Nel mese di aprile, si sono susseguiti una serie di scandali legati all'islamismo in seno al partito dei Verdi (Miljöpartiet). I Verdi fanno parte della coalizione governativa insieme ai socialdemocratici (Socialdemokraterna). Essi sono un partito favorevole all'apertura delle frontiere e con un profondo amore per il multiculturalismo. È proprio a causa di queste infatuazioni che il partito è un candidato perfetto per l'infiltrazione islamista. Per i Verdi, chiedere a un musulmano se l'Islam è una forza politica è considerato offensivo e "islamofobico".
17 aprile. Mehmet Kaplan, ministro dell'Edilizia, è stato costretto a dimettersi a causa dei suoi contatti con ambienti islamisti e fascisti e anche per aver paragonato il trattamento dei palestinesi da parte di Israele a quello riservato agli ebrei dalla Germania nazista.
20 aprile. Yasri Khan, candidato a un posto nel direttivo politico dei Verdi, ha rifiutato di stringere la mano alla giornalista televisiva Ann Tiberg destando molto scalpore e alla fine è stato costretto alle dimissioni.
22 aprile. L'accademico Lars Nicander dello Swedish National Defence College ha avvertito che gli islamisti potrebbero infiltrarsi nel partito dei Verdi. "È evidente che stanno cercando di entrarvi e di assumere posizioni di fiducia", ha dichiarato Nicander al quotidiano Aftonbladet.
Anders Wallner, segretario dei Verdi, ha commentato così le osservazioni di Nicander:
"Prendiamo in seria considerazione il monito lanciato da Lars Nicander. Nel nostro partito, non c'è posto per l'estremismo e i nostri portavoce sono stati molto chiari a riguardo".
23 aprile. Semanur Taskin, portavoce dei Giovani Verdi (il movimento giovanile del partito dei Verdi) di Stoccolma, ha deciso di lasciare la politica. In quanto svedese musulmana, ella ha detto di sentirsi "incompresa e non più sicura in politica". La Taskin fa anche parte dei Musulmani svedesi per la Pace e la Giustizia (Svenska muslimer för fred och rättvisa), un'organizzazione fondata da Mehmet Kaplan e nota per l'impegno a favore dei diritti dei musulmani; per la partecipazione alla "Freedom Flotilla per Gaza" e per le costanti critiche mosse a tutte le cose giudicate "islamofobiche" e all'operato del governo contro l'islamismo.
24 aprile. Il portavoce del movimento giovanile dei Verdi di Malmö, Salahaden Raoof, è stato visto fare il cosiddetto gesto del Rabia – mostrando le quattro dita divaricate, a sostegno dei Fratelli musulmani – in diretta sulla televisione svedese, ripreso durante una convention politica ad Almedalen nel 2015. Tuttavia, a Raoof è stato permesso di continuare a ricoprire l'incarico dopo aver promesso che "non lo avrebbe fatto più".
27 aprile. Kamal al Rifai, leader dei Verdi di Burlöv, ha annunciato di voler prendersi una pausa di riflessione dalla politica. Decisione che ha fatto seguito alle polemiche suscitate per aver invitato Salman al-Ouda, un salafita di fama mondiale, a una conferenza a favore dei bambini della Siria, organizzata a Malmö. Al-Ouda è anche conosciuto per essere stato il mentore di Osama bin Laden. Oggi, egli predica "una transizione pacifica verso la sharia".
29 aprile. Lo scrittore e giornalista Johan Lundberg ha scritto nel quotidiano Göteborgs-Posten:
"Sono numerosi gli esempi di associazioni e organizzazioni dotate di un programma islamista, che hanno ricevuto aiuti statali e conquistato il cuore dei ministri del partito dei Verdi. E allora, come si spiega la dedizione dei Verdi all'Islam conservatore? Una possibile spiegazione è la visione comune dell'identità politica, della critica delle norme e della diversità, nel senso di appartenenza etnica, tutti elementi che hanno portato a una preoccupante cecità di fronte all'estremismo".
