4 gennaio. Dopo un autunno di caos, quando un gran numero di richiedenti asilo si è riversato in Svezia, il governo è stato alla fine costretto a istituire controlli alla frontiera con la Danimarca. Ora, solo chi è in possesso di documenti d'identità validi potrà salire a bordo di treni e traghetti diretti in Svezia, nel tentativo di tenere fuori dal paese coloro che hanno distrutto i loro documenti di riconoscimento. Finora, in Svezia, nove persone su dieci in cerca di asilo non sono state identificate. Esse possono modificare le loro storie personali per avere maggiori opportunità di ottenere asilo.
5 gennaio. Il sito di notizie alternative, Nyheter Idag ha riportato che due ragazzi di 15 anni che vivono in un centro di accoglienza che ospita " minori profughi non accompagnati", nella cittadina di Alvesta, sono stati arrestati perché accusati di aver stuprato un ragazzo più giovane. Dopo che la vittima ha denunciato l'accaduto, i due giovani sono stati interrogati dalla polizia e uno di loro ha ammesso alcune delle accuse.
6 gennaio. In un altro caso di violenza sessuale ai danni di un minore, due uomini che hanno affermato di avere 16 anni sono stati arrestati con l'accusa di aver stuprato un ragazzino ospite di una struttura per "minori profughi non accompagnati", a Uppsala. La violenza è stata scoperta quando il piccolo si è recato in ospedale insieme al suo custode legale. Uno dei sospetti stupratori è stato rilasciato dopo che la polizia lo ha interrogato, ma è ancora indagato. L'altro è rimasto sotto custodia.
Il caso di stupro omosex che ha avuto più risonanza è ora in attesa della sentenza di appello. Nel dicembre 2015, due 16enni sono stati condannati dal tribunale distrettuale a otto e dieci mesi di carcere minorile. Le sentenze sono state molto clementi, considerando che la vittima aveva 15 anni. Tutte le parti coinvolte erano afgane e vivevano nello stesso centro di accoglienza per "minori profughi non accompagnati". Un giorno, i due ragazzi più anziani chiesero al 15enne di recarsi con loro in un negozio. Sulla via del ritorno, i due spinsero il ragazzino in un campo fangoso, lo picchiarono, lo presero a calci, gli misero del fango in bocca e poi lo violentarono – due volte. Poi, lo minacciarono che se lo avesse raccontato a qualcuno, avrebbe perso il suo "onore". Quella sera, però, il ragazzo ruppe gli indugi e confessò al personale del centro quello che era successo.
9 gennaio. Il sito Nyheter Idag ha rivelato che il rispettato quotidiano Dagens Nyheter aveva denunciato una vicenda di aggressioni a sfondo sessuale ai danni di ragazze e donne (soprattutto da parte di uomini afgani) perpetrate al festival musicale di Stoccolma "We Are Sthlm", nel 2014 e nel 2015. Il Dagens Nyheter, che in genere definisce i siti dei media alternativi come "siti che istigano all'odio", si è precipitato a puntare il dito contro la polizia di Stoccolma, che in parte si è assunta la colpa. Il capo della polizia svedese Dan Eliasson ha promesso di avviare un'indagine sul perché quanto accaduto era stato tenuto segreto.
10 gennaio. Un sondaggio di opinione ha mostrato che una settimana prima il 59 per cento degli svedesi era favorevole alla decisione di effettuare controlli di identità alla frontiera. Anche nella provincia meridionale di Skåne, dove molti pendolari transfrontalieri sono colpiti dai disagi dovuti ai ritardi dei treni da e per la Danimarca, è alta la percentuale di coloro che sono a favore dei controlli di identità. Il 62 per cento degli intervistati a Skåne ha detto che i controlli alla frontiera sono un'ottima cosa.
