In Svezia è illegale avere rapporti sessuali con minori al di sotto dei 15 anni. È considerato stupro anche quando questi rapporti sono consensuali. Ma a quanto pare questo non ha fermato un uomo mediorientale, mentre si trovava nel paese, tanto da mettere incinta la moglie 14enne. Anziché finire in carcere, il marito e i genitori della ragazza, sono stati tutti premiati con la concessione di un permesso di soggiorno permanente. Questa storia è stata riportata l'1 dicembre dalla blogger Merit Wager, che pubblica regolarmente le notizie che le vengono raccontate dai dipendenti dell'Ufficio immigrazione. Una fonte della Wager ha scritto:
"Questo significa che il pubblico ministero, la polizia e l'Ufficio immigrazione hanno tutti ignorato il fatto che il 'marito' fosse colpevole di un reato che prevede una pena minima di due anni di carcere. Pertanto, è una cosa buona che in Svezia gli uomini adulti abbiano rapporti sessuali con 13enni senza alcun tipo di conseguenze legali? C'è uguaglianza davanti alla legge? Assolutamente no. Che tipo di segnale viene inviato ad altre persone che si trovano in una situazione simile o che intendono portare qui una minore sposata nel loro paese d'origine? Chiaramente, la legge svedese si applica soltanto agli svedesi".
3 dicembre. Un 26enne siriano, del quale non si conoscono le generalità – e che chiamiamo N.N. – è stato arrestato con l'accusa di aver percosso e minacciato un ragazzo ospite di un ricovero per richiedenti asilo, a Borgholm. A ottobre, l'uomo era stato condannato per aver minacciato di morte un richiedente asilo cristiano. Al momento dell'arresto, N.N. aveva cercato di nascondere un telefono cellulare in cui la polizia ha in seguito trovato una serie di foto riguardanti la guerra in Siria, che lo ritraevano in posa con spade e armi da fuoco.
Durante il processo, il richiedente asilo cristiano ha testimoniato di essersi terrorizzato quando N.N. ha minacciato di decapitarlo. Il tribunale municipale ha deciso di essere indulgente verso il siriano e di condannarlo al pagamento di una multa perché "non c'è motivo di ritenere che N.N. reiteri il reato". Ora, l'uomo è di nuovo sospettato di aver commesso un grave crimine, ma il procuratore questa volta non vede alcuna ragione per trattenerlo in carcere perché "non c'è alcun rischio che l'uomo commetta altri reati".
5 dicembre. Il quotidiano Helsingborgs Dagblad, ha pubblicato la notizia che una pittura murale raffigurante Gesù Cristo, dipinta 70 anni fa, la prossima primavera sarà coperta quando la casa parrocchiale Gustav Adolf verrà trasformata in una casa per studenti. Secondo il Comune, la vita studentesca dovrebbe essere libera da ogni legame politico e religioso, e pertanto l'immagine di Gesù sarà coperta con un cartello. L'organizzazione studentesca non pensava che i cittadini di Helsingborg potessero non gradire la decisione, al punto che il 9 dicembre il quotidiano locale ha riportato che molte persone si sono tremendamente arrabbiate per il provvedimento. E i lettori hanno commentato: "Si rimane sbalorditi dal servilismo" e "I talebani sono arrivati in città?"
Tuttavia, la Chiesa di Svezia non è contraria al fatto che l'immagine di Gesù scompaia. "Non è poi così grave", ha detto Björn Kjellström, un prete del posto. "L'opera è bella, e rammenta che c'è stata una presenza cristiana nell'edificio, ma quando una proprietà immobiliare viene venduta, le decisioni spettano al nuovo proprietario".
8 dicembre. Un pubblico ministero di Vienna ha chiesto un provvedimento di custodia cautelare per una 17enne somala, residente in Svezia. La ragazza è sospettata di collaborare con lo Stato islamico, che presumibilmente avrebbe raggiunto se non fosse stata arrestata. Il pm Nina Bussek ha raccontato all'emittente televisiva pubblica SVT Nyheter: "Ho chiesto alla corte di decidere se lei dovrà rimanere in custodia cautelare per darci il tempo di indagare sui suoi presunti legami terroristici".
