La settimana dopo il duplice omicidio commesso in un negozio dell'Ikea, a Vasteras, dove un eritreo al quale non era stato concesso asilo nel paese ha accoltellato a morte Carola e Emil Herlin, negli uffici del premier svedese Stefan Löfven sono arrivate una valanga di lettere ed email. Furiosi, scoraggiati e disperati, gli svedesi implorano il primo ministro socialdemocratico di smettere di riempire il paese di immigrati criminali provenienti dal Terzo Mondo oppure – come essi scrivono – c'è il serio rischio che l'odio dilaghi in Svezia. Una donna ha scritto che proprio perché i media svedesi non affrontano questi problemi, Löfven dovrebbe cominciare a leggere i quotidiani stranieri e prendere coscienza del fatto che la Svezia sta affondando velocemente.
Nel corso degli ultimi decenni, gli svedesi hanno dovuto abituarsi alla priorità assegnata dal governo (di sinistra e di destra) ai migranti e ai profughi rispetto alla popolazione autoctona. L'elevata pressione fiscale (il lavoratore medio paga il 42 per cento dell'imposta sul reddito) è stata accettata in passato perché la gente sapeva che se si fosse ammalata, o se fosse andata in pensione, e avesse avuto bisogno di aiuti statali, li avrebbe avuti.
Ora, gli svedesi si vedono abbandonati dal loro Stato sociale. Gli anziani rientrano sempre più nella categoria "indigenti": quasi 800.000 dei 2,1milioni di pensionati svedesi, nonostante abbiano lavorato tutta la vita, sono costretti a vivere con 4500-5500 corone (545-665 dollari) al mese. Mentre, gli anziani che emigrano in Svezia ricevono il cosiddetto "sussidio di mantenimento per gli anziani" – di solito, un importo superiore – pur non avendo mai pagato alcuna imposta nel paese.
Peggio ancora, il governo ha deciso che le persone che risiedono illegalmente in Svezia abbiano diritto a cure dentistiche e sanitarie gratuite. Così, mentre gli anziani svedesi indigenti devono scegliere tra pagare 100.000 corone (12.000 dollari) per una protesi dentaria o il dover vivere senza denti, una persona che non ha nemmeno il diritto di rimanere nel paese può farsi curare i denti per 50 corone (6 dollari).
L'ingiustizia, la carenza di alloggi il caos che circonda le strutture che ospitano i profughi e la forte flessione degli studenti svedesi nei test PISA (Programma per la valutazione internazionale dell'allievo, N.d.T.) – tutti questi cambiamenti hanno indotto gli svedesi a perdere la fiducia. Il fatto poi che il premier Löfven non abbia avuto nulla da dire in merito agli omicidi all'Ikea, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il Gatestone Institute ha contattato il governo svedese per ottenere i messaggi email inviati al premier e riguardanti i fatti di sangue all'Ikea. Secondo il "Principio del libero accesso ai documenti ufficiali", tutti gli svedesi hanno diritto a esaminare i documenti pubblici in mano alle autorità – senza fare domande sull'identità del richiedente e sullo scopo. Il governo, però, è stato chiaramente meno entusiasta di condividere le mail: c'è voluto un mese intero, e numerosi solleciti e telefonate prima che esso soddisfacesse tale richiesta.
Qui di seguito alcuni stralci dei messaggi email inviati dai privati cittadini al premier Stefan Löfven.
In un messaggio, Mattias, un assistente sociale e padre di quattro bambini, e che si definisce "un padre che desidera crescere i propri figli in Svezia, come io stesso ha avuto la fortuna di crescere, senza esplosioni, bombe a mano, auto in fiamme, violenza, stupri e omicidi all'Ikea", ha scritto:
Salve Stefan. Ho 43 anni e quattro figli tra i 6 e i 16 anni, ai quali sto cercando di spiegare cosa sta accadendo in Svezia. Mi dispiace dire che lei e il suo partito chiudete gli occhi di fronte a quanto sta accadendo in Svezia. La causa di tutto ciò che sta succedendo è l'incontrollato flusso migratorio. Nel paese, cresce l'odio nascosto. Non siamo soddisfatti del modo in cui viene gestito in Svezia il problema dell'immigrazione: dagli alloggi per richiedenti asilo alle questioni riguardanti la scuola. Occorre così tanto tempo per trovare un lavoro che molti rinunciano di farlo ancora prima di tentare. Mattias"
Marcus, 21 anni, ha scritto:
"Salve Stefan, sono una delle persone che ha votato per lei. Abito a Helsingborg, ancora con i miei genitori perché non ci sono appartamenti disponibili. Dove vivo, succede che non appena una persona anziana lascia la propria abitazione al suo posto arrivano immediatamente otto stranieri: scavalcando così noi giovani svedesi che eravamo in lista. Con tutto ciò che sta accadendo in Svezia – stupri, rapine, omicidi all'Ikea e così via dicendo – perché chi non è svedese non viene rispedito nel suo paese d'origine quando commette dei reati? Naturalmente, noi dobbiamo aiutare i profughi, ma essi dovrebbero essere del tipo giusto. (...) Mi dispiace dire questo, Stefan, ma ai Democratici svedesi dovrebbe essere consentito di governare per quattro anni e di espellere le persone che non rispettano le leggi e che uccidono o distruggono la vita delle ragazze. È orribile, ho un lavoro malpagato perché non ci sono posti di lavoro. La Svezia ha più persone che posti di lavoro".