11 gennaio. È stato reso noto il numero complessivo dei richiedenti asilo in Svezia nel 2015: sono circa 163.000. Per lo più essi sono originari dell'Afghanistan, Iraq e della Siria. Gli arrivi degli afgani sono cresciuti in modo esponenziale, soprattutto come "minori profughi non accompagnati". Nel 2014, nel paese, hanno chiesto asilo 7.049 di questi "minori". Nel 2015, questa cifra è lievitata fino a toccare 35.369 presenze – il 66 per cento di questi richiedenti asilo proviene dall'Afghanistan. La Svezia ha ora deciso di cominciare a verificare l'età di questi sedicenti minori. Finora, le loro parole sono state prese sul serio; ai funzionari dell'Ufficio immigrazione è stato ordinato di non mettere in dubbio l'età dichiarata da chi sembra avere meno di 40 anni.
12 gennaio. Corre voce nei giornali liberali svedesi che in realtà ci sia il presidente russo Vladimir Putin dietro la clamorosa rivelazione del Nyheter Idag sugli episodi delle aggressioni sessuali al festival musicale di Stoccolma. Isobel Hadley-Kamptz, un'ex dipendente del quotidiano (Dagens Nyheter) accusato dell'insabbiamento ha twittato:
"Sappiamo che la Russia lavora attivamente per diffondere la disinformazione in altri paesi dove la coesione e la fiducia sono più basse. Sappiamo che la campagna della destra populista sta operando sulla tesi che è meglio non fidarsi della società (soprattutto dei media). E se un sito della destra populista con chiari legami con Putin inizia una campagna contro il DN [Dagens Nyheter] e i media, le persone ragionevoli lo assecondano?"
L'idea di un presunto coinvolgimento di Putin nei media svedesi non sembrerebbe assurda al direttore del Dagens Nyheter, Peter Wolodarski, né all'editorialista di spicco del quotidiano Sydsvenskan, Andreas Ekström. Entrambi ritengono che il presidente russo sia un burattinaio dei media svedesi.
12 gennaio. Gli uomini di mezza età che fingono di essere degli adolescenti hanno diritto a essere accuditi 24 ore al giorno. Il costo per farlo è astronomico, ma indiscutibile. Ma se una persona ha 103 anni ed è svedese, non ha lo stesso diritto. Una donna di recente ha imparato questo a proprie spese quando ha chiesto di essere ricoverata in una casa di riposo. L'anziana soffre di problemi cardiaci, angina e vertigini, ed è portatrice di pacemaker. Utilizza un deambulatore, ma a causa delle vertigini perde l'equilibrio e cade spesso. Si sente a disagio, quando la sera gli assistenti domiciliari si occupano di lei, perché sono dei perfetti estranei. Il Comune però ritiene che i suoi disturbi non siano abbastanza gravi per essere ricoverata in una struttura sotto costante supervisione. E così la nonnina di 103 anni ha citato in giudizio il Comune davanti a una Corte distrettuale che ha emanato un verdetto a favore della donna.
12 gennaio. Un'altra leggenda metropolitana si è rivelata essere vera: quella riguardante il fatto che la polizia insabbia i reati commessi dai migranti. La polizia svedese, quando cerca di rintracciare i criminali riceve esplicite istruzioni di non fornire descrizioni dei sospettati che potrebbero essere interpretate come "razziste". Il quotidiano Svenska Dagbladet ha pubblicato la notizia dopo che il giornale era entrato in possesso di una lettera confidenziale. La missiva era stata inviata nel settembre 2015 a tutto il personale della polizia. Il capo ufficio stampa della polizia di Stoccolma aveva scritto che la polizia potrebbe essere considerata razzista e pertanto non dovrebbe fornire alla gente le descrizioni fisiche. Paradossalmente, sono i giornalisti ad aver più o meno costretto la polizia a smettere di usare le descrizioni come il colore della pelle, etichettando la polizia come "razzista" ogni volta che una persona di colore appare su una lista di ricercati.
13 gennaio. La leader del Partito cristiano democratico (Kristdemokraterna), Ebba Busch Thor, vuole espellere i richiedenti asilo che sono autori di reati sessuali – pur avendo tutte le carte in regola per ottenere l'asilo. In un articolo pubblicato sul quotidiano conservatore Svenska Dagbladet, ella ha scritto:
"Se i richiedenti asilo in Svezia si macchiano di reati sessuali, la loro domanda d'asilo dovrebbe essere respinta e dovrebbero essere rapidamente espulsi dal paese. Anche per chi è in possesso di un permesso di soggiorno l'espulsione dovrebbe avere un effetto giuridico molto più comune.