Visto che in Svezia non è un reato appoggiare o appartenere a un'organizzazione terroristica, le autorità austriache hanno deciso di tenere la 17enne in custodia cautelare in Austria e di incriminarla lì. Christina Salzborn, portavoce del tribunale di Vienna, ha detto al quotidiano Göteborgs-Posten: "Se le autorità svedesi non vogliono estradarla, la legge austriaca ci consente di occuparci del caso in Austria, anche se la sospettata non ha la cittadinanza austriaca e il reato non è stato commesso qui".
8 dicembre. Il Comune di Karlstad ha investito 400.000 corone (circa 47.000 dollari) nella cosiddetta campagna degli adesivi rossi. Questi vengono inviati unitamente a una lettera che dice: "Ogni famiglia del Comune di Karlstad ha ricevuto un'etichetta adesiva con su scritto: 'Apertura – Sì, grazie!' da mettere sulla porta di casa o sulla cassetta della posta per mostrare che vuoi contribuire a creare una Karlstad aperta. Speriamo che le porte e le cassette delle lettere brilleranno di rosso e indicheranno un 'caloroso benvenuto a Karlstad'".
Il giornalista Thomas Gür ha scritto su Facebook: "Questo è ciò che l'autoritarismo svedese sembra... con un volto sorridente e amichevoli e insistenti esortazioni alla 'solidarietà'".
Molti sono rimasti sorpresi dal sito web della campagna, che sembra un sito di incontri. Il responsabile della comunicazione esterna del Comune, Katarina Lindström, è molto soddisfatta del fatto che 116 persone si siano registrate e abbiano creato dei profili sulla pagina nelle ultime 24 ore, ma è dispiaciuta che al contempo ci siano stati oltre 70 tentativi di sabotaggio.
9 dicembre. Il quotidiano Dalarnas Tidning ha rivelato che dare da mangiare agli ospiti del centro per richiedenti asilo di Trängslet costa una cifra esorbitante, ossia 7 milioni di corone svedesi (circa 822.000 dollari) al mese ovvero 87 milioni all'anno (più di 10 milioni di dollari). In base a quanto stabilito, il cibo dovrebbe costare al massimo 150 corone (17,50 dollari) a persona al giorno, il Comune di Trängslet paga a una società privata 572 corone (67 dollari).
"In questo momento, siamo costretti ad accettare ciò che è disponibile e possibile al fine di gestire il flusso di arrivi. Il nostro obiettivo è, naturalmente, ridurre al minimo i costi per i contribuenti", ha detto Maria Löfgren, una funzionaria dell'Ufficio immigrazione.
Le risorse sembrano essere illimitate quando arrivano i richiedenti asilo, ma è incerto ad esempio fino a quando gli scolari svedesi potranno usufruire della mensa scolastica. Di recente, è stata riportata la notizia che i bambini di Alvesta non potranno più avere il latte a pranzo e qualche alunno potrebbe anche essere costretto a pagarsi il pasto.
9 dicembre. L'emittente radiofonica pubblica svedese, Sveriges Radio, ha rivelato che un terzo dei recenti incendi scoppiati nelle case che ospitano i richiedenti asilo è stato appiccato dagli stessi richiedenti asilo. Nonostante l'enorme ondata di indignazione pubblica di questo autunno, quando gli svedesi sono stati accusati di incendiare le strutture per richiedenti asilo e il governo ha promesso di mantenere segreti gli indirizzi di tali centri e di inviare elicotteri di sorveglianza, la polizia ha però fornito una versione del tutto diversa della situazione. La notizia è trapelata grazie al parlamentare liberale Roger Haddad, membro della Commissione parlamentare per la giustizia, che ha invitato il capo della polizia e il responsabile dei servizi di sicurezza a un incontro. "Il capo della polizia ha detto che gli incendi non sono stati organizzati. Ci sono ancora indagini in corso. Da quel che ho capito, una trentina di centri che ospitano richiedenti asilo sono stati incendiati, e in circa un terzo di essi il fuoco è stato appiccato dall'interno", ha detto Haddad.