3 maggio. Anche Mohamed Temsamani, membro dei Verdi di Solna, è stato identificato come islamista. È emerso che in passato egli aveva militato in un partito politico legato ai Fratelli musulmani ed è stato visto fare il gesto del Rabia.
Altre notizie del mese di aprile riguardanti l'Islam e il multiculturalismo in Svezia
1 aprile. Un uomo afgano che si faceva passare per un minorenne in un centro di accoglienza per minori ha stuprato una ragazza di 15 anni. Arrivato in Svezia alla fine dello scorso anno, l'uomo ha presentato domanda di asilo il 14 dicembre. Il giorno dopo, è stato arrestato per aver violentato una ragazza nella struttura per giovani con problemi psichiatrici dov'era ospite. La giovane si era lamentata più volte che l'uomo (che in realtà aveva almeno 19 anni) aveva avuto un atteggiamento intimidatorio nei suoi confronti. Ciononostante, la ragazza è stata lasciata da sola una sera davanti alla televisione. Quando gli addetti del personale sono tornati nella stanza, hanno visto l'afgano violentare la ragazza in lacrime. L'uomo è stato affidato a cure psichiatriche e in seguito verrà espulso.
4 aprile. Sono state impiegate vaste forze di polizia, per cercare Ramin Sherzaj un cittadino iracheno di 23 anni, rapito in pieno centro a Gävle e portato rapidamente via da un'auto che ne ha fatto perdere le tracce. Poco più tardi, sono stati arrestati cinque iracheni – una donna e quattro uomini – arrivati in Svezia agli inizi del 2000. Due settimane dopo, è stato ritrovato il corpo senza vita di Sherzaj. In relazione all'omicidio, sono in carcere sette persone.
4 aprile. La poligamia è in contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza ed è totalmente estranea al sistema giuridico svedese. Eppure, le autorità svedesi hanno approvato centinaia di matrimoni poligami, come ha rivelato il docente di diritto Göran Lind. Molti uomini arrivati in Svezia in compagnia di più mogli si sono visti legalizzare i matrimoni contratti. Lind ritiene che i tribunali svedesi debbano smettere di approvare questi matrimoni:
"Questo potrebbe creare grossi problemi. Immaginiamo che un iracheno che abbia tre mogli muoia. Tutte e tre possono vantare diritti ereditari? Devono dividersi la parte che spetterebbe a una vedova monogama o l'eredità va divisa in qualche altro modo? E i figli sono eredi e concorrono nell'eredità anche i figli nati da precedenti matrimoni?"
5 aprile. Un somalo conosciuto sotto il nome di "Mohamed" è stato condannato a 180 ore di servizi sociali per aver stuprato brutalmente una ragazzina di 12 anni. "Per un caz... nero c'è un prezzo da pagare", le ha detto mentre la violentava. Ora, la piccola è pedinata, minacciata e molestata sessualmente dai familiari e dagli amici dell'uomo. Il quotidiano locale Sundsvalls Tidning ha intervistato la vittima, che ha raccontato di aver incontrato alla fermata dell'autobus i familiari dello stupratore e di essere stata picchiata da uno dei suoi fratelli:
"È arrivato l'altro, quello contro il quale il giudice aveva emesso un'ordinanza restrittiva, imponendogli il divieto di avvicinarsi a me. Ho pensato che fosse accorso in mio aiuto, ma lui mi ha dato un pugno sulla bocca. Quando è arrivata sua madre, ho creduto che l'avrebbero smessa e invece mi ha colpito anche lei".
6 aprile. Il rapporto annuale della Corte dei conti svedese ha criticato l'Ufficio immigrazione per diversi motivi. Gli autori del rapporto evidenziano un rischio di corruzione e lamentano la mancanza di documenti orientativi e procedure chiare, denunciando il fatto che i funzionari dell'immigrazione possono scegliere in tutta libertà a quali dossier dare la priorità, favorendo la corruzione.