...
"C'è chi vuole farne una questione di etnia. Non lo è. È una questione che riguarda la cultura e i valori. La nostra società libera e aperta è fondata sulla libertà personale, l'umanesimo occidentale e l'etica cristiana. Questi valori non devono essere solamente sostenuti ma anche difesi".
14 gennaio. Un 18enne è stato incriminato per aver attaccato lo scorso anno con una bomba a mano un furgone della polizia, a Tumba, un sobborgo di Stoccolma. Il ragazzo è stato accusato di tentato omicidio e di altri reati, come due rapine aggravate, possesso d'armi, di aver ospitato un criminale e di un altro caso di rapina.
16 gennaio. La questione di possibili insabbiamenti da parte dei media di importanti notizie in Svezia continua a tenere banco. "L'idea che i media li coprano", ha dichiarato Jesper Strömbäck, docente di studi sui media e la comunicazione, "ricorda una teoria del complotto, (...) Per deselezionare, a volte, certe informazioni sul valore delle notizie."
Quanto asserito da Strömbäck ha indotto l'editorialista Sakine Madon a chiedere su Facebook e Twitter ai suoi colleghi se si fossero mai interrogati sul fatto di abbassare i toni o evitare di trattare argomenti da cui potrebbero "trarre vantaggi i Democratici svedesi [un partito contrario all'immigrazione]" Un navigato giornalista ha replicato dicendo che molti organi di informazione hanno adottato una tacita politica volta a contrastare i Democratici svedesi e che così facendo contribuiscono alla "xenofobia".
Ma non si rivelano i segreti editoriali per poi farla franca. La Madon ha dovuto sopportare un'ondata di dure critiche, per lo più ingiuste. E così ha replicato:
"Invece di impegnarsi in queste denigrazioni infantili, i giornalisti dovrebbero chiedersi: 'Come affrontare questo problema?' 'Dove occorre tracciare la linea tra attivismo e giornalismo?' 'Dovremmo opporci apertamente all'SD [Democratici svedesi] o dovremmo essere neutrali?"
18 gennaio. Due uomini sono stati incriminati per crudeltà verso gli animali, dopo che avevano ucciso delle pecore secondo il metodo di macellazione halal [legittimo metodo di macellazione islamica] in una pizzeria di Falkenberg. La macellazione halal non consente lo stordimento dell'animale ed è illegale in Svezia, così i due uomini hanno cercato di portare furtivamente le due pecore nel locale. Un testimone però ha visto quanto accaduto e ha chiamato la polizia. All'arrivo degli agenti le pecore erano già morte e distese a terra in una pozza di sangue.
18 gennaio. A gennaio, è aumentato vertiginosamente il numero di casi di aggressioni a sfondo sessuale nelle piscine pubbliche. I quotidiani erano pieni di articoli sugli "scontri culturali" nelle piscine pubbliche. Dolenti, i membri del personale di queste strutture pubbliche hanno chiesto agli adulti di assumersi la responsabilità dei "minori profughi non accompagnati" che palpeggiano le ragazze. Il 18 gennaio un richiedente asilo di 16 anni è stato arrestato dalla polizia mentre, insieme a una banda di altri immigrati giovani, molestava una 15enne svedese. "A un certo punto, egli ha cercato di mettere le dita sotto la parte inferiore del suo costume da bagno. I giovani le hanno toccato il seno e afferrato le gambe", ha raccontato al quotidiano locale Upsala Nya Tidning, Kenneth Sundin, il capo della polizia della contea.