11 dicembre. Aftonbladet ha rivelato che una donna africana, temporaneamente impiegata presso l'ambasciata della Nigeria, era stata arrestata perché sospettata di aver venduto 74 visti falsi. La donna si era presa un periodo di aspettativa dal suo lavoro presso l'Ufficio immigrazione e stava lavorando temporaneamente presso l'ambasciata come addetta all'Immigrazione. Alla fine del 2014, la donna era stata mandata a casa per "grave negligenza nell'assolvimento dei suoi doveri".
Tutti quelli che avevano ottenuto un visto falso, erano cittadini dello stesso paese dell'Africa Occidentale, che però non era la Nigeria. Quando la donna era in vacanza, tutte le domande di visto da parte di questo paese si interrompevano. Nonostante la scoperta, c'è voluto un intero anno prima che la donna venisse fermata. Pare che ella si sia arricchita grazie a questa attività e ora è anche indagata dalle autorità olandesi con l'accusa di "traffico di esseri umani". Un rapporto interno dell'Ufficio immigrazione descrive le sue azioni come "allarmanti" e le definisce "frodi sistematiche", che danneggiano l'immagine della Svezia in seno alle organizzazioni internazionali.
11 dicembre. Mentre si stava svolgendo la cena di gala in onore dei premi Nobel, una protesta silenziosa ha avuto luogo all'esterno del Municipio di Stoccolma. I manifestanti erano un gruppo di poliziotti che desideravano manifestare il loro malcontento per i bassi salari e la situazione lavorativa. Poiché non è stato loro permesso di utilizzare gli altoparlanti (per non disturbare i premi Nobel, il Re e gli altri dignitari), i poliziotti si sono imbavagliati. "Ci sentiamo come se ci avessero ridotti al silenzio. In parole povere, nessuno ci presterà ascolto", ha detto alla Sveriges Television Stefan Eklund, il responsabile del sindacato della polizia di Stoccolma.
14 dicembre. Il sito di notizie alternative, Nyheter Idag, ha rivelato che un 24enne musulmano che il 13 dicembre aveva ucciso una donna a Oskarshamn avrebbe dovuto essere espulso dalla Svezia quattro anni fa. L'uomo era arrivato nel 2011 dalla Siria, insieme ai genitori e ai fratelli. Nel novembre di quell'anno, fu condannato per aggressione aggravata ai danni di una donna svedese di 33 anni, incinta di suo figlio. Dopo un litigio, la donna era andata a dormire per poi essere svegliata dal fidanzato che cercava di soffocarla. L'uomo quindi l'accoltellò allo stomaco e al torace, tentando anche di tagliarle la gola.
L'aggressore fu condannato a due anni e mezzo di carcere, ma poiché aveva un "legame con la società svedese", evitò l'espulsione. Nel 2014, venne condannato per aver abusato della stessa donna e stavolta fu rinchiuso per dieci mesi. Ma una volta uscito dal carcere ha incontrato una nuova donna, che ha ucciso.
15 dicembre. Sono stati incriminati tre degli uomini che hanno stuprato un ragazzino in un centro che ospita i cosiddetti minori stranieri non accompagnati. I sospettati – provenienti dall'Iran e dall'Afghanistan – affermano di avere tra i 15 e i 18 anni. Secondo il pubblico ministero, ci sono "molte tracce di sperma". Oltre alla violenza sessuale aggravata, gli uomini sono accusati di ostacolare il corso della giustizia, perché avevano minacciato di uccidere la loro vittima se avesse raccontato a qualcuno quanto accaduto. I tre respingono tutte le accuse mosse contro di loro.
16 dicembre. Un migrante africano di 16 anni è stato accusato dell'omicidio insolitamente crudele di un omosessuale di Gothenburg. Il travestito è stato picchiato selvaggiamente e l'omicida gli ha avvolto un serpente morto intorno al collo. Più tardi, nel corso della giornata, la polizia ha arrestato il killer. Una della maggiore prove a suo carico era un video sul suo telefono cellulare. Il ragazzo aveva cercato di cancellarlo, ma la polizia è riuscita a recuperarlo. Il filmato mostrava la vittima che giaceva morta e il 16enne che le lanciava insulti per il suo orientamento sessuale.