7 aprile. Aydin Sevigin, un ventenne musulmano, studente di medicina, è finito sotto processo perché pianificava di farsi saltare in aria in un attacco terroristico. Secondo il procuratore, Sevigin avrebbe potuto causare gravi danni. Il 15 aprile, giorno della prima udienza, l'imputato è rimasto impassibile quando il pubblico ministero ha letto un passaggio su come diventare un lupo solitario jihadista. Il giovane ha ammesso davanti alla polizia che desiderava morire da martire. Tra le prove presentate contro di lui ci sono alcune foto che lo mostrano in un magazzino dell'Ikea mentre acquista tutto il materiale necessario per costruire una bomba.
8 aprile. L'Ufficio immigrazione ha reso pubblico un nuovo rapporto dal titolo "Siete sposati?", che mostra come i funzionari avallino i matrimoni precoci, contratti con minori. Il report ha evidenziato molti casi in cui i funzionari non hanno fatto alcun genere di domande occupandosi dei dossier di uomini sposati con ragazze di 16-17 anni.
Il Servizio immigrazione ha scritto:
"Il Servizio immigrazione ha il dovere d'indagare e di fare domande sulla natura del matrimonio, a prescindere dalle dichiarazioni fatte dal minore che ha contratto matrimonio sulla sua situazione o sul bisogno di protezione o meno".
Il rapporto rileva anche una totale assenza di proposte o analisi di ciò che è nell'interesse del minore. Le norme non vengono rispettate e i fascicoli non vengono trasmessi ai servizi sociali e alla polizia, come dovrebbe essere.
10 aprile. Da molti anni, il Consiglio nazionale svedese per la prevenzione del crimine (Brottsförebyggande rådet), BRÅ, afferma che la violenza letale nel paese è diminuita. Ma il BRÅ non dice che questo dato riguarda gli anni che vanno dal 1989 al 1991 in cui è stato registrato il più alto picco di criminalità. Facendo una confronto con gli anni Cinquanta, quando la Svezia era ancora un paese omogeneo, il numero dei casi degli omicidi è raddoppiato. Di recente, il BRÅ è stato costretto ad ammettere che la violenza letale è aumentata nel 2015, quando 112 persone sono state uccise: 25 in più rispetto all'anno prima. Il 2016 sembra essere sulla buona strada per superare queste cifre: nei primi tre mesi dell'anno sono stati registrati 40 omicidi e 57 tentativi di omicidio, secondo le statistiche elaborate dalla giornalista Elisabeth Höglund.
11 aprile. Il think tank Den Nya Välfärden ha pubblicato un sondaggio d'opinione che mostra che il 70 per cento degli svedesi ritiene che ci sia un numero troppo elevato di immigrati. Nel 2014, solo il 45 per cento la pensava così; nel 2015, il 58 per cento. Il sondaggio mostra anche che le divergenze d'opinione tra gli operai e le persone con un'istruzione superiore tendono a ridursi. Gli accademici risultano essere quelli meno favorevoli all'immigrazione.
11 aprile. La biblioteca di Arvika ha sorpreso i propri utenti proponendo dei corsi di lingua araba. Molti svedesi si chiedono se offrire dei corsi di svedese agli immigrati arabi non sarebbe più proficuo. Ma questo non rientra nei programmi della biblioteca. I responsabili della biblioteca hanno scritto in un comunicato stampa:
"Come parte del nostro lavoro di creare dei luoghi di incontro tra la gente, rafforzare l'integrazione e accrescere la conoscenza di altre culture, popoli e lingue, la biblioteca di Arvika e l'associazione per la formazione e l'educazione VCN propongono, nei locali della biblioteca, un corso di lingua araba per principianti".
12 aprile. Un arabo di 33 anni e una donna turca di 34 anni sono stati processati per un efferato omicidio commesso a Malmö nell'estate del 2015. La vittima, uno svedese di mezza età, aveva ricevuto la donna nel suo appartamento nel centro di Malmö ed è stata lei a chiamare la polizia dopo l'omicidio. Secondo il pubblico ministero l'uomo è stato ucciso 24 ore prima in modo che i responsabili hanno avuto il tempo di "ripulire" la scena del crimine prima dell'arrivo degli inquirenti. Entrambi i sospetti si sono dichiarati non colpevoli e si accusano a vicenda. Il loro movente non è chiaro.
