Radwan al-Shantaf.
Alcuni di questi leader, sempre secondo lo scrittore, hanno già trascorso molti anni nelle carceri israeliane per reati legati alla sicurezza.
"Si possono ancora vedere i lividi sui loro corpi", ha detto Sakallah. "Sono stati sottoposto a pesanti torture."
Lo scrittore sostiene che chi conduce gli interrogatori ha umiliato i dirigenti di Fatah chiamandoli con nomi femminili. Questa è una pratica di routine nell'Ap e le carceri di Hamas sono state progettate per "oltraggiare" i detenuti uomini.
"È vergognoso chiamarli con nomi femminili", ha chiosato Sakallah. "I leader di Fatah sono veri uomini che hanno trascorso molti anni in prigione. In effetti, questo è molto umiliante. Tutti coloro che sono stati arrestati sono delle figure rispettate".
I leader di Fatah sono stati arrestati perché cercavano di organizzare le celebrazioni nella Striscia di Gaza per il 50° anniversario del primo attacco terroristico lanciato dal gruppo contro Israele. In passato, Hamas ha vietato i festeggiamenti per paura che Fatah li usasse come una "dimostrazione di forza" nella Striscia di Gaza.
Osama al-Qawassmeh, un portavoce di Fatah in Cisgiordania, ha raccontato che i membri di Hamas preposti agli interrogatori urinano sui detenuti e gettano loro addosso secchi di acqua fredda per "liberarsi del loro cattivo odore".
Qawassmeh ha anche detto che le pratiche di Hamas sono "inimmaginabili e peggiori di quelle compiute dai fascisti contro l'umanità". Egli ha spiegato che oltre alle torture, durante gli interrogatori i membri di Hamas inveiscono contro Yasser Arafat (ex leader di Fatah e dell'Olp).
Il portavoce di Fatah ha inoltre aggiunto: "Le bande di Hamas non sono palestinesi e non hanno alcun legame con la nostra storia, i valori e i principi morali nazionali e islamici. Anche i diavoli non sono in grado di fare queste cose".
Tuttavia, Qawassmeh non ha detto se Fatah accuserà Hamas dei crimini di guerra davanti alla Corte penale internazionale o a qualsiasi organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani.
In effetti, è difficile capire come Fatah sporgerebbe denuncia contro Hamas quando i suoi rappresentanti, unitamente a Hamas, fanno parte di un governo "di consenso nazionale".
Se Fatah ritiene che le "bande di Hamas" non sono palestinesi, e allora perché i suoi leader hanno siglato diversi mesi fa un accordo di unità nazionale con il movimento islamista?
E ancora, mentre l'Autorità palestinese accusa Hamas di violazione dei diritti umani, le sue forze di sicurezza in Cisgiordania continuano a reprimere la libertà di espressione.
Nelle ultime due settimane, l'Ap ha convocato per un interrogatorio oltre 20 palestinesi a causa dei loro messaggi su Facebook. La maggior parte di questi sono studenti universitari è sospettata di aver postato commenti a favore di Hamas o di aver criticato l'Autorità palestinese sui propri account di Facebook.
Di recente, le forze di sicurezza dell'Ap in Cisgiordania hanno arrestato oltre 25 studenti universitari con l'accusa di aver mosso delle critiche ai leader palestinesi di Ramallah o di aver espresso il proprio sostegno a Hamas e ad altri gruppi. Alcuni dei detenuti hanno indetto uno sciopero della fame per protestare contro la loro incarcerazione.
All'inizio di questa settimana, gli agenti di sicurezza palestinesi in Cisgiordania hanno picchiato il giornalista palestinese Muaz al-Amleh dopo che lui aveva postato sui social media dei commenti critici contro un dirigente di Fatah.
Queste, però, non sono il genere di violazioni dei diritti umani che preoccupano i media internazionali e le organizzazioni per la difesa dei diritti umani.
Se lo sfortunato giornalista fosse stato aggredito dai soldati israeliani, la sua vicenda avrebbe catturato l'attenzione dei suoi colleghi occidentali e probabilmente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L'aumento delle violazioni dei diritti umani da parte di Hamas e dell'Autorità palestinese si verifica nel momento in cui il presidente dell'Ap Mahmoud Abbas dice di essere determinato a proseguire i suoi sforzi volti ad accusare Israele di crimini di guerra davanti alla Corte penale internazionale. Giunge anche nel momento in cui Abbas si mostra intenzionato a ritornare davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per chiedere di appoggiare la creazione di uno Stato palestinese indipendente.
Abbas vuole che il mondo appoggi la creazione di una dittatura in cui le persone vengono arrestate e intimidite per aver espresso le loro opinioni in pubblico. Egli chiede inoltre che la comunità internazionale favorisca la creazione di uno Stato palestinese in cui Hamas tortura i palestinesi, li priva dei loro indumenti e li lascia in mutande. Se Abbas non riesce a far nulla per proteggere i suoi fedelissimi nella Striscia di Gaza, come intenderà persuadere il mondo intero di essere capace di condurre la propria popolazione verso l'indipendenza e la libertà?
Nel frattempo, sarebbe un'ottima idea se Abbas si precipitasse ad accusare Hamas di aver commesso crimini di guerra, prima che il movimento islamista muova delle accuse simili contro di lui. Sarebbe un'ottima cosa se la comunità internazionale e i media smettessero di chiudere gli occhi sulle sofferenze dei palestinesi per mano di Hamas e dell'Autorità palestinese (Ap).