17 dicembre. Il tanto discusso stupro di gruppo avvenuto nel febbraio 2015 a bordo del traghetto Amorella che collega la Svezia alla Finlandia è finito in una bolla di sapone. Quando gli inquirenti hanno esaminato le prove, hanno scoperto che uno degli uomini aveva tracce del DNA della donna sui genitali. Egli è stato accusato e inizialmente condannato a tre anni di reclusione dalla Corte distrettuale di Solna. In Corte d'Appello, però, è stato assolto, perché il giudice ha detto che il DNA della donna probabilmente era finito sul pene dell'uomo dal telefono cellulare che lui le aveva rubato, in una cosiddetta trasmissione a più fasi. La donna, che era molto ubriaca quando il crimine è stato commesso, non è riuscita a ricordare chi l'avesse violentata e non ha potuto identificare il sospettato.
23 dicembre. Uno dei giovani marocchini sospettati della crudele violenza sessuale di gruppo avvenuta a settembre nell'area del parco sulla collina di Fåfängan, a Stoccolma è stato assolto dalla Corte d'Appello. La donna ha detto di essere stata stuprata sei volte da quattro persone e che aveva temuto di morire. La Corte distrettuale aveva condannato i sei a 9 mesi di riformatorio, ma la Corte d'Appello ha assolto uno di loro perché non si poteva provare che egli avesse più di 15 anni e pertanto perseguibile penalmente. Dopo la sentenza della Corte che l'ha molto rattristata, la vittima ha detto al quotidiano Aftonbladet che i suoi aguzzini erano stati trattati con indulgenza.
24 dicembre. Tre giovani afgani sono stati condannati a un anno di reclusione dalla Corte distrettuale di Östersund per aver violentato una ragazza minorenne tra il 2013 e il 2015. Le circostanze ricordano l'operato delle bande di pedofili che sono state scoperte nel Regno Unito. Quando il primo afgano contattò la ragazza attraverso Istangram, la vittima aveva solo 11 anni. E quando la banda iniziò a incontrarla dopo poche settimane, la piccola aveva appena compiuto 12 anni. La ragazzina ha detto alla polizia di essersi sentita costretta ad avere rapporti sessuali con l'afgano, in parte perché lui l'aveva minacciata di raccontare ai suoi genitori quello che avevano fatto, e in parte perché l'uomo minacciava di farsi del male. Quando è stata interrogata dalla polizia, la vittima ha detto di sentirsi in colpa e "disgustata" della situazione. Quando il primo afgano se ne andò, due suoi amici iniziarono ad approfittare della ragazzina. I tre uomini affermano di essere nati nel 1995, 1996 e nel 1997, ma poiché molto probabilmente sono arrivati in Svezia come "minori non accompagnati" potrebbero essere molto più vecchi. Tutti e tre sono stati condannati per stupro su minore, ma le condanne ammontano a un anno di reclusione. Il pubblico ministero non ha chiesto la loro espulsione.
28 dicembre. Dopo 96 anni di governi socialdemocratici, la città della Svezia settentrionale di Gävle è ora governata dall'Alleanza di destra. Questo cambiamento è avvenuto solo dopo che la coalizione di minoranza rosso-verde ha perso un'elezione dopo l'altra e non è riuscita a far approvare il suo bilancio quando i Democratici svedesi, contrari all'immigrazione, hanno votato per l'Alleanza. Il fatto che i partiti di destra facciano ora affidamento sui Democratici svedesi è visto come una prova generale prima delle elezioni nazionali del 2018, se non si andrà anticipatamente al voto. La leadership dei conservatori (Moderaterna) ha approvato la cooperazione locale con i Democratici svedesi.