14 aprile. Baboucar Mboge, un cittadino del Gambia di 21 anni, è stato condannato a un anno di reclusione per stupro, rapina e reati minori legati alla droga. È stato inoltre condannato a corrispondere un risarcimento di 125.000 corone (circa 14.000 dollari) alla donna che ha violentato e derubato. Lo stupro è stato perpetrato quattro anni fa, ma l'autore è rimasto a piede libero fino a quando l'uomo non è stato sospettato di aver fatto una rapina in un supermercato di Stoccolma e a quel punto il suo Dna è stato collegato allo stupro. Interrogato dalla polizia, il gambiano ha dichiarato che la ragazza aveva fatto del sesso consensuale con lui in un prato e si è vantato di aver "scopato per più di dieci minuti". Il pubblico ministero non ha chiesto l'espulsione.
14 aprile. Molti musulmani in Svezia hanno ricevuto un risarcimento dal Difensore civico contro le discriminazioni (Diskrimineringsombudsmannen), DO, dopo che il loro rifiuto di stringere la mano al potenziale datore di lavoro gli ha precluso la possibilità di essere assunti. Ma la donna che ha rifiutato di stringere la mano al medico che si è poi rifiutato di visitarla non ha ottenuto alcun risarcimento. Inizialmente, la Corte municipale di Hässleholm aveva condannato il medico e la struttura per la quale lavora a risarcire alla donna 75.000 corone (circa 8700 dollari). Poi, la Corte d'Appello ha ribaltato la sentenza e ha stabilito che il DO non poteva provare che la mancata visita medica fosse dovuta al rifiuto della donna di stringere la mano al medico.
14 aprile. Un ricercatore di 27 anni dell'Università di Uppsala è stato arrestato perché sospettato di vendere online veleni, munizioni e narcotici. L'uomo, soprannominato "Ali il chimico", è un cittadino tedesco di origine turca. È stato arrestato con l'accusa di aver commesso reati legati al traffico di stupefacenti, di diffondere veleni (reato gravo) e aver infranto la legge sulle munizioni. È inoltre sospettato di tentata estorsione aggravata dopo aver inviato a qualcuno del veleno per poi "cercare di ricattarlo".
14 aprile. Un richiedente asilo siriano è stato condannato a due anni di reclusione e all'espulsione per aver aggredito una donna lo scorso gennaio, in un centro di accoglienza profughi di Leksand. La donna si era chiusa in una stanza da bagno, ma il 34enne ha forzato la serratura, l'ha tirato fuori dal bagno, le ha strappato i vestiti di dosso e l'ha violentata. Durante lo stupro, l'uomo ha tirato i capelli della sua vittima e l'ha percossa. La donna gli ha morso un dito e la spalla. Il siriano si è fermato solo quando ha visto la moglie fuori dalla finestra.
16 aprile. Una riunione tra i politici locali di Spånga-Tensta , un sobborgo di Stoccolma, e i futuri vicini di un progettato centro di accoglienza profughi per 600 persone, si è svolta in un clima assai teso che ha rasentato il linciaggio. I cittadini erano preoccupati del fatto che la struttura sia stata progettata vicino a una scuola: "Noi lotteremo con tutte le nostre forze contro questo progetto", ha dichiarato un uomo in mezzo agli applausi.
Nonostante gli animi agitati, i politici non hanno risposto alle loro domande, rendendo il clima ancor più teso. Molti gridavano: "Rispondete! Rispondete alle nostre domande! Perché non lo fate? Dobbiamo mettere a rischio la salute dei nostri figli?"
17 aprile. A Jämtland, una partita di calcio per "minori non accompagnati" è finita in una rissa che ha coinvolto 40 persone che si sono affrontate a colpi di spranghe e mazze di legno. Qualcuno è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. La polizia ha identificato almeno sette persone sospette. "Sono querelanti e sospetti", ha detto l'agente di polizia Cecilia Modin al quotidiano locale Länstidningen. Due giorni dopo, il Comune ha deciso che non ospiterà più avvenimenti sportivi per minori "non accompagnati".