18 gennaio. Le conducenti degli autobus di linea della città di Lessebo sono state costrette a darsi malate dopo essere state molestate dai migranti da poco arrivati. Gli alterchi sono per lo più causati dai migranti che cercano di utilizzare biglietti già vidimati e non accettano il rifiuto da parte dei conducenti di salire a bordo senza biglietto. La sera e la notte sono particolarmente fastidiose. Secondo, un gestore di autoservizi, i problemi potrebbero essere evitati se "il personale dell'Ufficio immigrazione distribuisse informazioni scritte in diverse lingue che spieghino ai migranti da poco arrivati quali sono le regole". Alcuni autisti, per evitare i guai, lasciano che i migranti facciano ciò che vogliono. Un padre, ad esempio, ha chiesto che l'intera famiglia viaggiasse gratis, visto che la moglie doveva recarsi presso un centro di assistenza prenatale. L'uomo ha intimato all'autista di tacere ed è salito a bordo del bus con l'intera famiglia facendosi trasportare gratuitamente.
18 gennaio. L'Alleanza nazionale per l'educazione sessuale (Riksförbundet för sexuell upplysning), RFSU, ha chiesto l'educazione sessuale obbligatoria per tutti i "minori profughi non accompagnati". Ma l'organizzazione non vuole solamente che venga impartita una educazione sessuale tradizionale, ha chiesto anche che le lezioni vengano condotte secondo "una prospettiva di genere che non riconosce alcuna differenza specifica o congenita tra uomo e donna".
Dopo le recenti notizie delle aggressioni a sfondo sessuale commesse contro le donne a Stoccolma, Kalmar, Colonia e in altri luoghi, la RFSU ha detto che a suo avviso è arrivato il momento che i giovani delle società altamente patriarcali "contestino le regole".
In un editoriale, la RFSU ha scritto: "L'educazione sessuale costruita su un modello non stereotipato e consapevole del genere si è rivelata essere un fattore importante non solo per rafforzare la salute dei giovani ma anche per contrastare la violenza fondata sul genere. Questo vale per tutti i giovani, a prescindere dal loro background. È un diritto e una possibilità che la Svezia non deve trascurare".
19 gennaio. Secondo la professoressa Valerie M. Hudson, che dirige il Program on Women, Peace and Security, presso la Texas A&M University, l'enorme afflusso di giovani uomini in Svezia ha dato al paese un equilibrio di genere distorto che è abbastanza inquietante. Nelle pagine del quotidiano svedese Göteborgs-Posten, la Hudson ha scritto: "La mia ricerca mostra che ci sono molte conseguenze negative per la società quando aumenta lo squilibrio nella distribuzione di genere, qualcosa di cui la Svezia deve discutere seriamente".
Lo squilibrio è essenzialmente dovuto all'immigrazione. La forte migrazione verso la Svezia del 2015, in cui il 71 per cento dei migranti era costituito da uomini, ha aumentato in modo significativo lo squilibrio nella distribuzione di genere. "Dalle statistiche ufficiali in materia di immigrazione," prosegue la Hudson, "si può concludere che alla fine del 2015 c'erano 123 ragazzi di 16-17 anni per ogni 100 ragazze della stessa fascia di età". Comparativamente, la Cina che ha uno dei più grandi squilibri a livello mondiale nella distribuzione di genere, dispone "solo" di 117 ragazzi per ogni 100 ragazze della stessa fascia di età. "Avendo studiato per 15 anni la distribuzione di genere in Cina e in India, mi sorprende che la Svezia abbia uno squilibrio peggiore di ciascuno di questi due paesi."
Nell'articolo la professoressa Hudson elenca anche diverse ragioni per cui lo squilibrio di genere è pericoloso e si chiede: "Come è possibile che la Svezia, uno dei paesi più femministi al mondo, non sembra preoccuparsi di queste forti oscillazioni nella distribuzione di genere?"
19 gennaio. Nella scuola Sjumilaskolan, a Biskopsgården, un quartiere di Göteborg, l'anarchia regna sovrana. Secondo un rapporto del consiglio d'istituto (Skolinspektionen), gli insegnanti della scuola hanno paura dei propri studenti. Alla Sjumilaskolan sono una circa una sessantina le lingue parlate; meno di un terzo degli studenti viene promosso; violenze, minacce e insulti sono all'ordine del giorno e nessun adulto osa porre fine a tutto questo. Il semestre scorso, nel cortile dell'istituto sono avvenute delle sparatorie e ora molti studenti dicono che non hanno più il coraggio di frequentare la scuola.