28 dicembre. È stato reso noto che a partire dall'1 gennaio 2016 la Svezia cercherà di tornare ad essere il paese con le aliquote fiscali marginali più elevate al mondo. Il governo crede che questo aumento fiscale porterà nelle casse del Tesoro altri 2,7 miliardi di corone (318 milioni di dollari), ma molti esperti sostengono che poiché la gente lavorerà meno, questo sarà un gioco a somma zero. L'economista Jacob Lundberg ha anche detto che lo Stato potrebbe perdere almeno 2 miliardi di corone (235 milioni di dollari) a causa dell'aumento delle imposte.
"C'è un grosso rischio che questo accada. Dovrebbero considerare questo tipo di effetti. Al momento non vengono effettuati calcoli del genere, anche se tutti nel dipartimento del Tesoro sanno che l'aumento delle tasse avrà questo tipo di conseguenze".
28 dicembre. La cantante lirica Susanne Resmark, che si è vista cancellare molti concerti dopo aver criticato l'Islam su Facebook, ha inviato una fattura di 90.000 corone (circa 10.500 dollari) al Comune di Båstad, fattura che è stata contestata per la mancanza di un contratto scritto. La cantante ha detto al quotidiano locale Helsingborgs Dagblad: "Il Comune ha spostato più volte la data, e questo mi ha costretta a non prendere altri impegni, per poi sentirmi dire che il concerto è stato annullato. Ora, loro saranno così gentili da pagarmi la prestazione. Se non volessero parlare di questo, sarò costretta a contattare un avvocato".
28 dicembre. In un'intervista al quotidiano Sydsvenskan, il ministro svedese per il Clima e l'Ambiente Åsa Romson, dei Verdi, ha dichiarato che vorrebbe che la Svezia ritorni entro un paio d'anni alla sua vecchia politica in materia di immigrazione. Secondo la Romson, il paese dovrebbe essere in grado di ricevere "un numero decisamente maggiore" dei 100.000 richiedenti asilo l'anno. Il partito dei Verdi è favorevole all'immigrazione libera e questo è a suo dire il motivo per cui ha pianto durante una conferenza stampa in cui il governo, nel tentativo di evitare un crollo sistemico completo, ha annunciato norme più severe per i richiedenti asilo in Svezia.
29 dicembre. Poiché il governo ha deciso di inasprire le norme in materia di asilo e immigrazione, il dibattito pubblico svedese è in qualche modo aperto. Di recente, si sono fatti avanti molti nuovi oppositori dell'immigrazione, tra essi Stefan Hedlund, professore e direttore presso il Centro di studi russi ed euroasiatici [dell'Università di Uppsala]. In un editoriale apparso sul quotidiano Göteborgs-Posten, titolato "È troppo alto il prezzo per l'arroganza morale svedese", egli ha scritto:
"Un fattore che contribuisce notevolmente a questi sviluppi [il disastro dei rifugiati] risiede nella visione svedese molto presuntuosa che questo paese è una superpotenza morale. Abbiamo agito con esultanza come una coscienza globale. Abbiamo avuto una virtù morale che ci ha tenuti fuori dalla Seconda guerra mondiale, che però è stata percepita dagli altri come pura codardia. E ci siamo vantati di non esserci uniti all'alleanza militare della Nato, pur avendo freddamente calcolato che gli altri verrebbero in nostro aiuto, in caso di guerra".
Hedlund chiude l'articolo dicendo che i governi precedenti sono, ovviamente, anche responsabili del declino della Svezia, ma aggiunge:
"Tuttavia, ora Stefan Löfven è primo ministro e ha attivamente contribuito ad attrarre molti più profughi della Danimarca, ad esempio. Egli, come il suo predecessore, ha mostrato una grande propensione a parlare della necessità di assumersi la responsabilità. Forse è giunto il momento per gli elettori svedesi di assumersi questa responsabilità. Il premier è pronto ad assumersi le proprie responsabilità del disastro dei profughi e accettarne le conseguenze, sotto forma di dimissioni? Oppure egli intende continuare a puntare il dito contro tutti gli altri paesi (ad eccezione della Germania)?"
Pur approvando gli articoli scritti da Ingrid Carlqvist e pubblicati finora qui sul sito, il Gatestone Institute non è più legato in alcun modo all'autrice.