23 aprile. Un immigrato del Medio Oriente, Ali Al-Ali, è riuscito a evitare in un primo momento una condanna per aver sequestrato e rapinato un taxista poiché secondo i registri pubblici egli aveva solo 14 anni. I suoi due complici, sono stati condannati a sei mesi di riformatorio, evitando l'espulsione. Essi hanno riferito alla Corte che l'imputato aveva più di 18 anni e che si vantava spesso di prendere in giro le autorità svedesi. Due giorni dopo la sentenza, Ali Al-Ali è stato arrestato in un centro commerciale di Malmö perché sospettato di aver pianificato una rapina a mano armata. Era insieme ad altri due giovani armati di pistole e coltelli, con un passamontagna, che però sono riusciti a scappare.
23 aprile. Alex Voronov, redattore politico del quotidiano locale Eskilstuna-Kuriren, ha postato su Twitter un selfie che lo ritrae mentre fa il gesto del Rabia, mostrando le quattro dita divaricate, una sorta di omaggio ai Fratelli musulmani. "Non ho incontrato molti politici dei Fratelli musulmani che sono ora in galera dopo i processi farsa", ha twittato Voronov "e questo è naturalmente una cosa che mi preoccupa".
Il giornale ha rifiutato di commentare il messaggio del suo redattore.
23 aprile. Un richiedente asilo di Hagfor è stato arrestato perché sospettato di aver preso a calci in testa la moglie, oltre ad averla sottoposta ad altre violenze. Secondo la polizia, l'uomo si è infuriato con la consorte perché la donna stava cercando di imparare lo svedese. La coppia ha avuto bisogno di un interprete dal dari, un dialetto afgano.
27 aprile. Un somalo di 34 anni, che ha violentato una donna a Göteborg l'anno scorso, è stato condannato a cinque anni e mezzo di carcere. L'uomo aveva messo un cappuccio nero in testa alla sua vittima, le aveva puntato un coltello alla gola, minacciandola di ucciderla. Poi, le ha strappato di dosso i vestiti e l'ha violentata. Alla fine le ha rubato il cellulare e le ha detto: "Potrei darti 10.000 corone se viene a casa mia a scopare per una giornata intera". Nonostante la Corte abbia riconosciuto che il crimine commesso sia stato "particolarmente grave", l'uomo non sarà espulso.
28 aprile. Dopo aver bruscamente respinto una proposta dei Democratici svedesi (Sd) volta ad annullare la sospensione di due settimane dei controlli alle frontiere, il governo ha annunciato all'improvviso che i controlli non sarebbero stati sospesi. L'Sd, i cui membri sono critici verso l'immigrazione, ha accolto con soddisfazione la decisione e ritiene che la questione dei controlli alle frontiere viene gestita in modo deplorevole.
Kent Ekeroth, parlamentare dei Democratici svedesi e membro della commissione Giustizia, ha dichiarato:
"È ridicolo vedere come gli altri partiti si ostinino a respingere la nostra mozione di proseguire ininterrottamente i controlli di identità alle frontiere, ma è una buona cosa che essi ora approvino punto per punto le nostre proposte e facciano propri i nostri suggerimenti".
30 aprile. La moschea dell'imam Abo Raad, identificato come il principale "leader dell'islamismo militante in Svezia", è stata oggetto di un attacco incendiario. Di questa moschea islamista, situata a Gävle, si è parlato in una serie di articoli del quotidiano locale Gefle Dagblad, pubblicati nell'autunno del 2015. Il 30 marzo, è emerso che Anna Gullberg, redattore capo del quotidiano, aveva ricevuto minacce di morte da un parente di Abo Raad. "È una minaccia diretta contro la libertà di stampa", ha dichiarato la Gullberg, aggiungendo: "le minacce sono ovviamente collegate agli articoli pubblicati dal Gefle Dagblad".
Pur approvando gli articoli scritti da Ingrid Carlqvist e pubblicati finora qui sul sito, il Gatestone Institute non è più legato in alcun modo all'autrice.