Il rapporto del consiglio d'istituto afferma:
"Alcuni docenti ci hanno detto di aver avuto scontri verbali e fisici con gli studenti e talvolta gli insegnanti hanno paura che gli studenti si uccidano a vicenda. I docenti parlano di un clima di ansia generale che aleggia nella scuola e ci hanno confessato che pensano che ci sia il rischio che scoppino dei disordini nell'istituto".
Nel novembre 2015, circa una settimana dopo l'ispezione del consiglio d'istituto, c'è davvero stata una sommossa nella scuola durante la quale gli studenti hanno fracassato sedie, tavoli e lavagne in una delle aule e gli insegnanti hanno dovuto chiamare la polizia per ripristinare l'ordine. Il consiglio scolastico ora chiede al Comune di Göteborg di affrontare immediatamente i problemi nella scuola. Se non lo farà entro il 29 aprile, dovrà pagare una multa di 700.000 corone (82.000 dollari).
20 gennaio. Mutar Muthanna Majid, arrestato in Svezia perché sospettato di preparare attacchi terroristici, ha chiesto 1 milione di corone (117.000 dollari) di danni al governo svedese. Secondo il suo avvocato, Peter Ataseven, Majid "è stato sospettato di attività criminali molto gravi. Ma soprattutto, è stato vittima dell'attenzione mediatica da quando è stato dipinto come un terrorista e il suo nome e la foto sono stati divulgati".
Ciò che ha indotto il 18 novembre i servizi di sicurezza ad arrestare Muthanna Majid – in quanto sospettato di pianificare attacchi terroristici, alzando il livello di allerta a quattro su una scala di cinque e scatenando una massiccia caccia all'uomo – è ancora un mistero. In quel momento la polizia sembrava sicura di sé e la maggior parte dei media hanno pubblicato il nome e la foto del sospetto. La sera dopo, il 19 novembre, l'uomo è stato fermato durante un raid in un centro per richiedenti asilo nella città di Boliden. È stato interrogato, ma tre giorni dopo il procuratore distrettuale ha deciso di rilasciarlo, scagionandolo da ogni accusa.
24 gennaio. La polizia di Stoccolma ha avvertito di non poter più far fronte alle pressioni esercitate affinché si occupi del problema creato dai ragazzi marocchini che scorrazzano liberi per le strade della città. Ci sono centinaia di giovani originari del Marocco e di altri paesi del Nord Africa che soggiornano illegalmente in Svezia, soprattutto a Stoccolma e Göteborg.
L'emittente televisiva pubblica SVT Nyheter ha parlato con un poliziotto che ha chiesto di rimanere anonimo e che ha raccontato:
"Questi ragazzi sono un problema enorme per noi. Rubano ovunque e picchiano le guardie di sicurezza nella stazione ferroviaria centrale. Mettono le mani tra le gambe delle ragazze e le prendono a schiaffi se protestano. La polizia sa tutto. La situazione è catastrofica, non lascerei mai che i miei figli si rechino alla stazione; nessun poliziotto lo farebbe".
Pochi giorni dopo, alcuni vigilantes sembravano aver deciso di "ripulire" le strade. Secondo molti organi d'informazione, diverse decine di uomini mascherati hanno distribuito nella stazione ferroviaria centrale di Stoccolma volantini contenenti messaggi del tipo "Quando è troppo è troppo!" I volantini incoraggiavano la gente a farsi giustizia da sola, scovare i bambini di strada e "dare loro ciò che meritano".
Quando l'episodio è stato ampiamente riportato dai principali media, improvvisamente i bambini di strada sono stati ribattezzati "minori profughi non accompagnati". Stranamente, la polizia non ha ancora ricevuto una sola denuncia di maltrattamenti da parte dei ragazzi di strada, come se nulla fosse successo.
24 gennaio. Mauricio Rojas, che per molti anni è stato il portavoce della "politica dell'integrazione" del Partito liberale svedese, ha scritto in un articolo pubblicato sul quotidiano Svenska Dagbladet:
"Un paese, un tempo contraddistinto da un notevole senso di solidarietà – tutte cose che lo Stato assistenziale svedese rappresentava – in un paio di decenni è stato trasformato in una società multietnica, dove i legami di fratellanza tra la gente sono stati notevolmente indeboliti".