Peter ha scritto:
"Stimato premier, le scrivo perché sono molto preoccupato per lo sviluppo della società svedese. Ogni giorno, i media danno notizia di sparatorie, esplosioni, pestaggi, stupri e omicidi. Questa è la nostra Svezia, il paese che, quando lei ed io eravamo piccoli, era considerato come il più sicuro al mondo.
"Lei, come premier, ha la responsabilità di proteggere tutti nel paese, a prescindere dal fatto se siano nati o meno qui. Purtroppo, vedo che lei non prende sul serio questa responsabilità. Segue quotidianamente le notizie e nonostante abbiamo subito un altro atto di follia, stavolta commesso in un negozio dell'Ikea contro una madre e suo figlio, non vedo alcun impegno da parte sua...
"Lei dovrebbe condannare fermamente gli sviluppi violenti a cui assistiamo in questo paese, assegnare risorse alla polizia, alle autorità doganali e ai procuratori distrettuali per rallentare e combattere (non solo costruire argini e lasciar correre) l'attività criminale".
Sebastian ha scritto:
"I Stefan! Dopo aver letto dell'orribile episodio avvenuto all'Ikea di Vasteras, mi chiedo che cosa avete intenzione di fare per farmi sentire al sicuro quando vado a fare shopping e passeggio per le strade del paese. Quali cambiamenti apporterete per far sì che questo non accada ancora? Il problema dell'immigrazione sarà affrontato allo stesso modo?"
Benny ha scritto:
"Salve, mi chiedo perché il governo taccia riguardo a un episodio davvero orribile. L'intera estate è stata caratterizzata da atti di violenza estrema, sparatorie, accoltellamenti ed esplosioni. Il governo deve prendere severi provvedimenti in modo da farci sentire al sicuro".
Nella riga dell'oggetto del messaggio email inviato da Laila si legge: "È normale che sia così?"
"Dovremmo uscire disarmati? Gli stupri si ripetono e nessuno fa niente a riguardo. Sono nata e cresciuta a Varby Gard, ma sette anni fa ci siamo trasferiti perché non potevamo portare fuori i cani di sera, giacché i non europei salivano sui marciapiedi con le auto e rischiavamo di essere investiti. Se chiamavamo la polizia, non intervenivano – in un sobborgo di Stoccolma. Quando mio fratello ha raccontato qualcosa di questi uomini, nella sua cassetta delle lettere ha trovato un razzo (del tipo utilizzato a Capodanno). Potete immaginare come sarebbe stata forte l'esplosione. Le donne e le ragazze vengono stuprate da questi uomini che non sono europei, che vengono qui affermando di essere minori non accompagnati, pur essendo uomini adulti...
"Oggi, è facile procurarsi le armi, e mi chiedo se questo è ciò che noi svedesi dobbiamo fare: armarci e provare ad andare a fare shopping. Bene, ora arrivo a quello che è successo in un grande magazzino: due persone sono state uccise, ma non solo, online si è parlato di decapitazione.
"Il premier non dirà una parola, ma le risorse vengono assegnate per dare alloggio ai richiedenti asilo, uno schiaffo in faccia ai parenti delle due vittime. I quotidiani svedesi non scriveranno nulla, ma per fortuna ci sono i giornali stranieri a dire la verità. Noi svedesi non possiamo cambiare appartamento e viviamo in 5 in tre camere. Due di noi sono disoccupati, alla perenne ricerca di un lavoro. L'unica possibilità è costituita dagli uffici di collocamento. Ho 50 anni, avevo un lavoro part-time che ho dovuto lasciare per due malattie croniche, e non posso correre da un posto all'altro. Ma sempre più richiedenti asilo continuano ad arrivare. Non ci sono appartamenti, non c'è lavoro, non osiamo più andare a fare shopping, ma dovremmo pensare che tutto va alla grande.