Rojas, che è arrivato in Svezia dal Cile come esule politico, essendo stato troppo duro in materia di immigrazione è stato abilmente manovrato dai Liberali. Nell'ottobre del 2008, ha rinunciato al mandato parlamentare – ha lasciato la Svezia – e si è trasferito in Spagna. Di tanto in tanto fa la sua apparizione nel dibattito sull'immigrazione in Svezia. Sono pochi gli svedesi che avrebbero osato scrivere ciò che lui ha scritto:
"Questi cambiamenti sono motivo di preoccupazione per molte persone e pongono interrogativi importanti sul futuro verso cui ci stiamo dirigendo, in termini di appartenenza nazionale. Sappiamo come erano le cose, ma non come saranno, e sono in molti quelli che ritengono che la Svezia ha perso la sua anima ed è diventata un caos multiculturale. Ecco perché la nostalgia e un doloroso senso di alienazione stanno crescendo in questo paese, ma anche un desiderio di pausa, o almeno di rallentare, la velocità di trasformazione".
24 gennaio. Le università e i college svedesi già pregustavano di risanare i loro bilanci grazie a 303 milioni di corone (oltre 35 milioni di dollari), ma il denaro è stato trattenuto. Secondo il ministro socialdemocratico per l'Istruzione superiore e la Ricerca, Helene Hellmark Knutsson, il denaro servirà a coprire "l'esorbitante aumento dei costi da sostenere nel 2016 a causa del gran numero di persone in fuga dalla guerra e dal terrorismo, e in cerca di asilo in Svezia".
24 gennaio. Un altro caso di stupro omosex è stato scoperto in un centro per richiedenti asilo, stavolta nella città meridionale di Ljungby. La polizia ha arrestato un migrante di 22 anni, sospettato di aver molestato un 15enne ospite della struttura.
25 gennaio. La 22enne Alexandra Mezher è stata accoltellata a morte da uno degli ospiti della struttura di accoglienza per "profughi minori non accompagnati", in cui lei lavorava. L'assassino, Youssaf Khalif Nuur, ha affermato di avere 15 anni e di essere somalo, e poiché in Svezia non si può accertare attraverso visita medica l'età di chi dice di essere un minore, l'uomo è stato collocato tra gli adolescenti. Quando il quotidiano britannico Daily Mail ha scoperto che l'uomo era stato arrestato e aveva preso in giro le autorità svedesi dichiarando di avere 15 anni, i principali media svedesi hanno accusato il quotidiano inglese di essere "un sito web che istiga all'odio", molto simile ai siti svedesi di notizie alternative Avpixlat e Fria Tider. Per qualche ragione, il Daily Mail ha bloccato la maggior parte dei suoi articoli sul caso Mezher rivolti ai lettori svedesi. Sono state addotte delle motivazioni legali, ma molti hanno ipotizzato una censura governativa. Nel mese di febbraio, quando l'Ufficio immigrazione è giunto alle conclusioni che il sospetto omicida non abbia 15 anni, ma più di 18, i media svedesi hanno provveduto a pubblicare una laconica rettifica.
26 gennaio. La Corte d'Appello svedese ha stabilito con sentenza di aumentare la pena detentiva per l'immigrato congolese Loran Guy Mogi, che uccise la sua fidanzata incinta, Therese Eriksson, a Vårgårda. La Corte distrettuale lo aveva condannato a 18 anni di reclusione e all'espulsione, ma in secondo grado è stato condannato all'ergastolo. "A questo si aggiunge", ha scritto la Corte, "che la donna era incinta e piuttosto avanti con la gravidanza, e X (l'accusato) ne era ben consapevole. Secondo la Corte d'Appello questo è un fattore altamente aggravante, perché X strangolando la donna non solo ha ucciso lei, ma anche una vita che stava germogliando. Alla luce di questi fatti, la Corte ritiene che la pena da infliggere sia l'ergastolo".
Pur approvando gli articoli scritti da Ingrid Carlqvist e pubblicati finora qui sul sito, il Gatestone Institute non è più legato in alcun modo all'autrice.