"Purtroppo, credo che il primo ministro abbia bisogno di iniziare a leggere i quotidiani stranieri per scoprire che la Svezia sta affondando. Ho scoperto che l'immigrazione di massa costa miliardi di dollari ogni anno e l'unica cosa che gli immigrati fanno è starsene a fumare i narghilè in luoghi come Varby Gard. Ma questo sta accadendo anche in altri posti. Ora, inizia a diffondersi, lo vedrete nei prossimi sondaggi di opinione. A breve, tutti gli svedesi voteranno per i Democratici svedesi. Di giorno in giorno, aumenta il numero dei loro sostenitori.
"Voi ministri non vivere nelle zone esposte, abitate nei vostri esclusivi e lussuosi quartieri residenziali, e avete come vicini solo svedesi. Dovrebbe essere obbligatorio per tutti i politici vivere per almeno tre mesi in una zona abitata per lo più da immigrati, non dovreste prendere la macchina e dovreste utilizzare i mezzi pubblici. (...) Dopo tre mesi, la pensereste come me.
"Sono spaventata a morte da ciò che sta accadendo in questo paese. Cosa farà il governo a riguardo?"
Anders ha scritto:
"Salve Stefan, perché, come premier, lei non reagisce fermamente contro l'escalation di violenza che imperversa nel nostro paese? Come il duplice omicidio all'Ikea. Oltre agli attentati dinamitardi e alle altre cose che accadono a Malmö. Invece di organizzare fiaccolate contro il razzismo, abbiamo bisogno di un primo ministro che alzi la voce contro la violenza, che dica che è sbagliata, a prescindere da qualunque gruppo etnico ci sia dietro o da chi ne siano le vittime.
"Perché tutte le persone che vivono in Svezia sono svedesi, non è vero? Una fiaccolata contro il razzismo non fa che sottolineare il fatto che sono gli immigrati a commettere questi crimini. Ciò di cui noi ora abbiamo bisogno è un chiaro segnale da parte dei nostri rappresentanti, eletti da noi cittadini, che la violenza ora va fermata. La Svezia dovrebbe essere un posto al riparo dalla violenza.
"Mi chiedo come il nostro premier prenda posizione contro la violenza. Occorre unire tutti, in Svezia, in un unico gruppo e non giustificare il razzismo".
Qualcuno ha ricevuto una mail di risposta da Carl-Johan Friman, dell'Unità di comunicazione degli uffici governativi, altri no. Una risposta tipica è la seguente:
"Grazie per la Sua mail indirizzata al premier Stefan Löfven. Mi è stato chiesto di rispondere e confermare che il suo messaggio è stato ricevuto dall'Ufficio del primo ministro e il premier e il suo staff ne prenderanno visione. Ovviamente è inaccettabile che la gente nella vita di ogni giorno sia esposta alla violenza e alle attività criminali. Molti sono stati gli sforzi compiuti per contrastare la violenza, e giustamente questo va fatto senza mettere i gruppi uno contro l'altro. La ringraziamo per aver dedicato del tempo a scriverci e a condividere le sue opinioni, che sono importanti per plasmare le politiche di governo".
Il Gatestone Institute ha contattato Laila, una delle persone che hanno inviato una mail, e le ha chiesto se fosse soddisfatta delle risposta ricevuta. La donna ha risposto:
"No. Non sono soddisfatta della replica, perché non hanno affatto risposto agli interrogativi sollevati. In tutta onestà, non riescono a vedere i problemi. Ne discutono durante le riunioni, ma non c'è nessuno che durante questi incontri dica cosa succede davvero là fuori. È come se nella risposta alla mail avessero scritto un mucchio di sciocchezze. Essi si rendono conto che la gente è spaventata. Parlano di manifestazioni contro il razzismo, sembrano completamente nel pallone. I politici non capiscono come funzionano le cose nella società svedese, perché vivono al sicuro, nei loro accoglienti quartieri, dove la situazione è tranquilla. Ma molti svedesi sono costretti a vivere nei quartieri abitati per lo più da immigrati, perché non possono permettersi un appartamento da qualche altra parte".
La rabbia per la mancanza di una reazione da parte del governo agli omicidi commessi all'Ikea ha portato alla manifestazione di protesta organizzata il 15 settembre a Sergels Torg, la principale piazza di Stoccolma. Centinaia di manifestanti hanno chiesto le dimissioni del governo e hanno osservato un minuto di silenzio in ricordo di Carola Herlin e di suo figlio Emil, vittime del duplice omicidio all'Ikea. Gli organizzatori intendono indire ogni mese altre manifestazioni di protesta in tutta la Svezia.
Pur approvando gli articoli scritti da Ingrid Carlqvist e pubblicati finora qui sul sito, il Gatestone Institute non è più legato in alcun modo all'autrice.